martedì 28 maggio 2013

Un Cuore Matto che ti vuole bene...

E mi ricordo che ripetevamo: "Mamma...cantala ancora!".
"Dai Zia, ti prego...Cuore Matto!"
Sono passati anni da quando si correva sulla spiaggia.
Che eravamo tutti piccoli e le bici erano destrieri indomabili.
Papà è andato via e ha spento la luce.
E con lui è fuggito quasi tutto il giardino.
Noi però da qui cantiamo ancora le canzoni, anche se tanti compagni di coro hanno abbandonato.
Da ieri un altro dei miei eroi di bambina è passato a giocare con gli angeli.
E io ho notato una lacrima di mamma guardando il telegiornale.
Mentre scrivo sento la voce del piccolo eroe dalla cucina, che se ne va e porta con sè un altro piccolo pezzo del mio passato che ogni giorno nuovo è sempre più terra straniera...

Riderà, che bell'augurio...
Riderò. Però è un verbo al futuro.


lunedì 20 maggio 2013

Il Grande Gatsby, bellino senz'anima.




Aspettavo l'uscita del Grande Gatsby con esaltata trepidazione.

I trailer stuzzicavano il palato, il cast era di quelli da cui ti aspetti meraviglie, e le musiche...
E poi Gatsby! L'America! Gli anni '20!
Insomma...
Sapevo che il fim era stato girato e che attendeva paziente di essere svelato al mondo ormai da qualche anno, probabilmente nell'attesa di meno concorrenza, del momento migliore, di più soldi per renderlo leggendario and so on.
E poi finalmente. Cannes, le copertine, il gran circo ha inizio.
La prima ora e mezzo passa e io mi trovo a sperare che ci sia un fine primo tempo...
Arriva.
Io e le mie girls ci guardiamo.
"No...non è un brutto film"
Cominciamo male.
"Diciamo che forse, se non avessimo già visto Romeo+Juliet e Moulin Rouge, ci stupirebbe di più"
"No ma...percarità, la regia delle scene d'insieme è ben fatta"...
Poi il film ricomincia, e va ancora peggiorando. Si aggiunge anche un po' di noia, il didascalismo diventa a tratti insopportabile.
Qual è il problema?

Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann mette in scena tutto il dramma contenuto nella sostanziale differenza fra un'Artista e un artigiano.
L'Artista può fare un film, una trasposizione, un quadro, un balletto o una maglietta. Cambia la forma, ma non la sostanza. La sostanza è la sua visione. Un artista è un uomo di visione che ha urgenza di comunicare. La sua arte punta all'infinito e parla per sempre.
Un artigiano è uno che sa fare il suo mestiere con precisione e professionalità. Con una precisione e professionalità, oserei dire, che un artista a volte nemmeno immagina. Solo che quello che un artigiano fa è esattamente quello che vedi. Non c'è nulla di più. La sua bravura si esaurisce nella bellezza e perfezione dell'oggetto che ha creato.

Questa è la tragedia sottesa al film.
Se gratti, sotto i lustrini, l'oro e l'argento delle sfavilanti scene di festa, se scosti le tende che si muovono danzando nelle location da brivido, se guardi le donne sotto il trucco pesante...non trovi nulla. Nulla.
Non trovi nè il passato, perchè Luhrmann non è regista colto, non infarcisce il suo mondo di altri e tanti mondi, nè il futuro, perchè la sua arte, mancando di solide radici, non si staglia verso l'alto.
Il Film finisce insieme ai titoli di coda.

Insomma...
Che cacchio hai fatto Baz?
Hai preso un capolavoro e ne hai fatto un teatrino per palati da supereroi.
Avevi milioni di soldi (105, pare), un attore eccezionale (solo Leo, gli altri mestierano e la Mulligan si salva solo perchè quello è esattamente il suo personaggio), una storia praticamente perfetta...
E cosa ci hai restituito?
Un colorato varietà inscenato da un teatro d'ombre.

Percarità, DiCaprio meriterebbe un Oscar...è superiore al film ogni minuto e lo regge sulle spalle correndo sull'abisso.
E poi ci sono gli abiti di Prada.
E la colonna sonora è puro genio.

Detto questo...
Odio guardare un film e pensare costantemente: se solo lo avesse fatto un altro.

