martedì 13 dicembre 2011

I colori del buio

E così prof...lo hai fatto di nuovo.
Un'altra magia.
Sarà stata la storia del cane Paco che ti ha guardato quell'ultima volta con gli occhi di un uomo, che mi commuovo anche ora che scrivo.
Sarà che se canti Celia de la Cerna chitarra e voce, che puoi pretendere?
Sarà che quando parli della scuola dici "gli insegnanti lavorano 24 ore al giorno, perchè devono prepararsi e pensare ai ragazzi" e ti brillano così tanto gli occhi.
Sarà che sei sempre più magro nella tua divisa jeans-tshirt-giacca, e sei il primo che io ho visto vestire così, e poi mi ricordo che sei più vecchio di mio papà, e allora penso a lui quando vedo te.
Anche per via di quella canzone...che hai scritto con un tempismo perfetto. Che hai dato voce a lui con la tua poesia. E quando te lo dico mi sorridi e mi dici "c'è anche tanta speranza lì dentro. Loro sono sempre qui" e con l'indice indichi i dintorni. E io ti faccio un occhiolino papà.
Sarà che quando ti chiedo della tesi sorridi forte. "Sì. Mi è piaciuta" e io lo so che stai dicendo al verità.
Saranno quelle parole su Dio, così dolci e terribili, che non fa poi tanta differenza che Lui ci sia o non ci sia...quel che conta è quanto il Suo pensiero conta, nella vita...no?
E ci sono sempre decine di ragazzi ad ascoltarti. Con le facce più improbabili. Che se ti chiedono come te lo spieghi rispondi "credo sia una questione di cuore".
E le signore a cui fai colare il trucco...
E tutto il Sogno e l'Amore che sono parte di te e ormai di noi, grazie a te.
E poi mi dici che il mio cappello è molto bello, "che bello stare davanti a lei Prof", e mi accarezzi il viso piano.
E mille Grazie e mille ancora...
Come fai a riuscirci a illuminarli proprio tutti, i colori del buio?

lunedì 5 dicembre 2011

Da bambina mi chiamavano Grimilde...

Odio i nuovi mercati, dove chi compra lo fa solo per il gusto di far vedere quanto peso ha il suo denaro.
Odio l'economia, che pretende di rendere le nostre moltitudini schiave di virgole e percentuali.
Odio Apple...che ha creato una tribù di schermodipendenti che continuano a credersi alternativi perfino a loro stessi...
Penso che un blogger improvvisato non potrà mai paragonarsi ad un giornalista.
E che i giovani debbano stare in silenzio, e adornare con la loro Bellezza, piuttosto che esprimere opinioni superflue. O creare arte che pesa come palloncini.
Non credo che la Chiesa debba pagare nessuna tassa...anzi, credo che dovremmo pagare noi per entrare nelle Chiese.
Le coppie sono noiose. La necessità di normalità aberrante. Fare figli non dà senso alla vita.
Vorrei che la cultura, l'Arte e la Bellezza fossero i cardini di qualsiasi presente.
Il passato è dimenticato. Il futuro non esiste.

Perciò non offendetevi se quando me lo chiedete non mi esprimo un'opinione.

lunedì 28 novembre 2011

La paura...

Crisi, recessione, le borse in picchiata.
Crescita zero, banche centrali, antipolitica.
Sopravvivenza economica, eurozona, eurobond...
Mi chiedi se ho paura?
Io ho visto mio padre scomparirmi dalle mani.
Ho urlato preghiere a santi che si voltavano sprezzanti.
Possedevo un regno che mi è stato scippato da una farfalla.
Pensi ci sia posto, ancora, per la paura?
Chi non possiede nulla, non si preoccupa dei ladri.
Chi è già caduto non teme di perdere l'equilibrio.
Chi piange tutte le notti conosce il valore di un singolo sorriso.
Io la forza me la taglio e cucio addosso ogni giorno. E' un abito di carta che si distrugge tutte le volte che piove. O che piango...Ma ogni volta qualche pezzo mi si attacca addosso come in un decoupage che finirà con l'avvolgermi il corpo stanco.
Ed è vero, faccio una scuola di moda. Ma non so tenere in mano un ago.

sabato 22 ottobre 2011

Gay Moments...

Ero in Piazza della Signoria, con un freddo da far impallidire Torino.
La facciata di Palazzo Vecchio scintillava di luci.
Mi guardavo intorno con il mio solito fare da tursita della domenica.
E li vedo.
Sono due uomini di mezza età. Normali normali normali. Hanno entrambi gli occhiali, le giacche pesanti, i capelli che diminuiscono e si ingrigiscono, uno ha un po' di pancia, l'altro un bel pizzetto.
Ma nel complesso non c'è proprio nulla di strano in loro.
Fino a che uno dei due si avvicina all'altro, quel poco di più del lecito. E lo abbraccia, da dietro, con dolcezza, come per cercare calore.
Ridono.
Poi si slacciano. Si guardano un po' intorno.
E si parlano piano. E c'è qualcosa di così tenero, intimo e vero in quelle labbra che si muovono attaccate alla pelle, il naso che sfiora l'orecchio...
Che poi io non sono nemmeno una romantica.
Eppure queste scene sono balsamo per l'anima.
Due uomini, gli anni che passano, l'amore, Dante...
Sì, nel frattempo qualcuno aveva cominciato a declamare il Paradiso.

venerdì 21 ottobre 2011

...Molte anime forti di eroi sprofondò nell'Ade, e i loro corpi fece preda dei cani e di tutti gli uccelli.

