giovedì 13 dicembre 2012

Nora.

E' che mi capita un sacco di volte di pensare a te.
E che ti vorrei parlare.
Ma poi accade sempre qualcosa, non so...come se il cielo congiurasse contro di noi o fosse in qualche modo la nostra paura a spingerci lontane.
E' che la mia vita si è ribaltata e ci sono un sacco di cose e di persone che sono diventate polvere.
A volte vorrei riavere tutto come lo avevo prima.
Ma poi, lo sappiamo ebne tutte e due, è come quell'uomo...quando ti giri non puoi tornare indietro.
Però te...è sempre stato tutto un on/off tra di noi.
Ti amo e poi ti amo e poi ti odio e poi...ti amo.
E volevo solo dirtelo.
Volevo scriverti in privato. Ma non ne sono più capace.
Comunque non lo so se c'entra il fatto che ieri ho visto Nina Zilli, o che improvvisamente per un attimo sia tornato Michael nelle nostre vite, o è il maledetto Natale con tutta quella Bellezza e le luci in giro...
So che è qualcosa che ha a che fare con il passato e la voglia ogni tanto di riaverne un pezzettino.
E a volte vorrei che fosse anche il futuro.
Ma abbiamo pianto così tanto e non posso permettermi riaccada.

Sempretua,

martedì 11 dicembre 2012

Voglio sposare un uomo che faccia tanto ridere.

Girocchiando fra i social network e alcuni blog ogni tanto mi chiedo...
Ma perchè invece di questo talento da scribacchina psicodrammatica, che istiga alle lacrime e allo strappaggio dei capelli, sempre pronta a finali ad effetto e incitamenti da tragedia merolana (o meroliana? mhmm...vabeh) non so far sorridere?
Attenzione, non dico morir dal ridere (che quel morir in effetti mi attirerebbe pure...), sbellicare, far cadere dalle sedie. Ma almeno  sorridere, anche in modo amaro al limite!
Analisi sociali taglienti, freddure da brivido...cose così.
Perdindirindina.
Tutta colpa del cinema. Sempre lì a guardare Via col vento. O di mia madre...che invece di raccontarmi barzellette mi ha allevata a Leopardi. E che stava sempre lì a parlarmi della povera marinella piuttosto che del bombarolo. Dannazione.
Voglio sposare un uomo che faccia tanto ridere. 
O almeno che somigli a Clark Gable.


giovedì 29 novembre 2012

Pensierini...

Mi traballano mille pensieri nella testa...
Dovrei prendere appunti per non perderli....
Vorrei dire qualcosa a proposito della violenza sulle donne.
Poi vorrei spiegarvi perchè mi accanisco tanto contro un certo sindaco.
E parlarvi dei pezzi che ho lasciato in strada.
Dovrei anche riprendere in mano il mio libro.
E poi ho un nuovo progetto per il quale incrocio forte le dita.
Mi sento ripartita, piena di good vibes...Nonostante il tempaccio.

Cmq ho deciso.
Faccio lo scrittore da grande.

giovedì 22 novembre 2012

Io che vesto di nero.