A parte tutto, Baz. Sai cosa non ti perdono? Hai mancato di visione e questo è il peggior tradimento che potessi fare a Jay Gatsby.



venerdì 17 maggio 2013

Oggi 17 maggio



E così ci siamo.
Oggi, 17 Maggio, celebriamoa la giornata mondiale contro l'omofobia e la transfobia.
Quindi è una data che mi sta pazzescamente a cuore, come saprete.

Vorrei scrivere poche righe, per evitare di caricare di emotività e magari retorica il tutto.

Vorrei dedicare, dal profondo dell'anima mia, questa giornata a tutte quelle persone che ancora sento dire:
Ma quale discriminazione? Nel 2013 i pregiudizi in quel senso non esistono!
o
Per me un gay può fare quello che vuole...lontano da me. Senza mettersi troppo in mostra.
o
Basta che non sia mio figlio
o
Io non ho pregiudizi...per me si possono anche sposare...Un bambino però no!

E poi a tutti quelli che pensano che i sessi siano due. E che siano legati a qualcosa che hai in mezzo alle gambe.

A chi pensa che la somma dei diritti dia un numero negativo.
E che la libertà degli altri limiti la sua.

Ma soprattutto, io mi sento di dedicare questo giorno ai miei "fratelli in Cristo". A tutti quelli che, come me, si sentono figli di Dio.
Aprite gli occhi e usateli per leggere il Vangelo.
"Ama il prossimo tuo", c'è scritto.
AMA.
E se devi dire una cacchiata, fai silenzio.


Buon 17 maggio!


P.S.
La foto di sopra è la bellisisma campagna (di origine anglosassone) di Arcigay...
Visitate la pagina internet http://noomofobia.it/  
e facebook https://www.facebook.com/NoOmofobia.
CONDIVIDETE!
E comprate la maglietta con lo slogan!!!

E' la nostra battaglia contro l'ignoranza e la stupidità!

giovedì 16 maggio 2013

INTERVISTA!


Il tema è ancora caldo caldo..."Fabiana non in linea".
Martedì 14 la, lei sì, bellissima, Selvaggia Lucarelli dopo essere passata sul blog mi ha chiamata per un'intervista radiofonica...
Ve la beccate qui sotto, minuto 51, dopo il pezzo di Martin Solveig che mi fa pure simpatia!

ASCOLTA L'INTERVISTA!

Ovviamente, siccome non riesco a stere in linea nemmeno al telefono, alla fine dell'intervista la conversazione si interrompe!

Grazie a Selvaggia, grazie a Fabio, Grazie radio M2o!

martedì 14 maggio 2013

IO

Mi sono diplomata con il massimo dei voti.
Laureata in lettere con dignità di stampa, applausi e le lacrime di mostri sacri dell'Università di Torino.
Ho frequentato un costosissimo master in una scuola di moda prestigiosa, dalla quale mi sento ripetere ogni giorno "tu puoi fare quello che vuoi".
Ho pubblicato un romanzo a 20 anni.
Tenuto a bada e insegnato a parlare italiano a decine di migranti che avevano il doppio dei miei anni e che mi dicevano "io vengo a scuola solo quando ci sei tu".
Siete tantissimi su questo piccolo blog. E spesso mi dite che vi emoziono.
E allora non sarò proprio un'idiota.
Dio mi ha dato un talento, e non sempre lo metto in pratica.

Però...
Però sono fatta così...




Eppure dietro questa donnetta bassa, tettona, grassona, piedi tozzi e poco collo c'è il lavoro di mezza vita.
Un lunghissimo e doloroso percorso di accettazione.
Donna. In quasi nulla simile alle altre donne. E per giunta innamorata del più vago dei mondi. Quello della moda.

Fuck All.




Una triste storia molto italiana...