Io non ho niente a che spartire con chi uccide un assassino.
Il mio umanesimo folle, appassionato e ingenuo non mi permette di gioire.
I miei simili sono uomini che fanno processi, che dimostrano una superiorità figlia della cultura e che più sembrano inutili e meno si stancano delle parole.
Esiste un'eleganza anche nella guerra. Non tutto è lecito.
Quando uccidi brutalmente il nemico sbagli due volte: la prima per l'azione in sè, la seconda, forse perfino più grave, perchè lo rendi un martire. Perchè chiunque sia dotato di un briciolo di umanità abbassa lo sguardo e cambia canale mente il leone muore. E qualcuno potrà perfino metterlo su una bandiera.
Io non ho niente a che spartire con chi tiene gli occhi aperti davanti al sangue.
Per questo non applaudo, per questo mi vergogno di avere due gambe e due braccia come loro.
Chi ha sparato forse aveva 20 anni. Si racconterà che agiva per mano d'altri. E poi che non c'erano alternative, troppi panni che non si sarebbero dovutoi lavare in pubblico.
Ma che male fa questa lezione di umanità persa nella strada sterrata di Sirte.
Quel che ci resta è solo un manipolo di assassini...mandanti, esecutori, e uccisi. E siccome io credo non esista una bilancia del male, faccio di tutta l'erba un fascio.
E abbasso gli occhi.


L'atto che rende veramente eroico Achille è quel riconsegnare il cadavere di Ettore al padre.
Che sarebbe rimasto di lui senza quell'ultimo gesto?
Nemmeno il più grande poteva permettersi di trascinare il nemico nella polvere.

martedì 18 ottobre 2011

Rapidi Movimenti degli Occhi. In ricordo e in maledizione.

Era cominciato tutto con una chiacchierata fra amiche...Tipo consigli per gli acquisti..."Loro non puoi non vederli dal vivo...Anche perchè Lui sembra talmente messo male che non so nemmeno se ci sarà un altro tour...".
C'era stato.
Parigi, 8 febbraio 2005. Come dimenticare? Resta forse il regalo più bello che abbia mai ricevuto.
Il Louvre chiuso, Keanu Reeves che si materializza, una lite furibonda per la strada e piangere per fare pace sulla tomba di Oscar Wilde.
E poi trovarsi davanti Lui per la prima volta. Che fa capolino gentile da dietro le quinte. E guardare il mio antico amore e non aver bisogno di parole.
Come il voltarsi improvviso di Montale. Bellezza, Verità...la ricerca di mezza vita che si compie in quella voce che sembra spezzarsi, nel danzare convulso, nelle parole biascicate che risuonano come Luce in una notte che non perderai mai.
Il riguardarsi negli occhi e capire che non c'è niente di più, niente altro che si possa aggiungere...
Che il senso della vita sta tutto lì, piangere perchè tutti soffrono a volte, sorridere alla cosa più bella, perchè siamo animali e se ci credi hanno messo un uomo sulla luna. Ma non è facile lasciare New York.
E quell'estate poi ci eravamo ritrovati ad Imola per un vero festival rock. C'era chi aveva saltato la scuola per essere lì e si chiedeva se avrebbe dovuto scriverlo nella giustificazione "scusate, dovevo vedere Loro".
La sveglia in tenda puntata alle sei del mattino. Raccogliere sassi sacri e mandare baci ad Ayrton.
E poi il sole, i Garbage, la paura,,,
E rieccoli. Pioggia di luce, maschere blu.
Era stato Lui a piangere perchè tutti soffrono quella volta. Si era accovacciato ed era stato un momento di catarsi vera. Come quando al buio erano rimasti solo una candela e un pianoforte e un inno al mondo che non c'è più, alle nuotate notturne, qualcosa che forse comprendo davvero solo ora.
Avevamo saltato e poi mangiato anguria. Ci vuole una notte quieta.
E poi Milano e poi Torino. A luglio e settembre del 2008.
Mi si confondono un po' negli occhi e nel cuore. Sarebbe facile ora dire "era già scritto".
Non lo so. Però forse sì. La voce che calava, la scaletta buttata lì.
Nel mezzo c'era stata Londra.
Mani nelle mani. Occhi negli occhi.
"Thank You"
"Thank you to you".
E Sfinge che mi dice "Ma lo si poteva toccare?".
Lui quel giorno non sorrideva.
Presagi, ancora?
Ci sono cose nella vita che pensi così tanto che quando succedono quasi non fanno male.
Ci sono cose che sono talmente lontane che perfino quando succedono non riesci a provar dolore.
"We have decided to call it a day as a band".
It's been a Ba(n)d day, direi.
Era cominciato con una chiacchierata fra amiche. Poi c'erano stati i concerti, stordirsi di dvd, distruggere i cd.
Fiumi di chiacchiere, di foto...
Due tatuaggi perfino, per celebrare contraddizioni e camminare senza paura.
Un piccolo agnello, ad imperitura memoria.

Se penso a come ci siamo salutati male quella notte a Torino.
Che mio resta da dire?
Le ragioni del cuore non hanno ragioni. 
Che siate Maledetti, allora.
 

lunedì 17 ottobre 2011

Curvy where??? Altro post un po' indignato.