Faccio da sempre parte di una minoranza.
Una di quelle che i bulli adorano sfottere, che i media adorano sfottere, che il mondo sfotte continuamente.
Ho pagato con la solitudine, con le lacrime, con la rabbia, imparando fin da piccolissima il significato della parola: "diverso".
E poi ho imparato anche ad essere la più simpatica, quella divertente, quella che si prende in giro, più saggia, più intelligente, più studiosa. A vestirmi di nero.
Ho riempito la mia vita di "più" per cercare di far sparire quel "più" che mi rendeva aliena.
I chili in più.
Forse è per questo che da sempre sono innamorata delle "minoranze".
Soprattutto di quelle sopra le righe, che fanno rumore, che sono vistose quanto una ragazza grassa...per esempio le minoranze che si vestono di rosa.
Dagli sguardi delle persone che per "difetti congeniti" vengono additate e derise non mi sono mai sentita giudicata, umiliata, messa da parte.
Essere grassi ed essere omosessuali è la stessa cosa.
Significa essere se stessi, non allinearsi, non essere conformi, difficili da inscatolare, complessi da capire.
Significa essere coraggiosi.
Ma lo sapete quanto ne serve di questo coraggio per andare a scuola ogni giorno, ai colloqui di lavoro, in metropolitana, al corso di ballo, ai tempi di facebook e del tutto davanti agli occhi di tutti sempre e comunque?
Ne serve molto più di quanto sia dato in dotazione naturale.
Serve che il coraggio sia nutrito da genitori pazzeschi, insegnanti straordinari, amici veri, incontri giusti...
Serve un cuscino culturale che ti faccia capire bene che quello perfetto sei tu, perchè sei un uomo e contieni moltitudini,* qualsiasi siano la tua taglia, il tuo orientamento sessuale, il colore dei vestiti che porti...la tua religione, il colore della tua pelle, il funzionamento dei tuoi arti...
E che i figli di puttana sono loro. Sono loro i diversi, sono loro che si devono sentire una minoranza...quelli che ridacchiano quando cammini, che pensando di non essere visti danno di gomito al loro vicino indicandoti, gli ignoranti, gli indifferenti...
Una legge sull'omofobia è forse meglio di niente.
Ma deve essere accompagnata dall'educazione. L'educazione ad ascoltare, a cambiare punti di vista, a non sentirsi mai troppo sicuri. Quella che ti insegni che dentro i libri si trova più vita di quanta ce ne sia nelle strade, che un film o un disco possono cambiarti davvero, che dire "grazie" e "prego" ti rendono una persona migliore, che gli esseri umani sono meravigliosi.
Lo devono fare le famiglie, la scuola , la politica.
Lo dobbiamo fare tutti noi.
Non dobbiamo stare mai zitti, non dobbiamo nasconderci, mai sottrarci al nostro dovere civile.

Oggi piangiamo l'ennesimo ragazzino che vestiva di rosa.
Quei bulli bastardi e i loro genitori, in primis, sono gli esecutori materiali di un omicidio e non possono essere giustificati dalla loro ignoranza. Mai.
Ma chiunque altro si sottragga al giudizio, faccia finta di nulla, distolga lo sguardo, si lavi le mani è colpevole di connivenza.



*Walt Whitman






lunedì 19 novembre 2012

Beauty is not relevant for Mr.Simons now.



''I have so much respect for John [Galliano]'s technical skill and the fantasy,
it's just something that I don't find relevant now"
Raf Simons

 John Galliano for Christian Dior




Raf Simons for Christian Dior


lunedì 6 agosto 2012

That's Cinema!

E' stare seduti al buio quando ci sono solo i tuoi occhi e lo schermo d'argento davanti a te.
E' un accumularsi di attimi  che ti lasciano col fiato corto in gola
E' l'apparrire di un personaggio sulla scena, di cui ancora non sai nemmeno il nome.
E' la musica e nomi che si susseguono ai lati della scena.
E' il momento più magico di quell'incredibile allucinazione collettiva che chiamiamo cinema.
L'apparecchiarsi della tavola, quando ancora tutto può succedere e quel senso di attesa lo puoi quasi toccare.
Io sprofondo un po' di più nella mia poltrona, sento le mie papille gustative dilatarsi, e sorrido da sola.
Penso: eccoci di nuovo qui. Ci saranno un'altra storia, un altro amore, altre risate, tragedie...
Nella peggiore delle ipotesi quella sarà la tua vita per un paio d'ore. A volte invece, è raro ma quando accade il cuore trabocca, la tua vita dopo quelle due ore cambia per sempre.
E' il cinema. E' quella magia, follia, sciarada rocambolesca, è il sogno di un'altra vita, è eternità, paura, amore, è lacrime, fuggire e inseguire la morte, è tutta l'arte messa insieme, è non averne mai abbastanza, acqua e fiato.

Chi ama il cinema, chi gli rende onore e lo fa grande, ama, rende onore e fa grande la Vita stessa.

