giovedì 3 novembre 2011

... Che poi, alla fine, diventa sempre tardi. Camminiamo per ore non facendo altro che perderci, perdendo il fiume che, ovunque siamo, indica casa. C'è qualcosa di Natale nell'aria, sarà il freddo, sarà che qui il cielo continua ad essere rosso. “Non dimenticare di ricordare” dici. Poi ti volti. E' sempre così, di scatto, come a nascondere gli occhi e io non capisco mai quello che vedi, quando non mi guardi. “Non posso ascoltarti” dico io, che cerco sempre di essere migliore, mentendo. Continuiamo a sbagliare la nostra parte in questo duetto stonato. Il campanile suona un'ora che non avevamo nemmeno preso in considerazione. “Perchè non siamo mai stati capaci di parlare di qualcosa di ordinario?” “Questa è la città più vecchia del mondo, sai?” “Credo sia una nostra colpa” “Vecchia sta per bella anche”. Le ombre oblunghe si appoggiano ai Palazzi e rendono vano ogni nostro tentativo di essere migliori.

Mon amour, mon doux mon tendre mon merveilleux amour...

Expèrience au contraire.




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