sabato 22 ottobre 2011

Gay Moments...

Ero in Piazza della Signoria, con un freddo da far impallidire Torino.
La facciata di Palazzo Vecchio scintillava di luci.
Mi guardavo intorno con il mio solito fare da tursita della domenica.
E li vedo.
Sono due uomini di mezza età. Normali normali normali. Hanno entrambi gli occhiali, le giacche pesanti, i capelli che diminuiscono e si ingrigiscono, uno ha un po' di pancia, l'altro un bel pizzetto.
Ma nel complesso non c'è proprio nulla di strano in loro.
Fino a che uno dei due si avvicina all'altro, quel poco di più del lecito. E lo abbraccia, da dietro, con dolcezza, come per cercare calore.
Ridono.
Poi si slacciano. Si guardano un po' intorno.
E si parlano piano. E c'è qualcosa di così tenero, intimo e vero in quelle labbra che si muovono attaccate alla pelle, il naso che sfiora l'orecchio...
Che poi io non sono nemmeno una romantica.
Eppure queste scene sono balsamo per l'anima.
Due uomini, gli anni che passano, l'amore, Dante...
Sì, nel frattempo qualcuno aveva cominciato a declamare il Paradiso.

venerdì 21 ottobre 2011

...Molte anime forti di eroi sprofondò nell'Ade, e i loro corpi fece preda dei cani e di tutti gli uccelli.

Io non ho niente a che spartire con chi uccide un assassino.
Il mio umanesimo folle, appassionato e ingenuo non mi permette di gioire.
I miei simili sono uomini che fanno processi, che dimostrano una superiorità figlia della cultura e che più sembrano inutili e meno si stancano delle parole.
Esiste un'eleganza anche nella guerra. Non tutto è lecito.
Quando uccidi brutalmente il nemico sbagli due volte: la prima per l'azione in sè, la seconda, forse perfino più grave, perchè lo rendi un martire. Perchè chiunque sia dotato di un briciolo di umanità abbassa lo sguardo e cambia canale mente il leone muore. E qualcuno potrà perfino metterlo su una bandiera.
Io non ho niente a che spartire con chi tiene gli occhi aperti davanti al sangue.
Per questo non applaudo, per questo mi vergogno di avere due gambe e due braccia come loro.
Chi ha sparato forse aveva 20 anni. Si racconterà che agiva per mano d'altri. E poi che non c'erano alternative, troppi panni che non si sarebbero dovutoi lavare in pubblico.
Ma che male fa questa lezione di umanità persa nella strada sterrata di Sirte.
Quel che ci resta è solo un manipolo di assassini...mandanti, esecutori, e uccisi. E siccome io credo non esista una bilancia del male, faccio di tutta l'erba un fascio.
E abbasso gli occhi.


L'atto che rende veramente eroico Achille è quel riconsegnare il cadavere di Ettore al padre.
Che sarebbe rimasto di lui senza quell'ultimo gesto?
Nemmeno il più grande poteva permettersi di trascinare il nemico nella polvere.

martedì 18 ottobre 2011

Rapidi Movimenti degli Occhi. In ricordo e in maledizione.

Era cominciato tutto con una chiacchierata fra amiche...Tipo consigli per gli acquisti..."Loro non puoi non vederli dal vivo...Anche perchè Lui sembra talmente messo male che non so nemmeno se ci sarà un altro tour...".
C'era stato.
Parigi, 8 febbraio 2005. Come dimenticare? Resta forse il regalo più bello che abbia mai ricevuto.
Il Louvre chiuso, Keanu Reeves che si materializza, una lite furibonda per la strada e piangere per fare pace sulla tomba di Oscar Wilde.
E poi trovarsi davanti Lui per la prima volta. Che fa capolino gentile da dietro le quinte. E guardare il mio antico amore e non aver bisogno di parole.
Come il voltarsi improvviso di Montale. Bellezza, Verità...la ricerca di mezza vita che si compie in quella voce che sembra spezzarsi, nel danzare convulso, nelle parole biascicate che risuonano come Luce in una notte che non perderai mai.
Il riguardarsi negli occhi e capire che non c'è niente di più, niente altro che si possa aggiungere...
Che il senso della vita sta tutto lì, piangere perchè tutti soffrono a volte, sorridere alla cosa più bella, perchè siamo animali e se ci credi hanno messo un uomo sulla luna. Ma non è facile lasciare New York.
E quell'estate poi ci eravamo ritrovati ad Imola per un vero festival rock. C'era chi aveva saltato la scuola per essere lì e si chiedeva se avrebbe dovuto scriverlo nella giustificazione "scusate, dovevo vedere Loro".
La sveglia in tenda puntata alle sei del mattino. Raccogliere sassi sacri e mandare baci ad Ayrton.
E poi il sole, i Garbage, la paura,,,
E rieccoli. Pioggia di luce, maschere blu.
Era stato Lui a piangere perchè tutti soffrono quella volta. Si era accovacciato ed era stato un momento di catarsi vera. Come quando al buio erano rimasti solo una candela e un pianoforte e un inno al mondo che non c'è più, alle nuotate notturne, qualcosa che forse comprendo davvero solo ora.
Avevamo saltato e poi mangiato anguria. Ci vuole una notte quieta.
E poi Milano e poi Torino. A luglio e settembre del 2008.
Mi si confondono un po' negli occhi e nel cuore. Sarebbe facile ora dire "era già scritto".
Non lo so. Però forse sì. La voce che calava, la scaletta buttata lì.
Nel mezzo c'era stata Londra.
Mani nelle mani. Occhi negli occhi.
"Thank You"
"Thank you to you".
E Sfinge che mi dice "Ma lo si poteva toccare?".
Lui quel giorno non sorrideva.
Presagi, ancora?
Ci sono cose nella vita che pensi così tanto che quando succedono quasi non fanno male.
Ci sono cose che sono talmente lontane che perfino quando succedono non riesci a provar dolore.
"We have decided to call it a day as a band".
It's been a Ba(n)d day, direi.
Era cominciato con una chiacchierata fra amiche. Poi c'erano stati i concerti, stordirsi di dvd, distruggere i cd.
Fiumi di chiacchiere, di foto...
Due tatuaggi perfino, per celebrare contraddizioni e camminare senza paura.
Un piccolo agnello, ad imperitura memoria.