Grazie Romeo per questo e per alcune altre cose.
Grazie Sandra, Cami, Antonio, Isa, Valentino e Pietro, per le risate e per la forza.
A Luca, Alessandro, Patrick, Giuseppe, Raffaele...
Ai registi con cui abbiamo diviso chiacchiere e cibo di Puglia, Josu, Inaki, Barbara, Gary, Liz, Andrea, Stefano e Stefano...
Agli sposi-sponsor.
Agli ospiti e in particolare a Ricky, Simona, Donatella, Jivago...
Il Salento Finibus Terrae è questo Amore per il cinema che si fa tangibile.
E' stato un onore che sarà per me indelebile esserne stati parte.






venerdì 27 luglio 2012

Facchinetti e i social...le solite porcherie.

Ebbene.
Rieccomi.
In diretta dalla terra di Puglia.
Sono al Salento Finibus Terrae e ho un sacco di cose da raccontarvi...ma poco poco tempo per farlo.
Prometto che mi rifarò presto.
Oggi però voglio approfittare del blog e di 5 minuti liberi per parlare di un tema che mi sta a cuore, per due motivi.
Il tema generale è: l'uso sconsiderato dei social network.
Il tema specifico è: Francesco Facchinetti che fa battute omofobe su George Michael
Ora capite bene che per una che è professionalmente se non nata quantomeno cresciuta con i social come strumento prediletto di comunicazione, vederli usare in maniera barbina, eludendo le più elementari regole di buonsenso che essi impongono è già uno shock.
Poi vabeh, ci tiri in mezzo l'omofobia e George Michael e mi inviti a nozze.
I fatti: Facchinetti lavora su radio Kiss kiss. Molti fan e non solo di George Michael iniziano a segnalare sempre più spesso che ogni volta che il suddetto dj lancia l'ultimo singolo della suddetta popstar partono una serie di battute cariche cariche di...ignoranza? idiozia? stupidità cronica? problemi ancora più gravi?
Giudicate voi...Il tenore è: "ogni volta che vado in un bagno pubblico a Londra metto le mutande di latta per paura di George Michael".
Ora...Mr.Michael è una delle persone più autoironiche che mi sia capitato di incontrare, le battute sono battute...ma quando hai una diretta su una radio nazionale e popolare, in un'epoca storica in cui l'omofobia vivissima e presente è divenuta però strisciante, nascosta e forse per questo ancora più dolorosa, io penso che certe cose tu non te le possa permettere. Sono gravissime e vanno segnalate.
Quindi?
Quindi una valanga di persone cominciano a scrivere sulla pagina facebook di Facchinetti, appunto.
E per nostra sorpresa che accade?
I commenti vengono cancellati ad una velocità che farebbe pensare che il ragazzaccio abbia assunto un addetto-cancella-commenti  attivo all day long!
E peggio ancora: gli incauti difensori dei diritti civili vengono addirittura bannati dalla pagina dell'elegantissimo Facchinetti!
Posso stupirmi che nel 2012 esistano persone tanto ignoranti sia per ciò che riguarda la civiltà umana sia per quanto riguarda l'uso dei social network???
Vips, aziende....ASSUMETE dei PROFESSIONISTI!
E datevi una svegliata che male non fa!

L'OMOFOBIA è una cosa grave, se la si prende va curata al più presto! Se vi accorgete che vi serpeggia intorno...CORRETE A VACCINARVI...e non stanchiamoci MAI di censurare questi comportamenti.


ciao belli,
torno al lavoro!


mercoledì 20 giugno 2012

Stefano Ricci and Me!