Scusate.
Ho seri problemi con l'ipocrisia.
Perfavore qualcuno mi potrebbe trovare un cattivo cattivo con la faccia cattiva che si veste da vero cattivo e dica "odio tutti perchè sono cattivo" e faccia del male così, davanti a tutti?
Almeno lo si potrebbe uccidere in piazza e saremmo tutti più tranquilli.
E invece no.
E'invece siamo tutti buoni, ce l'abbiamo scritto sulla carta d'identità, stampato nel dna...Buoni. Perfettamente capaci di discernere bene e male e scegliere sempre e comunque, a qualsiasi prezzo, qualunque cosa ne consegua, l'unica cosa che ci rende persone vere e diverse dalla massa informe dedita al profitto e alla sopraffazione...Il bene.
Ok. La sto prendendo un po' alla larga.
E' solo che oggi mi è capitato di assistere ad un incontro fra una modella oversize e una classe di giovani studiose di moda...(sì..ero anche io lì in quanto studiosa di moda...meno giovane però).
3 ore di slogan contro l'anoressia  sotto la bandiera del "Fashion not victim".
La moda deve essere salute, le donne vere non sono modelle ecceter ecceter ecceter...
Salvo poi concludere che per andare in tv la campagna devi farla nuda e vabbeh, certo, usare le luci giuste che non facciano vedere la cellulite, che tra parentesi cellulite non è, è la piega della coscia!
Chi comunica deve essere responsabile. Ma certo il fine della comunicazione è vendere.
E se fai appello alla mia morale la penso esattamente come te. Ma in termini di comunicazione funziona anche se è immorale quindi 10 e lode.
E se mi chiedi che colore mi piace ti dico il bianco. Ma poi vesto di nero.
E via discorrendo.
AIUTO...
Affogo.
Ma cosa stiamo dicendo? Di cosa stiamo parlando? Se tutto vale perchè ne discutiamo?

"Io odio il moralismo e ho un grandissimo senso morale".
Posso concludere solo così, ringraziando La Sfinge chi mi ha illuminato con questa frase.
Me too.

Viva la Moda, Viva il Sogno. Viva il coraggio di dire la cosa sbagliata e quello di esserlo, sbagliati.
Senza giustificazioni.

sabato 15 ottobre 2011

Un post indignato...

Questo è un post indignato.
Che non centra nulla con gli indignati.
Mi piacerebbe un sacco avere davanti "l'oncologo di Harvard", tale Ramzi Amri, che si mette a disquisire sulle possibilità di vita di Steve Jobs se si fosse curato con metodi più tradizionali, operazioni, perchè statisticamente "la prognosi per questo tipo di tumore è incoraggiante"...
Mi piacerebbe averlo davanti e porgli una sola domanda.
Come diavolo ti permetti?
MI metto nie panni di chi ama Jobs.
Penso a me se qualcuno venisse a dirmi che mio padre avrebbe potuto salvarsi se solo non avesse "amato seguire le proprie regole. Che si tratti di computer, azioni e persino il cancro" (sono le parole usate da un giornalista, Peter Elkind, a proposito dell'approccio di Jobs alla malattia).
Seguire le proprie regole è ciò che ci rende uomini.
Che ci sia dato stare sotto questo sole per 20, 60, 100 anni...Lo dobbiamo fare alle nostre regole.
Mio padre si è curato nel più tradizionale dei modi. E si è addormentato nella piena convinzione che quello fosse il modo migliore di combattere, affidarsi a Dio e alla Scienza, insieme.
 Mai, nemmeno per un attimo durante questa lunga battaglia, ho pensato che quello fosse il metodo giusto. Mai, nemmeno   per un attimo durante questa lunga battaglia, mi sono permessa di giudicare quello che mio padre faceva.
"Agisco proprio in coerenza con il suo modo progressista di vedere il mondo, perché possiamo tutti imparare dai suoi errori". Dottore...torni alla sua scienza. Torni nel suo bel mondo dove 1+1 fa 2 e dove un cancro se operato porta a prognosi incoraggianti...
Lasci noi, umani troppo umani, liberi. Di sbagliare, di non imparare un emerito nulla dagli errori di nessuno, di morire. Di morire. Può succedere, è parte del gioco. E' il senso stesso del gioco probabilmente.
Perchè non la smettiamo di accanirci?
Forse sarebbe ora di buttare alle ortiche qualche tabù, il cancro, la morte e di riprendersi in mano il coraggio.
Per vivere.

giovedì 6 ottobre 2011

Aliante...

E' passata una manciata di mesi.
Ci sono giorni in cui mi sembrano anni, altri in cui sei talmente vicino che la verità non mi appare nemmeno vera.
Questo è quello che so, e a cui cerco di essere fedele.
Me lo scrivo qui sotto e lo dedico a te, all'altro signore senza capelli che il mondo saluta oggi e atutti i geni che vanno a fare gli angeli stufi di questo inferno.
Ti voglio bene Pà.

Ho avuto un sogno già sognato
alla fine di ogni notte
un luogo e un tempo già abitato
che il risveglio porta via

poi si impara un metro al giorno
per chilometri di errori
che ogni strada sceglie il suo ritorno
così ho preso anch'io la mia

cielo sopra cielo avanti e cielo intorno
e sotto
le case piccole del mondo

primo l'orizzonte
tu il secondo incontro
le mie ali
il tuo volo lento

abbiamo avuto amore a amore dato
ti penso spesso tu ci pensi mai?
io proseguo un volo silenzioso
il tuo chissà dov'è arrivato ormai

fra un dirigibile e un aliante
sopra al naso della gente
la lontananza non è mai distanza

fra chi ti ascolta e chi non sente
amico mio non dire niente
saperti in volo resta più importante
e adesso ogni motore sia spento
e l'unico rumore sia vento

cielo sopra cielo avanti e cielo intorno
e sotto le case piccole del mondo
la differenza spesso ci sorprende
della paura si ha paura sempre
il coraggio trova la sua strada
quando il dubbio invece non ne ha
e tu lo sai che poi comunque vada
solo chi sogna non precipita

fra un dirigibile e un aliante
sopra al naso della gente
la lontananza non è mai distanza

fra chi ti ascolta e chi non sente
amico mio non dire niente
saperti in volo resta più importante
e adesso ogni motore sia spento
e l'unico rumore sia vento...
(Nicc, Aliante)



 Pà e Lille

Rinascimento.

Sì.
Sono a Firenze.

La pelle di Pedro...