Oggi vi racconto una triste storia molto italiana.
Mi permetto di definirla italiana inanzitutto perchè i due protagonisti sono molto italiani e poi perchè fatemi pensare che storie così si sentano solo a queste latitudini.
I protagonisti siamo Io e una famosissima azienda del made in Italy.
Fingiamo di non fare nomi.
L'azienda ti chiama per un colloquio. 800 km a spese tue, as always.
Qualcuno ti aveva già avvertito in anticipo "non hanno preso gente perchè aveva orecchini ingombranti". E allora tu diligentemente copri i tatuaggi, metti la divisa nera, scarpe nere...togli perfino i leggins in un boschetto, non si sa mai...
Dopo più di un'ora di attesa vieni ammessa al colloquio.
L'azienda, lo diciamo?, non è proprio il posto che ti aspettavi...squallida negli arredamenti, con i poster dei foulard (immaginate qualcosa di più triste?), appesi alle pareti...
Ah...ma qua si vendono più solide realtà che vani sogni, miei cari.
Il colloquio?
Perfetto.
La manager delle risorse  umane ti interrompe per farti mille complimenti: "Posso dirle che nella mia carriera ho raramente trovato persone con la sua proprietà di linguaggio?".
Passano le settimane.
Silenzio.
Mandi una timida mail alla quale viene risposto "stiamo valutando profili con maggiore esperienza", che is the new "vai a cagare giovinetto bastardo"...
Poi chiami la scuola, che ha segnalato il tuo curriculum all'azienda, solleciti da loro la telefonata rivelatrice...
"La ragazza ha un curriculum di tutto rispetto, competenze ok, un profilo di alto livello, il feedback è più che positivo...MA...La sua immagine non corrisponde a quella dell'azienda".

Dunque...
A parte che: abbi almeno il coraggio di dirmelo in faccia.
E poi esattamente cosa vuole dire?

Ma poi davvero stiamo ancora a parlare di femminincidio, Ruby e parità di diritti in questo paese?
Una vita di umiliazioni subite per via di quei kili di troppo e quell'aspetto che non rientra in nessun canone non è abbastanza?
E' necessario anche sfotterti dicendo che hai intelligenza e competenze...se solo madre natura fosse stata un cicinin più generosa con te...

Non vado oltre.
Credo che tutta la questione si commenti da sè.
Una volta in più mi viene solo da pensare, nei panni di un genitore o di un insegnante, con quale cuore invito mio figlio a passare anni sui libri? Con quale credibilità spiego che "il sapere e laconoscenza sono la vera forza"?

Forse alla lunga l'avremo vinta noi.
E' solo che quaesta lunga sembra non arrivare mai.









martedì 7 maggio 2013

The Met Ball 2013: DOWN


1. Il fuori tema
Personalmente amo le feste a tema. Tutti i miei eventi ne hanno uno.
sapete qual è la cosa che odio di più delle feste a tema? L'invitato che ti chiede: ma il tema è vincolante?
Ora, pezzo di cretino...sì. Metterò delle bodyguards alla porta e non farò entrare i fuori tema.
Bene. Non l'ho mai fatto. Ma le mie feste non hanno la copertura mediatica del Met Ball, per ora. Quindi sì. Lì avrebbero dovuto prendere un energumeno e cacciare fuori a calci chi andava fuori tema.
Quindi tutti, praticamente.
Io continuo a chiedermi: fior di stylist e parrucchieri, stilisti, estetisti: che vi manca? Forse il coraggio. Forse la personalità.
Nel complesso al Met Ball si è visto quello che si era visto sulle passerelle delle ultime sfilate...noia, noia, noia.

Se questo è punk...

 Linda Evangelista in Marchesa

 Gwyneth Paltrow in Valentino


The best: Jennifer Lawrence in Dior 
(e vi risparmio la faccia di Raf Simons sottobraccio a lei...più anonimi di due piccioni in Piazza San Marco)

2.William Norwich, inviato di Vogue
Intervista Nostra Signora del Punk Vivienne Westwood, lei mostra la foto di Bradley Manning, personaggio scomodissimo completamente impantanato dentro Wikileaks, e dice che il punk ora come allora è legato alla giustizia e all'idea di poter creare un mondo migliore e che fa Mr. Norwich? Le toglie il microfono e chiude il collegamento!
Nossignore. Brutto brutto gesto...

3. Avevo una cosa nell'armadio
Ragazze...state andando al Met Ball!
A proposito della noia di prima ci sono una serie di personaggi che battono tutti...quelli che si mettono una cosina a caso:

Emma Roberts in Diane Von Furstenberg

Emma Roberts in Diane Von Furstenberg


4- Le assenze

Ieri pomeriggio per New York girava un signore che oltre ad essere il punk per eccellenza è anche il più grande couturier vivente. Uno che ci ha spiegato con precisione quello che si diceva prima: ovvero che la moda è travestimento e travestirsi è arte e ribellione insieme.
(Non a caso la mostra del MET attinge dalla sua arte a piene mani).
Però nel gran circo della Moda lui è ancora indesiderato. "Un passo per volta, è quelle scale sono fottutamente lunghe" ha detto mirabilmente la sua PR.
Però quanto ci manchi cacchio...