Vorrei buttare giù qualche riga per provare a tenere strette le emozioni che ho provato ...
Vorrei farlo per me, per non rischiare di dimenticare, per voi, per regalarvene un pezzettino, per le persone che hanno condiviso questa avventura con me, per dire loro grazie, innanzitutto.
In questi giorni ho avuto l'onore e il privilegio di lavorare con Romeo Conte per Stefano Ricci alla sfilata agli Uffizi in onore dei suoi 40 anni di attività.
La mia personale avventura è cominciata dai casting a Milano, è proseguita con i fitting e i lookbook alle  in azienda per concludersi, poi, alla sfilata.
Emozione, paura, rabbia, stanchezza...E gioia, soddisfazione, risate, lacrime...Tanto di tutto.
Uomini bellissimi e capricciosi, sarti capaci di fare magie, abiti perfetti che farebbero urlare di invidia il grande Gatsby e la Capri dei nostri sogni, borse che costano come un appartamento, guerrieri masai che danzano...
Cachemire, coccodrillo, diamanti...
E mille luci.
E io vorrei sforzarmi di non essere retorica.
Ma non ho trattenuto le lacrime la prima volta che ho visto le prove...Era una domenica mattina con 30 gradi, fra le colline di Fiesole, e i dipendenti della Stefano Ricci che simulavano lo show, insieme ai guerrieri masai, veri...e tutte le sarte ad applaudire
E ancora...
Quando sogni la moda da che hai ricordi e poi ti trovi a Firenze, di notte, a fare le prove di sfilata su una passerella lunga 80 metri nel corridoio degli Uffizi, e poi catapultata fra stendini, stiratrici, parrucchieri, make up artists...e tu. Che corri con il tuo foglio di regia in mano 16 ore al giorno da giorni...tu, che non solo sei parte della giostra, ma aiuti a farla girare...
L'altra sera, mentre tutto scemava, dopo aver fatto l'ultima corsa per accompagnare qualche personaggio importante a prendere un aereo ed essersi assicurati che tutti i modelli prendessero il loro pullman, e qualcun altro trovasse il suo taxi, mentre vedevo i vestiti pronti a tornare a casa, salutavo per l'ultima volta i masai e baciavo finalmente, Thyago Alves io apprendevo la più importante delle lezioni...
Ripensavo a quello che aveva detto Romeo Conte, il regista, il nostro prof, qualche mese fa...
"Quando finisce lo show, non ti interessa partecipare alla festa, ti basta sapere di aver fatto un buon lavoro".
Ho voltato le spalle agli Uffizi, alle luci e al vociare della cena, mi sono avviata sul lungarno verso casa e mi sono sentita una persona felice.


Aggiungo una manciata di Grazie...
Grazie a Romeo Conte, il gran direttore d'orchestra, folle guitto armato di grandi visioni,
la famiglia Ricci, che ci ha accolto e Filippo in particolare, un uomo straordinariamnete gentile.
Grazie a Sandra, Carlo, Giulia, pazienti e costanti.
Grazie a Sao, il grande sarto...un onore anche solo poterlo guardare.
Grazie a Massimo, Gaspare, Salvatore, Andrea, della Stefano Ricci.
A Roger, Roman, Peter, Pedro, Lucas, Nick, Giancosimo, Joseph. Daniele, Jivago, Thyago...veri professionisti.
Grazie alle mie compagne di avventura... Ilenia, Lara, Silvia e Miriam ,Carla, Eirini, Jleen, Ilaria: per questo e tutto il resto.









.



domenica 3 giugno 2012

Metamorfosi

Canto le forme dei corpi che presero nuova figura.
Numi, poiché voi mutaste anche quelle, ispiratemi il canto,
e dall'origine prima del mondo remoto ai miei tempi
del mio poema continuo voi intessete la trama.
                                                                          Ovidio, Metamorfosi

Facendo zapping alla ricerca di un canale che ritenesse degno trasmettere quella sciarada di civiltà che è il meraviglioso Giubileo della mia Regina mi sono imbattuta in un breve racconto per immagini sulla carriera di Marc Jacobs.
Ogni volta che mi capita di rimirare l'evoluzione e il cambiamento radicale del suo corpo rimango attonita e ammirata.
La metamorfosi è un topos delle mie passioni.
Forse per questo amo i tatuaggi.
Agire su se stessi, non solo sulla propria mente, ma riflettere un cambiamento sul proprio corpo è una cosa che ha per me a che fare con il Divino ben più della procreazione, della quale non mi interesso molto, devo dire.

Sono andata a ripescare qualche immagine che amo...
E non aggiungo riflessioni ulteriori.


Marc Jacobs



Francois Sagat



Karl Lagerfeld


Prometto che un giorno ci sarà anche la mia di foto qui in mezzo........
;-)

martedì 8 maggio 2012

And the winner is....................Le belle del ballo...

Se ne sono viste anche delle belle al MET, don't worry...

Un terzo posto pari merito a...