Benedetto sia Almodòvar.
Benedetto il suo coraggio, il suo occhio perfetto, la sua anima che ama.
Benedette le sue scelte di casting.
Non dirò quasi nulla su La Piel que Habito.
E' un film su cui poco si può dire, nulla si può svelare...gambe in spalla e correre al cinema.
Ho tenuto gli occhi spalancati per due ore filate. Certo, perchè Banderas è alle stelle, sulle stelle, oltre le stelle...che a questo giro un Oscar non glielo possono proprio negare, per quanto conti, per me conta.
Ma...ovviamente c'è dell'altro.
C'è una Marisa Paredes che è tutte le madri del mondo, tutta orgoglio, forza, bellezza.
Ci sono dei colori e dei non colori che riempiono e a volte svuotano lo schermo in un valzer emotivo da gran soirée...
Duro come un tavolo operatorio. Morbido come la pelle di una donna.
La pelle. Quella che abitiamo. Vera. Artificiale. Di stoffa.
Il nostro involucro, gabbia, armatura...l'essere e l'apparire.
Questo, molto altro.
In estrema sintesi, un Capolavoro.
Mai furono più vere le parole di Arthur Rimbaud...
"Ho preso la Bellezza sulle ginocchia, e l'ho trovata amara, e l'ho ingiuriata".
Que Viva Almòdovar. Forever.

lunedì 5 settembre 2011

Happy Birthday to You.

E' cominciata, fammi fare un calcolo per bene, lo sai, non ne faccio mai...sulle date poi.
13 anni fa. CI siamo incontrati per la prima volta 13 anni fa.
Il nostro è stato un colpo di fulmine vero.
Ti ho visto e ho capito che sarestis tato la mia Regina per sempre.
Casuale, inaspettato, terribile. Non si chiamano mica per caso colpi di fulmine, no?
Era una storia poco sensata, e lo sapevamo bene. Tu eri lontanissimo da me e io così piccola.
E poi non parlavamo nemmeno la stessa lingua.
E' stato un lavoro di fuoco e costanza.
Ho passato giorni e notti a pensarti come solo gli adolescenti sanno fare.
Ho cantato con te fino alle lacrime.
Ho scritto per te pagine e pagine e pagine...
Ho imparato perfino a capirti.
Tu, che non potevi deludermi. Perfetto per sempre.
Poi il tempo passa, gli incontri si accumulano, la vita procede inesorabile.
Innegabilmente ho smesso un po' di curare il nostro amore. Che si è incastonato come una certezza in me senza per forza più essere il centro della mia vita.
Tu sorridi da anni nella foto che ho sul frigo.
E così capita che ci ripensi oggi, perchè è il tuo compleanno.
Che ripensi a quanto ti amo, ancora, per sempre.
A quanto mi hai dato in 13 anni infinitamente brevi.
Buon compleanno, Love of my Life.
When I grow older
I will be there at your side to remind you
How I still love you - I still love you.




domenica 24 luglio 2011

We are in trouble...

Buongiorno.
So che è passato un mucchio di tempo.
In parte me ne scuso, in parte non ne ho colpa.
Torno a scrivere qualche riga, spero sia l'inizio di un ritorno e so che questa volta dipende da me.
Qualche riga su un argomento che mi è caro da sempre e ancora più ora che, con ritmo belluino, i miei angeli si moltiplicano.

C'è un filo sottilissimo che lega la morte di mio padre con quella di Amy Winehouse.
E non è solo il fatto che uno fosse il mio meraviglioso papà e l'altra la cantante dell'anima mia.
Questo se mai non farebbe che testimoniare la mia sfiga, concetto al quale continuo a riservarmi di non credere.
No.
E' qualcosa di più.
Legato all'idea di vivere la propria vita insieme agli altri ma mai per essi.
Ad un'idea di libertà che è sinonimo di indifferenza, sfregio al conformismo, pungolo nelle carni dei benpensanti.
Questo faceva mio padre costantemente. Tutto quello che poteva apparire sbagliato. Contraddire ogni parola, sempre. Tenere le parti degli indifendibili per puro spirito di contestazione. Stonare in ogni coro. A costo di cambiare continuamente casacca, di metterne una sopra l'altra, ma che importava?
Mica era la verità quella. E peggio per chi si ferma alle apparenze.
La sua Verità sta nella pelle di  marmo nero delle sue donne dalle gambe lunghissime, negli occhi che ti fissano vivi e immobili dalle tele, nell'olio di quei paesaggi percorsi come un brivido da una Luce che a me sembrava divina.
In questo mio papà somiglia alla bellissima Amy.
Anche la sua verità resta per sempre nella sua Arte. In due dischi incredibili, in una voce che saliva come un filo di fumo dalla sua anima, nella femminilità bestiale di quel barcollare sul palco dei suoi tacchi 15.

Alla fine del romanzo qualcuno deve morire, pensava Virginia Woolf scrivendo il suo capolavoro.
Non importa se è il protagonista. Protagonista, antagonista, personaggio di contorno..sono soltanto squallide funzioni di Propp.
Quello che muore, in ogni opera d'arte vera, è l'Artista.
Forse perchè questo è l'Inferno e a lui è dato il compito di indicare la Via.

lunedì 23 maggio 2011

...

VITA.
Prima di tutto.

AMORE.
Per dare un senso.

ARTE.
E' il condimento.

FEDE.
Il porto a cui tornare.

Grazie a voi che riempite di questo la mia Vita.
Vi amo tutti.
Follemente.

Giuro, giuro, giuro che rideremo presto insieme. A crepapelle.

mercoledì 18 maggio 2011

Una parola...

Padre Nostro
che sei nei cieli
sia Santificato il Tuo nome
venga il Tuo Regno
sia fatta la Tua Volontà
come in Cielo
così in terra.
Dacci ogg il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
E non ci indurre in tentazione.
Ma LIBERACI dal MALE.

Amen.

sabato 14 maggio 2011

Da piccola la mamma mi chiamava Ercole.