Se non è punk questo!

(Tra le assenze metto anche Rhianna e Lady Gaga...ne avremmo viste delle belle...)


5- Le Dolce and Gabbana's
Ho amato l'ultima collezione donna dei due signori follemente...l'oro,le corone...perfetto.
Solo che nel complesso, viste tutte insieme, le signore che hanno attinto a piene mani da tale collezione facevano l'effetto di un esercito di madonnare un po' cheap...
Giovanna Battaglia

 Katy Perry

Thabitha Simmons



FUORI CLASSIFICA

Anne Wintour

Signora mia...stiamo proprio invecchiando. Quelle braccia non si possono vedere. E con buona pace sia di Andy Warhol che forse avrebbe apprezzato, sia del suo clone Karlotto Lagerfeld che ha creato il vestito, lo straccetto che ha addosso fa sembrare Kim Kardashian elegante. Mi ricorda uno di quei grembiuli coprivestito che usano le donne di altri tempi, qui dalle mie parti, anniluce da Nuova York.
Però, però...lei è un genio, è coLei che dà e toglie, la dea-ex-machina del carrozzone...e come tale merita, per sempre, il nostro omaggio.

The Met Ball 2013: UP...


1. Il Tema
Punk: Chaos To Couture
Roba che scotta! Il punk è stato un movimento di cui la moda si è innamorata pazzamente, anche perché diciamolo, alcuni dei geniacci inglesi che più le rendono onore, vengono da lì.
La moda è punk per eccellenza o almeno dovrebbe esserlo nelle sue accezioni più artistiche. Il tema e la sua spiegazione, dal chaos alla couture sono un colpo di genio perchè vanno a "sfidare" la moda un po' mainstream chiedendole di diventare arte, di plasmare la materia, l'energia informe e restituirla in arte.



2. Riccardo Tisci
Ormai splende come il sole ad est...
Non a caso il potente blog che state leggendo aveva a lui dedicato un post speciale qualche dì fa.
Tisci è davvero entrato nel gotha dei creatori di moda. Capisci che è successo quando si comincia ad apporre il tuo nome a quello della maison per cui lavori...fateci caso ormai è tutto un "Givenchy by Riccardo Tisci".
E poi non solo era il gran padrone di casa del Ball di ieri ma ha vestito quasi tutti, e tutti quelli che contano, soprattutto.
Ricky we love you, anche se sembri un idraulico gay degli anni '80 che non ha ancora fatto coming out.

Tisci con Rooney "Morticia" Mara, sua degna co-host, in Givenchy by Tisci

3- Beyoncè e Madonna

DIVE.
Non ci sono altre definizioni possibili.
Bey vola... è la donna del momento. Incriticabile. Un po' perchè lo è davvero, un po' perchè la dipingono così. Ormai o la ami o non hai un cuore, due occhi, un cervello...
Ce la teniamo così.
Punk o meno è la regina leonessa e fa quel che vuole.

E Madonna? Il suo trono è incrollabile. Tu ti aspetti che non abbia più nulla da dire e lei si presenta, dopo la diva del momento, vestita da punk che più punk la vedo dura e svetta sempre perchè le sa tutte e basta.



Beyoncè e Madonna in Givenchy bi Tisci

4- La vendetta di Mr.T

E così quest'anno al Met ci sarà anche la fidanzata sovraesposta dell'ex amore che non osa dire il suo nome del nostro buon suddetto stilista...
E allora sai che c'è?
La veste lui. Grande onore. Sì. Ma da tappezzeria. 
(L'amato ben in compenso è impeccabile)



Kim Kardashian e Kanye West in Givenchy by Tisci

5- La cresta di SJP
Ma solo nella mia testa Punk fa rima con cresta?

Ok sarà banale...

Però...
Applausi a Sarah Jessica Parker e alla sua cresta by Philip Treacy!
E mica si diventa delle icone per caso...


Met Ball 2013, Una Premessa...


