giovedì 13 dicembre 2012

Nora.

E' che mi capita un sacco di volte di pensare a te.
E che ti vorrei parlare.
Ma poi accade sempre qualcosa, non so...come se il cielo congiurasse contro di noi o fosse in qualche modo la nostra paura a spingerci lontane.
E' che la mia vita si è ribaltata e ci sono un sacco di cose e di persone che sono diventate polvere.
A volte vorrei riavere tutto come lo avevo prima.
Ma poi, lo sappiamo ebne tutte e due, è come quell'uomo...quando ti giri non puoi tornare indietro.
Però te...è sempre stato tutto un on/off tra di noi.
Ti amo e poi ti amo e poi ti odio e poi...ti amo.
E volevo solo dirtelo.
Volevo scriverti in privato. Ma non ne sono più capace.
Comunque non lo so se c'entra il fatto che ieri ho visto Nina Zilli, o che improvvisamente per un attimo sia tornato Michael nelle nostre vite, o è il maledetto Natale con tutta quella Bellezza e le luci in giro...
So che è qualcosa che ha a che fare con il passato e la voglia ogni tanto di riaverne un pezzettino.
E a volte vorrei che fosse anche il futuro.
Ma abbiamo pianto così tanto e non posso permettermi riaccada.

Sempretua,

martedì 11 dicembre 2012

Voglio sposare un uomo che faccia tanto ridere.

Girocchiando fra i social network e alcuni blog ogni tanto mi chiedo...
Ma perchè invece di questo talento da scribacchina psicodrammatica, che istiga alle lacrime e allo strappaggio dei capelli, sempre pronta a finali ad effetto e incitamenti da tragedia merolana (o meroliana? mhmm...vabeh) non so far sorridere?
Attenzione, non dico morir dal ridere (che quel morir in effetti mi attirerebbe pure...), sbellicare, far cadere dalle sedie. Ma almeno  sorridere, anche in modo amaro al limite!
Analisi sociali taglienti, freddure da brivido...cose così.
Perdindirindina.
Tutta colpa del cinema. Sempre lì a guardare Via col vento. O di mia madre...che invece di raccontarmi barzellette mi ha allevata a Leopardi. E che stava sempre lì a parlarmi della povera marinella piuttosto che del bombarolo. Dannazione.
Voglio sposare un uomo che faccia tanto ridere. 
O almeno che somigli a Clark Gable.