E tu te ne stai lì in mezzo alle tue belle cose. E ne hai tante e sono belle davvero. Le sedie laccate rosse, la poltrona bianca di rattan che sembra il trono di una piccola regina, i quadri che ti coccolano, tutti quei meravigliosi apparecchi ipertecnologici. C'è stato un momento in cui ti hanno reso felice. Oh, certo. Ovviamente allora non lo sapevi affatto. Non lo sappiamo mai quando accadrà...una telefonata, un carabiniere in uniforme, un medico che parlandoti non ti guarda. Non sappiamo nè come nè quando succederà quel momento che distruggerà la nostra vita. Che di noi verranno fatti mille pezzetti e buttati tutti in un prato, o, peggio, sull'asfalto. E poi, e forse questa è la parte ancora più dura, non sappiamo quanto durerà. Per quanto tempo staremo pezzetti per terra? E avremo la forza di riincollarci? E tutti al posto giusto?E se nel frattempo il vento ne avesse portato via qualcuno?
Si accumula la polvere sulle sedie laccate. E sui tavoli, così tanta. Davvero non ci hai pensato che colorare di nero i ripiani orizzontali era un'idea malsana? Pensavi forse che avresti avuo tempo per sempre di metterti a strofinare?
Passa la stagione dei fiori. Ogni anno, e sempre nel momento sbagliato, ti riprometti che te ne occuperai. E poi che darai il bianco, luciderai i marmi dei davanzali, penserai per tempo all'erba.
Ogni anno dici l'anno prossimo, il mese prossimo, poi, chissà. Il futuro è un albero carico di frutti. Che come ne tocchi uno ti cade. Marcio.
Eppure come si fa? Quanto è più forte di te l'istinto alla vita. Che anche se sono giorni che piangi ogni giorno, alla fine sorridi. E ricominci a dire l'anno prossimo, il mese prossimo, prima o poi, dannazione...
Colpisci più forte che puoi.
Il cuore te lo indico io.
Tanto non cado, maledetto.
Io
non
cado.

lunedì 18 aprile 2011

Statue d'Ebano, o un regalo stantio.

Sarà strano vederti invecchiare.


Difficile, credo. Forse perfino insopportabile.

Vedere le tue labbra sfiorire, il tuo viso accartocciarsi. Le mani. Le tue belle mani macchiarsi dei segni tragici degli anni. Mi guarderò allo specchio ogni mattina, forse più spesso, vedrò il disegno di me d’acquerello sciogliersi piano, scompostamente e poi vedrò te, statua d’ebano lasciata esposta alle intemperie, creparti di attimo in attimo fino a spaccarti, come, sai, fanno certe statue d’abano…ne avevamo viste tante in quel museo antico, una domenica di caldo, in un posto tremendamente caldo.

I capelli cambieranno colore.

I tuoi, meraviglie di buio. I miei, lampi di miele.

Sarà strano quando accadrà…sarà come se all’improvviso, in qualche attimo di pieno giorno, accadesse che si oscurasse il sole. E poi ti dicessero: sarà così per sempre. E si accendessero grandi luci artificiali, sempre più grandi…anche più di quel sole. Ma ricorderemo sempre che quello vero era diverso.

Arriverà un momento in cui saremo troppo stanchi. Ogni gesto piccolo diventerà difficile. Smetteremo di saltare, di ballare…dimenticheremo come si corre dietro ad un pallone.

Molte cose ci diventeranno noiose. Verremo infastiditi dal rumore e leggere ci costerà fatica.

E passeremo da un ospedale ad un ambulatorio…io ti accompagnerò e sarò attento ad ogni parola che saggi uomini con camici e occhiali, parlando lentamente e a voce alta, ci vorranno dire. E tu mi accompagnerai e sopporterai senza farmelo notare che ci stanno parlando come se non avesse una grande importanza, perché, in fondo, la vita è ben altrove da noi. E quelle dannate analisi del sangue che adesso mi fanno così tanta paura non saranno mai tutte.

I sogni, io credo, smetteremo di farli. Eppure pregheremo ogni giorno per avere ancora un altro giorno.

Terremo le mani intrecciate, le mie e le tue. E sorrideremo ai bambini che ci chiameranno nonni probabilmente molto più di ora che abbiamo denti che scintillano.

Sfoglieremo gli album con le fotografie che custodiremo come il bene più prezioso e tu dirai “Ricordi?” e io non potrò aver dimenticato.

Ti guarderò negli occhi che non saranno meno azzurri, anche se nascosti dietro occhiali che pesano, e tu saprai che nonostante il freddo che aumenta negli anni e la testa che spesso fa male e il sangue che diventa denso e si affatica nelle vene, nonostante questo e tanti altri piccoli tragici inconveniente delle giornate sempre più lunghe, nonostante e anzi soprattutto per tutto questo, io ti amo ancora.

No…non sarà l’amore di oggi…quello che mi tiene sveglio la notte a fissare le stelle cariche di desideri, quello che su ogni pezzo di carta devo scrivere il tuo nome…perché non basta mai, deve riecheggiare in ogni luogo, quello che ho una tua maglietta rannicchiata sotto il cuscino e quando l’abbraccio ti ho nelle narici. No. Non sarà più questo. E nemmeno di meno.

Avvisami quando comincerai ad invecchiare.

Ci abbracceremo un po’ più forte.

E forse toglieremo lo specchio dall’entrata. Non sarà più il caso di affacciarvisi così spesso.

Sì. Dimmelo quando ti accorgerai che anche io comincio ad invecchiare. Mi tremerà un po’ la terra sotto i piedi, forse cadrò…ma tu mi tenderai la mano e insieme ricominceremo a camminare.

sabato 16 aprile 2011

La femmina è uno dei due generi di una specie caratterizzata da una riproduzione di tipo sessuale...