Se penso a come ci siamo salutati male quella notte a Torino.
Che mio resta da dire?
Le ragioni del cuore non hanno ragioni. 
Che siate Maledetti, allora.
 

lunedì 17 ottobre 2011

Curvy where??? Altro post un po' indignato.

Scusate.
Ho seri problemi con l'ipocrisia.
Perfavore qualcuno mi potrebbe trovare un cattivo cattivo con la faccia cattiva che si veste da vero cattivo e dica "odio tutti perchè sono cattivo" e faccia del male così, davanti a tutti?
Almeno lo si potrebbe uccidere in piazza e saremmo tutti più tranquilli.
E invece no.
E'invece siamo tutti buoni, ce l'abbiamo scritto sulla carta d'identità, stampato nel dna...Buoni. Perfettamente capaci di discernere bene e male e scegliere sempre e comunque, a qualsiasi prezzo, qualunque cosa ne consegua, l'unica cosa che ci rende persone vere e diverse dalla massa informe dedita al profitto e alla sopraffazione...Il bene.
Ok. La sto prendendo un po' alla larga.
E' solo che oggi mi è capitato di assistere ad un incontro fra una modella oversize e una classe di giovani studiose di moda...(sì..ero anche io lì in quanto studiosa di moda...meno giovane però).
3 ore di slogan contro l'anoressia  sotto la bandiera del "Fashion not victim".
La moda deve essere salute, le donne vere non sono modelle ecceter ecceter ecceter...
Salvo poi concludere che per andare in tv la campagna devi farla nuda e vabbeh, certo, usare le luci giuste che non facciano vedere la cellulite, che tra parentesi cellulite non è, è la piega della coscia!
Chi comunica deve essere responsabile. Ma certo il fine della comunicazione è vendere.
E se fai appello alla mia morale la penso esattamente come te. Ma in termini di comunicazione funziona anche se è immorale quindi 10 e lode.
E se mi chiedi che colore mi piace ti dico il bianco. Ma poi vesto di nero.
E via discorrendo.
AIUTO...
Affogo.
Ma cosa stiamo dicendo? Di cosa stiamo parlando? Se tutto vale perchè ne discutiamo?

"Io odio il moralismo e ho un grandissimo senso morale".
Posso concludere solo così, ringraziando La Sfinge chi mi ha illuminato con questa frase.
Me too.

Viva la Moda, Viva il Sogno. Viva il coraggio di dire la cosa sbagliata e quello di esserlo, sbagliati.
Senza giustificazioni.

sabato 15 ottobre 2011

Un post indignato...

