mercoledì 2 ottobre 2013

la mia pasta è omofoba. 2 parte

Ora capite che se la mia pasta dice: "Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d'accordo, possono sempre mangiare la pasta di un'altra marca. Tutti sono  liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri", a me la pelle ha il sacrosanto diritto di
accaponarsi... (è la parola precisa...perchè di fronte a certe cose mi gonfio di rabbia come un cappone!).
Qui il problema non è se il signor Barilla sia o meno libero di scegliere il suo target, detto che poi qual è la famiglia tradizionale esattamente? Nell'ipotesi migliore lui che cambia canale mentre lei serve al tavolo, dopo che hanno lavorato entrambi per quella storia della parità , nella peggiore lui che l'ammazza perché lei decide
 di smettere di subire. Ottimo direi, soprattutto se avviene in un Mulino.
Ma se questo fosse stato il Barilla-pensiero e lui non l'avesse espresso si sarebbe trattato solo della sua personale ipocrisia e grettezza culturale.. Detto che poi io per esempio non guardo la tv nè leggo i giornali di ipocriti e gretti..
Che se poi tu hai il diritto di essere un omofobo io ho il diritto di scegliere prodotti non prodotti da te..
Ma qui il problema è che il meschino non si accontenta di pensare certe cose.
Le deve dire.
In diretta nazionale.
Autorizzandomi a pensare che la mia pasta sia omofoba.
E di conseguenza autorizzando il mondo a pensare che il pease che rappresenta lo sia.
E quindi autorizzando chunque a pensare che sia pensabile, e magari di conseguenza prendere in giro, picchiare, ammazzare...
Perchè che motivo c'è di non rappresentare una realtà nei tuoi spot se non che tu ritieni quella realtà sbagliata?
Ma una volta non esisteva la cultura della vergogna?
Se hai un'opinione di merda e pure pericolosa, è davvero necessario che tu la esponga?
No.
Non lo è. In questo mondo incasinatissimo, pieno di paure, zeppo di razzismi...se la tua opinione non è portatrice di Amore, tienila per te.

Basterebbe anche solo questo, a volte. 

La mia pasta è omofoba, 1parte


Bonjour...
Sono indietro di parecchi post...
Trasferimento a Milano, nuovo lavoro, abbandono di Milano, nuove conoscenze, sonno atavico persistente...
E poi ho scoperto il nome del mio nipotino, litigo con tutti, ho visto morire un cane amatissimo...
Il mondo, citando il poeta, cade palesemente a pezzi.
E io cerco di stare in bilico.

beh, da qualche parte dobbiamo pur ricominciare...
Ripartiamo da un po' indietro, ripartiamo dal Signor Barilla.
Apro una piccola parentesi su quelli che si chiamano come i loro marchi, o che chiamano la loro azineda con
il loro nome, se preferite. E' una cosa che mi ha sempre colpito. Prima sei solo tu, il nome che senti a scuola,
il nome di tuo padre (quando cambierà questa legge atavica?)...Poi diventa il nome che milioni di persone
danno a qualcosa...un abito, una macchina, una pasta. IN alcuni casi diventa IL nome. 
Come questo.
Barilla è, in Italia e nel mondo, il nome della pasta.
E' questo è il motivo per cui chi amministra, e magari porta, questi nomi dovrebbe stare molto molto attento.
Quando parla non parla solo per se stesso, parla per una categoria, parla per un'ideaplatonica...
Quindi io, povero e ignaro consumatore medio di pasta, mi sento autorizzato a pensare che le parole che
 escono dalla bocca di uno che si chiama Guido Barilla siano il pensiero e le parole della mia pasta, orgoglio

italiano nel mondo, e del mio Mulino, sorpresine comprese...