Femmina o Vampiro emozionale.
Non so se faccia poi così tanta differenza.
E dire che io, a parte Rossela O'Hara, del mio sesso biologico non sono mai stata particolarmente fiera.
Fabiano, Sebastian, David e Jude, i miei travestimenti in panni che non esistono, che non stanno in piedi...Avevano ragione Paolo e Luca (non iene...piuttosto altri nomi che eternamente mi ritornano addosso)..."Vieni a vedere la realtà, vieni a vederli gli uomini di cui parli", "Perchè la tua scrittura è femmina".
Malafemmina.
Ma poi questa è solo una parte del problema, e mica la più grande.
In mezzo ci sono mille altre cose. La più ingombrante? La paura.
Scomposta Venere di Rimmel che non son altro.
Civetta maledetta.
Mi sovviene un ricordo di me che cammino da sola nella Tua città e vorrei chiamare qualcuno ma il telefono non funziona e mi perdo tra vicoli di baguettes e rido come una scema per la strada.
Mi è riaccaduto di essere felicemente me stessa soltanto un altro paio di volte...

Ho sempre detto che non ci si deve alzare presto la mattina.

venerdì 15 aprile 2011

Sorridere...

"Reimparare un lessico dello stare insieme fatto di gesti che ricominciano, lentamente, aprender ein considerazione un altro te accanto a te, il suono lieve di un respiro vicino all'orecchio, accettare una caramella che in chiesa non si può sgranocchiare..."

Promessa mantenuta.
Ho ricominciato a scrivere.
Sul serio serio serio.
Grazie a voi, sapete di chi parlo, uno per uno...

Vi amo amici miei.

sabato 2 aprile 2011

I celebrate myself and sing myself...

Fra non molto tempo sarà passato un anno da quando ho lasciato, metaforicamente parlando, of course, la penna.
"Stai leggendo?", mi ha chiesto Giusi ieri sera, "e allora è come se scrivessi". Se solo fosse vero.
Strana sera ieri sera...
C'era Pier ovunque. C'erano persone che non apettavo e che mi hanno detto cose belle. C'era un angelo biondo che spero resti a lungo intorno a me.
C'erano le parole.
"E' l'inchiostro attaccato a questo foglio di carta, ed esserne degno è il mio tentativo".
E' il mio tentativo.
E' una promessa.
A me stessa, innanzitutto.
Anche se mi sento come un limone acido che perde gocce di veleno.

P.S.
Ieri sera abbiamo presentato l'antologia AmoreNonAmore...Un meraviglioso progetto di Andrea Demarchi, Giusi Marchetta, Fabio Geda e Davide Longo, una raccolta di racconti belli belli belli)

P.P.S.
Il racconto che c'è lì dentro è dedicato a due persone...J e J...lo scrivo qui, era un piccolo segreto.

mercoledì 16 marzo 2011

post...

Sono sempre qui...scocciata e shokkata dalla tesi che comunque, beneomale, procede...
Ieri bella giornata di lavoro con la troupe, vi cazzio sempre ma oggi vi rendo grazie!
Spero che prestissimo sia pronto qualcosa di carino...parlo sia della tesi sia dell'Arte, da mostrarvi qui.

bacieabbracci.



Piazza della Signoria

venerdì 4 marzo 2011

Nous quitter sans un adieu...The Last DiorGalliano show.

 Ho pochissimo tempo...

Ma non posso non condividere le emozioni dell'ultima sfilata dell'incredibile John Galliano per Dior.
Qualche parola, giusto per non lasciare scappare le emozioni.
Non riesco a immaginare come una sfilata avrebbe potuto essere più Galliano di così...nei colori, nei materiali...dandy, barocca e ipercontemoranea insieme.
Il solito incredibile spettacolo ma se possibile ancora più folle e straccione del solito, nei tagli azzardati, nei colori accecanti, rossi che sanguinano teatro, verdi strappati da tappezzerie lussuose, epoi gli stivali da cavallerizza e un po' puttana...e che classe però, e i bianchi avvolgono donne-angeli come nuvole, i lilla urlano alla primavera...C'è tutto quello che sappiamo di Mr.Galliano in questi abiti. E anche qualcosa in più.

Un applauso infinito sommerge gli uomini e le donne dell'atelier Dior, che escono a fine sfilata sulla passerella, e che lo meritano tutto quell'applauso, perchè perdere il maestro a 7 giorni dall'esame è una gran prova di nervi e passione...
Tante lacrime in platea. E' il momento più difficile...ho davanti agli occhi tanti addii...l'ultima sfilata di Yves Saint Laurent che incede meraviglioso, l'abbraccio di Tom Ford al suo uomo che interrompe gli ultimi passi sulla passerella di Gucci, valentino che sembra non riuscire a finirla quella sfilata, impettito e dolorosissimo nel suo abito impeccabile.

Ma un addio senza nessuno da salutare...no, questo è davvero troppo.
Come si fa?
Come si fa a sopportare?
Come i morti del mare...una corona di fiori nell'acqua e niente più.
Ci restano quei 40 meravigliosi sarti, 62 modelli perfetti, gli occhi lucidi, quell'omm e niente di Sidney Toledano che ci tiene a cominciare la sflilata dicendo che una grande casa di moda è più grande del suo designer, perchè i vestiti si disegnano da soli, Mr Toledano, of course.
Ci resta una diomanda sciocca...e come sarebbe uscito John Galliano questa volta? Da chi si sarebbe travestito?
Mi sento una bambina.
Abbandonata alle sue biglie.
Giochiamo ancora John?





venerdì 25 febbraio 2011

Madonia che Armonia!

