venerdì 26 giugno 2015

Bad Poetry

E io lo so che è una cosa tutta nostra.
E' la fatica che facciamo ogni mattina. Aprire gli occhi e provare a crederci.
Che c'è una strada, stretta, piena di rovi e sassi. Lontana anni luce da quelle dove gli altri camminano sempre sicuri.
Noi invece inciampiamo ogni tre passi.
Io, avvinghiata con le unghie al fumo del futuro.
Tu, che trascini il passato ad ogni fiato.
Però fin qui siamo stati quasi bravi.
Volevo dirtelo, oggi che sono circa 350 giorni che le nostre vite si sono appiccicate, tu che mangiavi i plin e io la solita insalata.
Oggi che una manciata di brutti sogni ci tiene così lontani.
Oggi che tu sorridi e io non mi sono truccata.







mercoledì 17 giugno 2015

Giugno...

E' un Giugno tutto sfilacciato, folle di pezzi che si perdono per strada.
Un Giugno caldo e pieno di pioggia, che un mattino è odore di crema solare, una sera Novembre.
Giugno che coltiva nel ventre semi sterili e venti di rinascita.
Non ho mai portato addosso il peso del domani, e poi vai a sapere se il problema è mio o della mia generazione.
Che abbiamo perso e su questo non ci piove.
Ma perdere è lo stemma di una bandiera che ci gonfia i petti di un orgoglio marcio.
Che poi domani è sempre un altro giorno. E' del dopodomani che non abbiamo alcuna cognizione.
Eppure altrimenti noi non siamo programmati a vivere.
Ci battezza l'alba e seppellisce il tramonto.
Bateaux à l'hasard maledetti, morti di vita, vivi di morte.
Ma così folli e forti insieme che la nostra ombra sola basta a spaventare il buio.




venerdì 12 giugno 2015

Di matrimoni e separazioni...

Non ho una grande stima dell'istituzione del matrimonio.
Non ho mai pensato che lo Stato potesse o tantomeno dovesse obbligarmi a promettere cose.
Ancora meno credo che il mio Dio, figlio illegittimo, che viveva con un manipolo di uomini e una prostituta, possa trarre qualche tipo di giovamento dal fatto che io mi presenti davanti a lui a dire un "per sempre" di cui, tra l'altro, non sono minimamente padrona.
Non ci credo, non è una cosa che rientra nel mio modo di vedere le cose, it's not my cup of tea.

Eppure amo follemente i matrimoni.
E quando vedo qualcuno che ci crede, che gli dà un valore, che si prepara e sogna quel giorno, comunque mi commuovo.
Il matrimonio è per prima cosa un diritto. Il diritto di celebrare il proprio Amore in un modo magari antico, trito e ritrito, inutilmente costoso...ma comunque universalmente riconosciuto come tale.
Non c'è certo bisogno di un matrimonio per fare una famiglia, ma un matrimonio può essere un grande regalo che si fa se stessi e alla propria idea di famiglia.
Abbiamo bisogno di riti, che siano una messa in cattedrale o una cerimonia hippy su un fiume.

Allora vorrei capire come si fa ad arrogarsi il diritto di decidere chi si può sposare e chi no.
Ma chi può permetterselo?
Né uno stato, né una Chiesa, né qualsiasi libero cittadino.
Il matrimonio è un diritto basato sull'Amore. E in quanto tale è un diritto di chiunque sia ritenuto capace di intendere e di volere.

Scrivo questo post perché sto leggendo cose stranissime...tipo gente che vorrebbe separarsi se lo Stato riconoscesse diritti a coppie dello stesso sesso.
Sono una persona assai fortunata. Io non ho mai incontrato nessuno che osasse sostenere posizioni del genere guardandomi in faccia.
Penso che dall'alto del mio pacifismo potrei rispondere solo con un cartone ben assestato, nella speranza che la segatura che riempie le teste di questi burattini si ridistribuisse in maniera più consona.

Chiunque pensi che per formare un matrimonio e una famiglia ci voglia qualunque altra cosa che non sia l'Amore dovrebbe essere separato d'ufficio.
Subito.
Perchè sono proprio quelli che infangano il nome di questa istituzione.
Con le loro famiglie di facciata, il maschilismo che ha distrutto la Terra, le merendine Mulino Bianco, con le bugie di cui sono infarciti, loro che magari si sono sposati per fare felice la mamma.
Ma come osate chiamare queste "famiglie" basate soltanto sulla differenza di organi riproduttivi?
Se avete paura degli altri, cosa insegnate ai vostri figli se non tutte le lettere maiuscole della parola ODIO?
Vergogna.
E ancora peggio perché spesso andate a proclamare questa montagna di merda nel nome del mio stesso Dio.
Che abbia pietà della vostra ignoranza.


Scusate i toni.
Ci sono cose che i fanno ribollire il sangue.
Amen.