lunedì 26 gennaio 2015

Per il bene di Hollywood, fermate Raf Simons!

Questa cosa non posso non dirla.
Sta per cominciare la sfilata Dior Couture.
Qualcuno fermi Raf Simons!
Per favore...
Sono sempre più convinta che quel belga sia in missione per conto del diavolo....ma non certo quello sexy, reboante e patinato di Mister Tisci, no...
Questo è proprio il diavolo brutto, triste, che ti ghiaccia all'inferno...
Ora i problemi sono due.
Il primo potrebbe essere banalmente soggettivo: i vestiti di Raf Simons per Dior fanno schifo.
Fanno schifo.
Potete arrampicarvi sui dizionari per trovare sinonimi più eleganti, cercare giustificazioni piene di senso che non vi facciano sembrare soltanto gli ultimi leccapiedi di Monsieur LVMH, inventare metafore eccellenti...ma non esisterà mai un modo migliore e più semplice e vero per dirlo.
Fanno schifo.
Lo dico con la tristezza nel cuore, lo sapete.
Però quando ti capitano davanti foto da red carpet così... (Siamo ai SAG Awards dell'altro giorno)...


E guardi la faccia della povera Rosamund che urla: "cosa ho fatto io per meritare questo? Perchè Meryl Streep ha un Lanvin divino? Perchè perfino chi si è messo addosso un Honor è anni luce più elegante di me?Perchè il verde osceno del Givenchy di Julianne Moore risplende? E io ho addosso questo pezzo di immondizia con un forza 4 incastonato sul mio collo?".
E tu la guardi e non sai che risponderle. La vita va così Rosamund. E ti è andata perfino bene... C'è anche chi per un Dior ha rischiato di morire.
E qui veniamo al secondo problema.
Gli abiti di Simons sono PERICOLOSI!
La povera Jennifer Lawrence ormai è considerata una vera e propria sopravvissuta.
Gli auto-inciampi nei suoi terrificanti Dior da cerimonia non si contano più...da quel drammatico 2013 in cui cadde sulle scale nell'eroico atto di muovere, se non proprio armoniosamente almeno nei limiti della decenza, le decine di kili di bende bianche che la avvolgevano, è stata tutta una discesa, rovinosa...

culminata nella fatal rottura dell'abito, proprio ai SAG Awards dell'anno scorso...

 Marion Cotillard ha invece rischiato di far morire qualcun altro, di infarto...Ho già parlato di questo abito ma è talmente brutto che non possiamo non riguardarlo, perché certe cose bisogna conoscerle perchè non possano ripetersi mai più:

Ma veniamo all'altra sera, siamo sempre ai SAG Awards, ultimo red carpet importante prima degli, tadàn, Oscar...
Ecco come si presenta la malcapitata Emma Stone:
Il suo Dior è senza dubbio brutto, insulso, le sta abbastanza male, ma come abbiamo visto poteva andarle molto peggio...
A chi non poteva andare peggio è Naomi Watts, che sul palco inciampa nel pericolosissimo abituccio della povera piccola Emma!

La faccia della Stone, quella sì., è da Oscar.
Però davvero.
Qualcuno fermi Raf Simons.
Sta distruggendo la Couture.
E decimando le star di Hollywood.




martedì 20 gennaio 2015

Torna! 'Sta casa aspetta a te... Torna! Che smania 'e te vedé! To Tom Ford, with love

Ovviamente non accadrà.
Tom Ford resterà a casa sua, a cercare di fare sempre più soldi con la sua azienda, perchè io non so se sia mai stato un sognatore, sicuramente oggi è un uomo estremamente razionale.
Probabilmente il regno di Gucci andrà ad Alessandro Michele, che secondo me è un po' un rocker romantico come me, e mi sta già simpatico da matti.
Piazzo questo post a caso in mezzo alla mia storia con Galliano e me ne scuso, ma è davvero necessario che io lo scriva.
Che me lo sarei sognato Tom Ford che torna da Gucci.
Un po' perché io credo nei ritorni, a prescindere. Credo in quelle cose tipo: ci siamo amati follemente ma eravamo troppo giovani, poi non ci siamo più capiti, ora possiamo riprovarci, siamo stati così felici...
Nessuno ha cantato l'epopea degli anni '90 come Tom Ford.
L'uomo che ha saputo interpretare tutta la poesia di un lutto che non abbiamo ancora elaborato e ce lo ha restituito lucidato di un nero  talmente bello da riuscire perfino a consolarci.
Colui che aveva visto con precisione chirurgica che dopo quel dolore osceno non ci sarebbe stato niente. Niente. Perchè i 10 anni successivi non sono nemmeno esistiti.
E Dio solo (e forse John Galliano) sa se alla metà di questi qualcosa comincia a risvegliarsi, se, lentamente, qualcuno dei nostri sensi sta per rimettersi a funzionare. Fosse anche solo per sentire ancora un brivido brevissimo.
Abbiamo bisogno di qualcuno che ci indichi una direzione. Qualcuno che creda davvero che la Bellezza, solo e soltanto Lei, salverà il mondo.
Ovviamente non parlo solo di moda.
So per certo che Tom Ford non tornerà a Firenze.
Però lasciatemelo sognare ancora per un attimo.
In questi giorni così felici in cui abbiamo visto tornare in passerella l'Arte. E i giornalisti di moda improvvisamente sanno fare il loro loro mestiere. Io e il mio Re ci siamo scambiati un sorriso tenerissimo. E io sto di nuovo scrivendo.
Domani non lo so...Però oggi mi appare tutto così bello. E lucido. E nero.










lunedì 19 gennaio 2015

Darkene and the King, prima parte

E' che potrei parlare di abiti. Potrei dire perché tutto ha avuto perfettamente senso.
Aggiungere la mia opinione a quella di chiunque si occupi in qualsiasi modo di moda. Vi potrei spiegare perché la sfilata di John Galliano per Maison Margiela non avrebbe potuto essere né più Margiela né più Galliano di così. Oppure raccontarvi di quanta importanza politica abbia avuto e avrà la decisone folle di quel folle di Renzo Rosso di riportare un folle come Galliano nel suo habitat naturale, laddove stoffa e forbici e fili regnano incontrastati…
Ma di tutte queste cose vi stanno già parlando tutti.
Ed era da tanto tanto tempo che non leggevo articoli così belli.