Ma che meraviglia Luca Madonia!
Sono una sua devota da tempo relativamente breve, da quando una sera di un paio di anni fa, lo vidi salire sul palco di Sanremo con Mario "sbav" Venuti...Complice il fatto che la canzone fosse mozzafiatante e la loro interpretazione da brividi (ragazzi, quando vedo due cantanti sullo stesso microfono io mi sciolgo!) rimasi folgorata dall'elegantissimo signore-voce-di-flauto.
Da allora lo considero uno dei miei "best".
La sua partecipazione a Sanremo di quest'anno mi ha quindi riempito di gioia, con il Maestro poi...wow.
Mi baloccavo immaginando il disco e poi magari chissà...un bel tour.
E poi come spesso la Fnac interpreta i miei desideri. E mi porta il bel Luca, giacca e chitarra, a circa 2 metri di distanza.
Considerazioni: Sì, Luca Madonia è un alieno.
Ha una grazia aliena, un'eleganza aliena, una voce aliena e perfino, udite udite, una cortesia e una simpatia aliene.
50 minuti in sua compagnia sono un'immersione nella Bellezza della delicatezza...sarà quel fisico così esile, sarà l'umanità dell'inforcare gli occhiali per fare gli autogafi e poi toglierli per le foto con i fan, sarà il sincero stupore e la gioia che gli illuminano il viso quando dal fondo della sala gli viene detto che il suo prim album solista è il disco più bello degli anni '90 o il brivido che ti passa sotto la pelle quando con voce leggiera e potente intona La notte dell'addio...
E poi che bello ascoltare un cantante che sa cantare, e che sa anche parlare!
Ero già pazza di lui, la sua voce per me è un potente e ipnotico-rilassante...Dopo questo incontro mi ha definitivamente stregata.
C'è un sacco di rumore in giro...facciamo largo ad un po' di Madonia!

P.S.
Mariobello...Ad un certo punto Lca ha detto che se arrivasse una proposta di reunion non si tirerebbe indietro...no, così...volevo solo farteo sapere!

giovedì 17 febbraio 2011

La mia devozione a SanRemo...

Ragazzi miei belli,
sarà perchè sono la regina del kitsch, sarà perchè a me veder cantare dal vivo piace da matti, sarà perchè amo il glamour o perchè nel mio cuore sono ligure da sempre, sarà perchè tutto quello che sa di evento per me profuma come i fiori o perchè vado pazza per i fiori, sarà che è una tradizione di famiglia o che la mia passione per la competizione è sfrenata, sarà quel che sarà, che sarà sarà... ma io vado pazza per il Festival di Sanremo!
Fanatica è la parola giusta, l'unica definizione possibile per una che comincia a fare il totoconduttori del prossimo festival la domenica dopo la finale, il totostilisti appena vengono annunciate le vallette, il totocantanti continuamente...Poi compra il mitico TvSorrisi e impara le canzoni a memoria prima di sentirle, coadiuvata dalla madre più stonata del mondo che, sovraesaltata dalla sua passione per il canto, intona tutti i pezzi "immaginando" quale musica avranno...
Una settimana prima del Festival l'attesa si fa incontenibile...chiunque viene mortalmente zittito all'istante se osa proferir verbo o sospiro durante uno scarno servizio preparatorio del TG, agli amici che chiamano (ma ormai non osa quasi nessuno) per inviti dell'ultima ora viene intimato con un grigno "la prossima è la settimana di Sanremo!" (che è stata sottolineata a dovere in tutte le agende onde evitare guai disorganizzativi), le conversazioni casalinghe vertono su un unico e solo argomento, e non c'è evento collaterale che tenga...
Dannazione! Sanremo è Sanremo, no? Il mantra viene ripetutto ossessivamente.
Cene succulente, dessert e schifezzine da mangiare durante le 1000 ore di diretta...Ci siamo!
Scenografia, regia, fotografia, i vestiti (soprattutto!), i conduttori...tutto viene discusso, criticato, vagliato...perfino le telepromozioni interne diventano oggetto di discussione...
Le performance dei cantanti vengono schedate in attente tabelle, con voti e dicharazioni solenni: "Stasera sul look sarò spietata", "Questa volta se ci saranno da dare dei due si daranno dei due!" e così via...
Il tocco finale?
Si può arrivare perfino a guardare le trasmissioni del pomeriggio, i talk show dell'inverosimile, le esposizioni universali della banalità e del nulla pur di carpire l'ultimo segreto, il parere dell'esperto fasullo di cui non ti è mai fregato niente, la pagella della giornalista di cui non leggeresti nemmeno una riga...
Ma che ci vuoi fare?
Non amo il calcio, non guardo i reality, a dire il vero non guardo proprio la tv, non mi occupo di politica e non mi interessa la cronaca...Non faccio nulla di "nazionalpopolare"...Non credo nemmeno nella fedeltà coniugale!
Ma nessuno mi tocchi Sanremo...
Mai aggiungerò il mio nome alla sfilza di chi lo deride (e lo ha sempre guardato!), di chi sparla sempre di tutto (e intanto sa tutto!), di chi ogni anno lo spaccia per moribondo (e l'anno dopo è lì a guardarselo!).
Sanremo è Sanremo, è il vestito della festa di questo Paesello Bello dove nulla di quello che si fa è importante, dove "solenne" suona come una parolaccia, che si guarda allo specchio e si vede sempre grasso e vecchio...
Ma per me è soprattutto una settimana di risate e puro divertimento. E un abbraccio al mio Prof. che quest'anno se li mangia tutti!

sabato 12 febbraio 2011

Hanno 20 anni in più le mie ragazze...