 Claire Danes in J.Mendel

e


 Gwyneth Paltrow in Prada

Due attrici che raramente sbagliano outfit perchè dentro i vestiti mettono innanzitutto personalità e classe. E nel caso specifico è davvero quasi più una menzione al modo di interpretarlo l'abito che all'abito stesso.


Si dividono il secondo posto


Christina Ricci in Thakoon
 Sfata il mito negativo delle sue omonime, Thakoon mi piace sempre di più e lei può permettersi tutto quello che vuole.

e

Jessica Stam in  Dior (by John Galliano)
Presente seppur assente l'indicibilmente grande John...questo vestito è perfetto in tutto, colore, strascico, corpetto. Lei ha una pettinatura oscena e questo è da dire. Subisce un po' l'abito ma la colpa è tutta sua.

La regina indiscussa della serata?
Ladies and Gentlemen...



Rhianna in Tom Ford

Voi pensate che io nn ci provi vero ad essere obiettiva?
Sbagliato.
Ci provo e straprovo. E dopo averci provato un po' di volte, ci provo ancora.
Ma cosa si può dire di questo abito di coccodrillo superiperattillato che quasi un travestimento appare...talmente oltre che non ha bisogno nemmeno di gioielli? E le incredibili Louboutin? Così semplici e nere. Perfetto. Nulla di più, nulla di meno.
La quintessenza di tutto ciò che è sexy senza un tocco di volgarità. E la signorina non ha un grammo della ma stima, ma è sempre bella bella in un modo assurdo e sa come si porta un vestito, non ci piove.
Ve ne regalo un'altra va...

                                                                            STUNNING



Ovviamente, poi,  un premio speciale va a lei...


Anne Wintour in Prada

Nostra signora osa il bianco con un mantellino di pelliccia da urloe con un abito di Prada che è un omaggio a Schiaparelli, per chiudere il cerchio.
Altro che impossibili conversazioni, mi sembra che l'intesa sia eccellente.

MET Ball.........L'Ipposchifo d'Oro quest'anno va a .........

E rieccoci qua...
I giorni si accumulano e con loro i pensieri, le parole...
Avrei un milione di robe da scrivere.
Facciamo che oggi si parla un po' di vestiti.
Maggio, tempo di MET Ball. Il supermegastracool evento al quale ogni anno la mia adorata Anne Wintour invita tutti i nomi che contano del fashion system tanto per sfoggiare qualche abituccio che dia senso a tutto il carrozzone mediatico e, by the way, inaugurare una mostra "di moda" al Metropolitan.
"Schiaparelli and Prada: impossible conversations", quest'anno.
No, certo che non è un caso. E vabeh, Mr.Tod's la sa ben più lunga di noi. In ogni caso Schiap merita tutto il meglio e pure un po' di più...e infatti le auguro John Galliano ma di questo riparleremo di sicuro.
Adesso invece parliam di come si sono vestite le cosiddette dive per il red carpet più glamour dell'anno....
Malissimo, nel complesso. Molto male in molti casi.

Ho deciso di assegnare il premio Ipposchifo d'oro al peggio del peggio.
Che io continuo a chiedermi: ma se ti si rompe lo specchio di casa la sera di un evento così importante...Non ce l'hai un amico da cui andare a specchiarti prima di uscire?


Per esempio tu...

Jessica Paré in L'Wren Scott

Che già la stilista non ti aiuta, che già noi fan di Mad Man probabilmente un po' di dente avvelenato con te ce l'abbiamo...Fai qualcosa per te stessa! Per esempio se ti propongono di vestirti da cioccolatino del discount o se ti dicono che la cottura al cartoccio in forno ti farà sciogliere i grassi, tu fa sì con la testa e cambia aria!


Ma si va peggiorando...
Una certa
Kirsten Dunst in Rodarte
Che già sei un'altra di quelle che proprio non brilla di luce propria...datti una mano! Tesoro, MET non sta per Maestrine e Timorate e tantomeno è un raduno di nostalgici crucchi, quindi, no Kir, il fatto che il tangerine tango sia il colore dell'anno non basta a giustificare l'oscenità che ti sei messa addosso.

Ma passiamo ad una vera fuoriclasse...