Ieri notte ho fatto le ore assai piccole per poter assistere in diretta al red carpet del Met Ball.
Volete sapere perchèho perduto la vista dietro ad uno streaming di bassa qualità (colpa della mia connessione), perchè mi sono sorbita le domande idiote dei cronisti e le risposte anche peggiori delle star e Giancarlo Giammetti che passava davanti alle videocamere manco fosse Paolini?
Solo ed esclusivamente per un motivo.
Volevo sapere in presa diretta come le nostre beneamate star si sarebbero conciate per quello che, altro che Oscar o sfilate parigine, è l'Evento per eccellenza del nostro sfavillante fashion world...
Il party che Sua Altezza reale Serenissima Anne Wintour organizza per celebrare ogni anno l'apertura della mostra evento che il MET di NY dedica alla moda.
Una roba poco spiegabile in un paese chiamato Italia dove si dice a Valentino che non si è interessati ad allestire il suo museo, si storce il naso quando si parla della candidatura di tal Giorgio Armani a senatore a vita e la maggior parte della popolazione non sa che in momenti di estrema difficoltà economica come questo la moda è stata ed è la nostra scialuppa di salvataggio...Un paese che non ama, non conosce e non celebra i suoi miti, cosa che certo non si può dire degli States,
Ma vabeh, è un discorso che riaffronterò.
Comunque il Met Ball è una figata pazzesca, per dirlo chiaramente.
I pezzi grossi ci vanno e se ne fregano, le starlette si strappano i vestiti l'una dall'altra e gli stilisti perdono il sonno per vestire la diva più diva di turno.
E poi il tema della mostra darà il via ad una sciarada di considerazioni varie ed eventuali e non c'è dubbio che prima o poi toccherà in qualche modo la tua vita...
Sto esagerando?
E' la moda, bellezza.
Detto ciò, ho dunque fatto le ore piccole perchè volevo vedere gli abiti e farmene un'opinione prima di essere sommersa dai commenti di mezzo mondo...
Troverete nel prossimo post (forse saranno più d'uno) le simpatiche impressioni mie, che per ora al Met Ball non vengo invitata, cosa che mir ende ovviamente ancora più acida nei confronti delle divette straccione...



lunedì 6 maggio 2013

Questionario di Proust...



E' un periodo di lunghi ed estenuanti, colloqui di lavoro.
Le domande che mi vengono fatte sono sempre le stesse... 
Chi sei?  COme ti vedi da qui a 1000 anni? Cosa puoi dare all'azienda?

Un sereno sorriso...ebbeccatevi 'sto Proust.

 
1-Il tratto principale del mio carattere

Il bisogno di essere amato, e, più precisamente, il bisogno di essere vezzeggiato e viziato ben più che di essere ammirato

2- La qualità che desidero in un uomo.

Qualche tratto di fascino femminile

3- La qualità che preferisco in una donna.

Una sincera femminilità.

4- Quel che apprezzo di più nei miei amici.

La sincerità e la lealtà.

5- Il mio principale difetto.

Non saper, non poter "volere"

6- La mia occupazione preferita.

Bumbureggiare

7- Il mio sogno di felicità.

La libertà.

8- Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia:

Perdere ancora.

9- Quel che vorrei essere.

Acclamata.

10- Il paese dove vorrei vivere.

Sparpagliata nel mondo.

11- Il colore che preferisco.

Comunque il nero.

12- Il fiore che amo.

La rosa.

13- L'uccello che preferisco.

Le farfalle

14-I miei autori preferiti in prosa.

Sempre Isherwood e Tondelli

15- I miei poeti preferiti.

Rimbaud, Wilde, Merini

16- I miei eroi nella finzione.

Dorian Gray

17- Le mie eroine preferite nella finzione.

Rossella O'Hara

18- I miei compositori preferiti.

George Michael e Michael Stipe

19- I miei pittori preferiti.

Caravaggio, Haring, Basquiat

20- I miei eroi nella vita reale.

Mio Padre.

21- Le mie eroine nella storia.

Marina Abramivic e Patti Smith

22- I miei nomi preferiti.

Dorian, MariaCaterina

23- Quel che detesto più di tutto.

Le bugie

24- I personaggi storici che disprezzo di più.

I cattivi

25- L'impresa militare che ammiro di più.

La conquista di Troia

26- La riforma che apprezzo di più.

Apprezzo le riforme sociali che rendono agli uomini la libertà, di sposarsi, di morire, di fare o adottare bambini, di chiamarsi come vogliono, di non limitare il proprio sesso alla biologia…
  
27- Il dono di natura che vorrei avere.

La Bellezza

28- Come vorrei morire.

Insieme alla mia famiglia

29- Stato attuale del mio animo.

Malditesta

30- Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza.

Quelle dei geni.

31- Il mio motto.

Amico con tutti, fedele con nessuno.