Questo è un post indignato.
Che non centra nulla con gli indignati.
Mi piacerebbe un sacco avere davanti "l'oncologo di Harvard", tale Ramzi Amri, che si mette a disquisire sulle possibilità di vita di Steve Jobs se si fosse curato con metodi più tradizionali, operazioni, perchè statisticamente "la prognosi per questo tipo di tumore è incoraggiante"...
Mi piacerebbe averlo davanti e porgli una sola domanda.
Come diavolo ti permetti?
MI metto nie panni di chi ama Jobs.
Penso a me se qualcuno venisse a dirmi che mio padre avrebbe potuto salvarsi se solo non avesse "amato seguire le proprie regole. Che si tratti di computer, azioni e persino il cancro" (sono le parole usate da un giornalista, Peter Elkind, a proposito dell'approccio di Jobs alla malattia).
Seguire le proprie regole è ciò che ci rende uomini.
Che ci sia dato stare sotto questo sole per 20, 60, 100 anni...Lo dobbiamo fare alle nostre regole.
Mio padre si è curato nel più tradizionale dei modi. E si è addormentato nella piena convinzione che quello fosse il modo migliore di combattere, affidarsi a Dio e alla Scienza, insieme.
 Mai, nemmeno per un attimo durante questa lunga battaglia, ho pensato che quello fosse il metodo giusto. Mai, nemmeno   per un attimo durante questa lunga battaglia, mi sono permessa di giudicare quello che mio padre faceva.
"Agisco proprio in coerenza con il suo modo progressista di vedere il mondo, perché possiamo tutti imparare dai suoi errori". Dottore...torni alla sua scienza. Torni nel suo bel mondo dove 1+1 fa 2 e dove un cancro se operato porta a prognosi incoraggianti...
Lasci noi, umani troppo umani, liberi. Di sbagliare, di non imparare un emerito nulla dagli errori di nessuno, di morire. Di morire. Può succedere, è parte del gioco. E' il senso stesso del gioco probabilmente.
Perchè non la smettiamo di accanirci?
Forse sarebbe ora di buttare alle ortiche qualche tabù, il cancro, la morte e di riprendersi in mano il coraggio.
Per vivere.

giovedì 6 ottobre 2011

Aliante...

E' passata una manciata di mesi.
Ci sono giorni in cui mi sembrano anni, altri in cui sei talmente vicino che la verità non mi appare nemmeno vera.
Questo è quello che so, e a cui cerco di essere fedele.
Me lo scrivo qui sotto e lo dedico a te, all'altro signore senza capelli che il mondo saluta oggi e atutti i geni che vanno a fare gli angeli stufi di questo inferno.
Ti voglio bene Pà.

Ho avuto un sogno già sognato
alla fine di ogni notte
un luogo e un tempo già abitato
che il risveglio porta via

poi si impara un metro al giorno
per chilometri di errori
che ogni strada sceglie il suo ritorno
così ho preso anch'io la mia

cielo sopra cielo avanti e cielo intorno
e sotto
le case piccole del mondo

primo l'orizzonte
tu il secondo incontro
le mie ali
il tuo volo lento

abbiamo avuto amore a amore dato
ti penso spesso tu ci pensi mai?
io proseguo un volo silenzioso
il tuo chissà dov'è arrivato ormai

fra un dirigibile e un aliante
sopra al naso della gente
la lontananza non è mai distanza

fra chi ti ascolta e chi non sente
amico mio non dire niente
saperti in volo resta più importante
e adesso ogni motore sia spento
e l'unico rumore sia vento

cielo sopra cielo avanti e cielo intorno
e sotto le case piccole del mondo
la differenza spesso ci sorprende
della paura si ha paura sempre
il coraggio trova la sua strada
quando il dubbio invece non ne ha
e tu lo sai che poi comunque vada
solo chi sogna non precipita

fra un dirigibile e un aliante
sopra al naso della gente
la lontananza non è mai distanza

fra chi ti ascolta e chi non sente
amico mio non dire niente
saperti in volo resta più importante
e adesso ogni motore sia spento
e l'unico rumore sia vento...
(Nicc, Aliante)



 Pà e Lille

Rinascimento.

Sì.
Sono a Firenze.

La pelle di Pedro...

Benedetto sia Almodòvar.
Benedetto il suo coraggio, il suo occhio perfetto, la sua anima che ama.
Benedette le sue scelte di casting.
Non dirò quasi nulla su La Piel que Habito.
E' un film su cui poco si può dire, nulla si può svelare...gambe in spalla e correre al cinema.
Ho tenuto gli occhi spalancati per due ore filate. Certo, perchè Banderas è alle stelle, sulle stelle, oltre le stelle...che a questo giro un Oscar non glielo possono proprio negare, per quanto conti, per me conta.
Ma...ovviamente c'è dell'altro.
C'è una Marisa Paredes che è tutte le madri del mondo, tutta orgoglio, forza, bellezza.
Ci sono dei colori e dei non colori che riempiono e a volte svuotano lo schermo in un valzer emotivo da gran soirée...
Duro come un tavolo operatorio. Morbido come la pelle di una donna.
La pelle. Quella che abitiamo. Vera. Artificiale. Di stoffa.
Il nostro involucro, gabbia, armatura...l'essere e l'apparire.
Questo, molto altro.
In estrema sintesi, un Capolavoro.
Mai furono più vere le parole di Arthur Rimbaud...
"Ho preso la Bellezza sulle ginocchia, e l'ho trovata amara, e l'ho ingiuriata".
Que Viva Almòdovar. Forever.