Kristen Stewart in Balenciaga

Dunque non lo so, forse è il nome che vi porta sfiga...
L'unico commento possibile su questo abito lo fa la signora in secondo piano sulla destra, che rischia di cadere dalle scale dal ridere...
Questo outfit va premiato comunque: non ci si riesce a rendere conto di cosa sia più terribile fra il corpetto animalier, la panciera di rubik, la gonna di pellami bluelettrico, quelle due ginocchia ossute o le scarpe bianche con suola nera...da notare anche la solita accuratezza della pettinatura della nostra vampira. Sai cosa apprezzo davvero Kri? La consapevolezza di te che traspare dalla tua faccia perennemente schifata.

L'Ipposchifo d'oro però, non ho dubbi, va alla splendente...
(i deboli di cuore saltino al prossima immagine)

Anja Rubik in Anthony Vaccarello
Una foto così non mi fa nemmeno ridere.
Forse sarebbe decisamente ora di ridefinire una volta per tutte il nostro concetto di bellezza. E che lo dicessimo a voce alta. Se qualcuno trova sexy questo povero residuo d'umanità, probabilmente ha una qualche forma di malattia mentale.



P.S.
Don Draper...fatti due domande...

La sempre splendida January Jones in Versace


domenica 1 aprile 2012

Finger poetry

Il tempo ci era diventato improvvisamente tiranno. Non ci vedevamo più negli eleganti bar del centro che un tempo sceglievamo con cura eleggendoli dimora del nostro filosofeggiare per ore.
Ci fermavamo adesso piuttosto in locali asettici, comodi per i nostri impegni, dove prendevamo rapidi caffè macchiati. Preferibilmente in piedi.
Mi era rimasto così familiare il tuo parlare.
Per almeno metà del tuo discorso non ti avevo ascoltato.
Me ne ero reso conto all'improvviso perchè tu sorridevi aspettandoti che lo facessi anche io. Solo che io non sapevo perchè avrei dovuto farlo. La mia mente vagava per sentieri lontanissimi, laddove eravamo noi un tempo.
E io cercavo di capire cosa fosse cambiato. Cercavo di farmi una ragione del perchè ti avessi amato. Mi guardavo intorno e c'eri solo tu, parlavi credo, ma il suono della tua voce mi arrivava solo come rumore di fondo...

domenica 18 marzo 2012

Madame Bovary is not moi...but....Elogio di un capolavoro.

E poi capita di mangiare dell'arsenico e di morire fra atroci sofferenze...
E capita che la morte e le sue conseguenze siano descritte in una manciata di pagine che ti fa venire freddo e poi ti fa piangere e arrabbiare...
Capita che dall'alto delle tue sudate lauree in lettere torni un bambino al quale raacontano una storia...che fai il tifo per i personaggi, digrigni i denti e giuri di odiarli e amarli e che tu avresti fatto in tanti altri modi...
Capita quando ti ritrovi fra le mani uno di quei classici-classici-classici, un romanzo su cui sono stati versati oceani di inchiostro e sul quale pensavi di sapere tutto, salvo non averlo letto davvero.
E' una delle tante malattie contemporanee. la critica che si mangia i romanzi.
E così lo ammetto. All'alba dei miei più di 20+ anni mi son ritrovata in mano Madame Bovary, Gustave Flaubert.
In qualche modo il mio primo libro: il mio primo e-libro.
Non ho grandi commenti da fare al riguardo. Un'opera straordianria resta tale sulla carta quanto su uno schermo.
Mi è successa una cosa che non mi accadeva da tempo...che appoggi il libro, prendi un respiro e preghi il dio di quel piccolo mondo che hai fra le mani...Flaubert, per il rispetto che ti porto...salvala.
C'è qualcosa di così commovente in un romanzo perfetto.
E' come se ti fosse dato di vedere davanti agli occhi la costruzione di una rosa. Il disvelarsi della magia.
E stai lì e ti chiedi...ma perchè dovrei dedicare il mio tempo a qualcosa di meno che questo?
Perchè la gente ancora scrive? Perchè aumentare il parterre dell'inutile quando abbiamo ancora così tanti arretrati che cambiano la vita da leggere?
Dovrebbero aprire delle librerie dove trovano spazio solo i capolavori.
Sarebbe una mossa etica e un dovere civile.