Io preferisco raccontarvi qualcos'altro.

Vi racconto di Cenerentola nel Paese delle Meraviglie.
E siete avvertiti, ci saranno un po' di puntate…

Cenerentola a cui un giorno il Principe Gentile con gli occhi più belli del mondo ha detto "Sei invitata al castello".
Cenerentola che piange perché non trova un vestito e nemmeno una scarpetta.
Cenerentola che ha paura a raccontare la sua fiaba perché le cose troppo belle sono così fragili e preziose.
Cenerentola che non aveva il suo invito bianco e non sapeva come entrare al castello.
Ho messo un abito rosso e nero con delle maniche che sembravano ali.
I miei tronchetti di pelle preferiti.
Una borsa very fashion che mi ha regalato un'amica speciale.
Victoria, a Notting Hill ha raccolto i miei capelli in una romantica corona.
Del trucco mi sono occupata da sola, nel bagno microscopico dell'hotel.
Ho pensato a quante lacrime ho pianto…tante di gioia, una gioia così grande che balbettavo quando cercavo di spiegarla. E quelle di dolore. Perché forse non ero abbastanza bella per andare al cospetto del mio Re.
"Ho cercato di spiegare alle persone cosa volesse dire per te essere invitata a questa sfilata…ma non trovavo nessun paragone valido all'amore che tu hai per John Galliano" mi ha detto la mia amica del cuore...



mercoledì 7 gennaio 2015

Il mio ideale estetico

Girare per saldi, le vetrine che scintillano, sogni appesi a manichini che ti strizzano l'occhio in modo indecente...
E tu lo sai che non ne sei all'altezza.
Che non sei mai stata e mai sarai una che può permettersi il lusso che un bell'abito le scivoli addosso.
Solo che questa volta tu sei Cenerentola.
Hai un appuntamento talmente importante che deve, per forza, esserci un incantesimo valido.
Ma è il coraggio che ti manca.
Sfiori le maledette vetrine con lo sguardo e lo sai che la tua anima fragile non può sopportare la solita delusione.
La tua taglia non esiste. Nonostante tu sia a dieta, nonostante qualche anima pia ti dica che un pochino pochino si vede che stai meglio...Tu lo sai che non sarà mai abbastanza.
Forse presto si realizzerà uno dei più grandi sogni della tua vita.
E improvvisamente la Realtà si abbassa per guardarti dritto negli occhi.
Non ne sei all'altezza.
"Se solo corrispondessi al mio ideale estetico non potrei resisterti" è la ciliegina su quella maledetta torta fatta di: "Sei così intelligente. E' un vero peccato che tu sia grassa". "E' la persona più brillante con la quale abbia parlato. Ma la sua immagine non corrisponde a quella dell'azienda". "Fabiana, ma perché non dimagrisci? In fondo non ti manca niente".
Gli insulti dei bulli, invece, li ho dimenticati. Hanno scavato ferite talmente profonde che la cicatrice ormai da anni ha fagocitato il coltello.
Inizia così il mio anno.
Con questo dolore che ha deciso di tenermi sveglia la notte.
Con questa certezza che nemmeno fra 1000 kili io sarò il vostro ideale.
Perché io sono una donna grassa che è stata una ragazza grassa e una bambina grassa molto amata.
E ho imparato che dietro quello che chiamate "ideale estetico" c'è la vostra paura fottuta di non sapere dove metterla questa persona così intelligente e brillante.
Quindi chissenefrega.
Dopo che avrò pianto tutte le mie lacrime tornerò la solita faccia da culo.
Ci sarà da qualche parte un Principe con un ideale estetico tutto sballato, ci sarà una grande azienda di moda alla quale la mia immagine corrisponderà e imparerò a rispondere a chi mi dice che è un peccato che io sia grassa quanto sia un peccato che lei sia una figlia di padre incerto.
Il problema non sono davvero io.
Che ho amici pazzeschi e una mamma e una sorella sempre dalla mia parte.
Il problema sono tutte quelle bambine e poi ragazze e poi donne grasse che non hanno o non sanno sentire chi le ama nonostante quel grasso maledetto.
E si uccidono per rincorrere un ideale estetico che non è mai davvero il punto.
Il problema è questa necessità in quanto donne di essere belle. Questo giudizio estetico che viene sempre e comunque prima di tutto.
Prima delle risate, prima delle cose belle costruite, prima del curriculum, prima dei tuoi occhi vivi.
Sapete che c'è?
Ce l'ho anche io un ideale estetico.
Il mio ideale estetico è un essere umano capace di amare. In senso lato. Capace di capire e compatire, nel senso più greco del termine: patire insieme. E anche gioire insieme. Per me, prima che per sé.
Qualcuno che sappia prevenire le tue lacrime, e poi asciugarle se proprio sgorgano.
Qualcuno che sappia tenere la mia mano.

Buon Anno.
Che sia di luce e consapevolezze.