Riflettevo su questa storia della femminilità calpestata. Sono giorni difficili per questa metà del cielo.
Che potrei dire io, che con il mio essere donna non ci ho fatto ancora pace, che non so ancora bene cosa me ne farò, se sarà la mia disgrazia o per sempre il mio vanto. Chissà.
Io in piazza non ci vado per definizione.
Questa è la mia piazza.
E per dire che tutto sommato credo che le donne siano belle, vi parlo di una manciata di donne che conosco e che io trovo incredibilmente belle.
Così in ordine sparso...
C'è S. Colei che tutto sa e tutto prevede. Sempre severa, sempre incazzata, sempre perfetta. Che non è proprio una donna...però a me sembra che giorno dopo giorno le somigli sempre di più. una di quelle donne che piacciono a me, di eleganza innata, zigomialti, dura lex sed lex. Speriamo che prima o poi impari a portare i tacchi.
Poi c'è V. Non per vendetta, piuttosto per Verità. Avevo 6 anni quando l'ho vista per la prima volta. "Quanto posso amarla?" penso ogni volta che la rivedo. Lei è la donna per eccellenza. Perchè è bellissima anche quando la vai a trovare la sera e la trovi in pijama, perchè è una ballerina, perchè è una madre.
Poi P.P. Che è tutto un ti odio e poi ti amo e poi ti odio...Ma ti amo. Che non ha mai scelto mezzo uomo che fosse appena appena giusto, che però sembra che senza un uomo non ci viva, che mi fa sempre sentire ai margini ma fulcro della sua vita. Che è il mio specchio e parte dell'anima mia. Che è la donna con gli occhi più belli del mondo.
Poi c'è A. Inaffidabile e folle come un uomo. Solida e innaffondabile come solo una donna. Compagna di arte e sogni. I miei grazie non saranno mai abbastanza.
E poi L. Un groviglio di Bellezza. Che mi fa rabbia perchè non ci crede. Che a volte vorrei prenderla e darle uno schiaffo. E altre volte abbracciarla e dirle che ci somigliamo. Ma poi non ho il coraggio e ci mettiamo a ridere.
Ce ne sono altre, non molte, ma alcune. C'è V. la mia piccola, fragile e rabbiosa. C'è N. che è ancora un punto interrogativo. C'è L. che vorrei fosse felice. Ed E. che è una specie di zingara. C'è K che ci fa rigare dritto, N a cui voglio sempre bene. C'è mia mamma che tutti sono pazzi di lei perchè sembra sempre felice. C'è mia nonna che è sempre triste però ci ama alla perfezione. Ci sono almeno due prof alle quali devo quasi la Vita.
Che strano.
Io che sono sempre affamata di miti da copertina quando mi metto ad elencare le mie donne-mito scopro che sono tutte vere.
perchè poi forse la differenza sta tutta qui.
Nella Verità e nell'Altruismo.
Questo sono le mie donne.
Tutte tranne me.
Vuoi vedere che sono proprio un uomo?

giovedì 3 febbraio 2011

Cose che mi fanno girare gli ingranaggi....

Ecco, appunto, dannazione.
Se la notizia si rivelasse vera (lo so, lo so, è già vera...ma fatemi sperare ancora un secondo...)...mi troverei in serie difficoltà.
Tom Ford, il mio Tom Ford, il mio alter ego (e pure maximum ego!), il mio eroe, l'eroe dei miei sogni, il mio principe nero, il re dei re dei re del fashion heaven...lui, proprio lui, che ogni cosa che dice io la stavo pensando, che ha fatto il mio film, l'uomo sul quale sto scrivendo una tesi di laurea...che fa?
Sceglie Keyra "skeletrica inutilità" Knightley (non verifico nemmeno come si scrive) come immagine della collezione femminile???
No no no...a queste condizioni io mi ritiro dal gioco.
Preside, rettore...cercate di capirmi!
Keyra Knightley innanzitutto ha il nome di un cane, è un bastone con una maschera sopra, altro che Peter Griffin quando era una scopa, che al confronto Piero Fassino è miss Curvy dell'anno, e ha pure una faccia da cassiera antipatica del discount (rispetto le cassiere...non quelle antipatiche!)...è scialba, sciatta, sciapa...
Che centra con la classe, la raffinatezza, e, soprattutto...la Bellezza? Che centra con Tom Ford?
Qualcuno me lo può spiegare?
Così...come se avessi 5 anni...

lunedì 24 gennaio 2011

Dior Haute Couture...

Oggi esageriamo...
Nel ribadire il mio sdegno per la solita scarsissima copertura mediatica degli eventi legati alla moda, vi omaggio IO di un'altra sorpresa....
Dior Haute Couture, Spring Summer @ Musée Rodin, PARIS.



E qui date un'occhiata all'intera collezione...

John Galliano, Rudolf Nureiev

Ma che meravigliaaaaaaaaa.............................
Domani ve ne parlo un po'...oggi vi stuzzico...
Due parole: John Galliano + Rudy Nureiev
ACQUOLINA!!!

(John Galliano, Paris Menswear Fashion Week Fall/Winter 2011-2012 )

Foto piena di gioia ed esplicativa del futuro...

(Keith and Frola)

aspettando Febbraio...

Che dannato inizio d'anno...
Non sono mai stata d'accordo con questa balzana idea che il buongiorno debba vedersi al mattino...ecchecavolo! Ci mancherebbe! Così se uno (diciamo uno a caso...) un bel giorno si alza dal letto e inciampa in un gatto zac! sfiga per tutto il giorno!
No no no...
Questo 2011 sarà meraviglioso, lo ha detto Paolo Fox, lo ha confermato Capitani! Sono in una botte di ferro.
Fra una settimana finisce Gennaio che chiaramente è stato solo un proseguimento nefasto di Dicembre, era necessario, questioni di equilibrio sfighico, e welcome Febbraio!
Prometto che ricomincerò ad uscire di casa, che non mi ammalerò un gorno sì e uno sì, che non urlerò continuamente, sarò più disposta ad ascoltare, lavorerò tantissimo alla tesi e...mi rimetto a scrivere.
Prometto prometto prometto.
Prometto.

Ciau!