Tornando a Flaubert e alla Madame, che dire. Non accetti zucchero da me il prossimo che mi dirà "Madame Bovary c'est moi", foss'anche Monsieur Flaubert.

mercoledì 7 marzo 2012

"E l'amore, l'amore, che bella scusa per sentirsi vivo è stato questo amore"...LAUREA e assenze...

Al solito, una lunga pausa.
Nel frattempo ho fatto che laurearmi e chiudere così per un po' i miei rapporti con l'università degli studi di Torino. Questi 7 anni sono stati un naufragar dolceamaro, un "diventare grandi senza diventare adulti", un cocktail di amicizie, epifanie, tragedie...
Mi lascio dietro la certezza assoluta che non sarò mai più felice come in uno qualsiasi di quei giorni in cui si ordinavano diavola e acqua frizzante da Tredatre, sotto un sole piccolo e lamentando le più truci disgrazie occorse cercando di inseguire quel sogno di carta di pergamena che è questa Dio-sia-lodato laurea.
Lungi dall'essere una considerazione amara. So bene, ho sempre saputo molto bene, che al di sotto degli scalini di Palazzo, insieme ai venditori di desideri multicolore (a proposito...non ho comprato il braccialetto il giorno della laurea...accadrà qualcosa di nefasto?) ci sarebbe stata ad attendere la Vita. Un'altra vita. Quella che offre poche vie di uscita, parafrasando un cantante di cui nn ricorderò mai il nome...
E me ne vado con un grande orgoglio: io, Tom (Ford) e Christopher (Isherwood) abbiamo portato a casa l'intera mano, 110, lode e dignità di stampa conditi con risate, lacrime e tanti saluti a casa.
Tutto perfetto, esclusi gli assenti. Ma è un'attitudine beffarda e malsana quella di intristirsi più per chi manca che gioire per chi è presente..."Ci sarà un'altro posto nel mondo", o almeno spero (Karaoke stasera)...
E poi c'è stata una piccola festa felice, tanta musica, il mio meraviglioso MagoPadrino, un tocco (il cappello!) da vera fashionista...

Da domani si torna aparlare di cose serie.
Promesso.

venerdì 3 febbraio 2012

Nel mio mondo ideal...

Per una personale scelta politica di solito non parlo di politica su questo blog.
Faccio un'eccezione solo per lei professore. Perchè ho voglia di dirle una cosa.
Sono una persona iper-entusiasta di natura. Quando inizio qualcosa lo faccio con un'esaltazione ed una dedizione assolute, meravigliose, trascinanti. Tutti mi mi amano all'inizio di un progetto.
Solo che...
Esattamente dopo un mese questa follia si ineterrompe.
Posso protrarre comunque, senza che nessuno se ne accorga, i benefici effetti della sbornia da inizio fino a tre mesi.
Poi.
Inesorabilmente.
Sono un'incostante di natura.
Sa perchè glielo dico  Presidente Monti? Vorrei che lei capisse che condivido perfettamente le sue parole.
Io non potrei immaginare nulla di più tragico per me di un posto fisso.
Morirei il primo giorno al solo pensiero di avere un contratto a tempo...indeterminato. Aiuto.
La sola parola mi fa rabbrividire.
Però...
C'è un però mio stimato presidente.
Nel mio mondo ideal non esiste il postofisso.
Esiste la possibilità di cambiare un'infinità di posti, uno ogni due anni al massimo...Per crescere, migliorare, conoscere, viaggiare.
Solo che nel mio mondo ideal si trovano posti di lavoro come se piovesse.
Non fai in tempo a consegnare la lettera di dimissioni che hai già altre decine di proposte.
Non hai paura a sposarti o a fare un figlio pur senza "il contratto" perchè sei sicuro che se anche non sai chi sei certo che qualcuno uno stipendio te lo darà sempre.
Senza stage non retribuiti. Senza racomandazioni, se non quella del proprio talento. Senza discriminazioni.
Senza paure, soprattutto.
Siete stati voi, quelli come voi, quelli prima di voi, i geni della politica, dell'economia, a ridurci a sognare un posto fisso.
Noi siamo quelli che comprano i mobili all'ikea perchè non ce ne frega di quanto dureranno, noi siamo quelli fedeli a malapena e solo per qualche anno al nostro smartphone, quelli che cambiamo social network come si cambia un cappotto...
Noi studiamo su google, vestiamo fast fashion, mangiamo fast food...
Ma cosa vuole che ce ne freghi di un posto fisso?
Noi di fisso vorremmo solo uno stipendio. Proporzionato a quanto lavoriamo, a quanto abbiamo studiato, alla nostra dignità.
E' solo un mondo ideal professore?

martedì 31 gennaio 2012

World Wide What???

Leggo sul Corriere della Sera una notizia che mi agghiaccia:
In Italia il 39% della popolazione fra i 14 e i 74 anni non si è MAI collegata al web. Che tradotto significa: 39% di totali analfabeti in circolazione. Detto che il dato nn ci rassicura sul fatto che il restante 61% oltre a collegarsi lo utilizzi uìiun qualche modo. Vabeh.
Giuro che se mi avessero fatto una domanda sull'argomento avrei fallito in pieno... A parte qualche irriducibile clochard che vive a Torino Porta Susa, tre signore impellicciate con maggiordomo e...non lo so, se consideriamo nella popolazione anche cani e gatti e prendiamo qualche povero animaletto chiuso in un canile...a dire tanto...perchè i miei gatti sono degli addicted, come ben sa chiunque abbia mai fatto passare un animale davanti ad un monitor...pura ipnosi.
No sul serio.
Il 39% della popolazione..vuole dire qualcosa come più di 20.000.000 di persone? Non ci voglio credere.
ma che senso possono avere parole come Democrazia, Libertà, Civiltà in un paese dove il 39 % della popolazione non si è mai collegato ad internet?????
Lo ripeto come un mantra...come se dicendo migliaia di volte la percentuale questa potesse sparire dalla mia mente...il 39% della popolazione! E sono già esclusi nonni e bambini...
Ora sembra veramente necessario ripensare a tanti discorsi fatti, pensati, a proposito dei poteri mediatici in Italia.
Folle.
Io non credo di conoscere nessuno in quella fascia di età che nn abbia mai visto internet.
Vi prego.
Portatemene uno.
Avrà occhi, bocca, orecchie?
Ok, possiamo scherzare. Ma a me tremano i polsi.
Io non me lo ricordo un mondo senza internet. La mia fame folle di conoscenza, il mio istinto cacciatore di infinite suggestioni, la mia necessità di scrivere, di leggere, di vederevederevedere...che ne sarebbe di tutto ciò, oggi, senza internet?
No. Vi prego. Non accetto una sola frase che cominci con un "ma allora ai tempi...". Quei tempi sono morti e sepolti. E non ne conservo ricordo.
Eravamo, prima di internet? E le generazioni precedenti, i millenni di storia...Fuck off.
Rispondo prima che qualcuno ci provi. Eravamo e siamo. Internet non ci rende persone migliori. E non ci rende nemmeno persone se è solo per questo...Quello lo siamo per diritto di nascita, per somiglianza con i piani alti, fate voi.
Eppure esso è al contempo uno strumento così incredibile e grandioso.
Ha spazzato via i concetti di spazio e tempo.
Probabilmente solo il cervello dell'uomo è più potente.
Viva internet, siempre.

P.S.
La domanda vera a cui non riesco a rispondere però è...
Che cosa c***o fanno 20.000.000 di italiani tutto il giorno?

sabato 28 gennaio 2012

Volevo dirtelo, per il tuo compleanno.

Volevo solo farti gli auguri. Ricordare ai gatti di farti gli auguri. Cucinarti la solita crostata.Regalarti una camicia di pile. Ridere di una delle tue cose sciocche. Fotografarti mentre spegni le candeline.
E invece sono qua. A centinaia di chilometri di distanza. A casa c'è la neve. E tu chissà cosa fai e a quale livello di Supersayanitudine sarai già arrivato.
Auguri papà.
"Forse se una pecora bianca mette una maglia nera diventa una pecora nera?
E se davanti al sole passa una nuvola diventa notte?
Così è la vita."
E io mi fido di te.
Volevo dirtelo, per il tuo compleanno.