lunedì 23 maggio 2011

...

VITA.
Prima di tutto.

AMORE.
Per dare un senso.

ARTE.
E' il condimento.

FEDE.
Il porto a cui tornare.

Grazie a voi che riempite di questo la mia Vita.
Vi amo tutti.
Follemente.

Giuro, giuro, giuro che rideremo presto insieme. A crepapelle.

mercoledì 18 maggio 2011

Una parola...

Padre Nostro
che sei nei cieli
sia Santificato il Tuo nome
venga il Tuo Regno
sia fatta la Tua Volontà
come in Cielo
così in terra.
Dacci ogg il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori.
E non ci indurre in tentazione.
Ma LIBERACI dal MALE.

Amen.

sabato 14 maggio 2011

Da piccola la mamma mi chiamava Ercole.

E tu te ne stai lì in mezzo alle tue belle cose. E ne hai tante e sono belle davvero. Le sedie laccate rosse, la poltrona bianca di rattan che sembra il trono di una piccola regina, i quadri che ti coccolano, tutti quei meravigliosi apparecchi ipertecnologici. C'è stato un momento in cui ti hanno reso felice. Oh, certo. Ovviamente allora non lo sapevi affatto. Non lo sappiamo mai quando accadrà...una telefonata, un carabiniere in uniforme, un medico che parlandoti non ti guarda. Non sappiamo nè come nè quando succederà quel momento che distruggerà la nostra vita. Che di noi verranno fatti mille pezzetti e buttati tutti in un prato, o, peggio, sull'asfalto. E poi, e forse questa è la parte ancora più dura, non sappiamo quanto durerà. Per quanto tempo staremo pezzetti per terra? E avremo la forza di riincollarci? E tutti al posto giusto?E se nel frattempo il vento ne avesse portato via qualcuno?
Si accumula la polvere sulle sedie laccate. E sui tavoli, così tanta. Davvero non ci hai pensato che colorare di nero i ripiani orizzontali era un'idea malsana? Pensavi forse che avresti avuo tempo per sempre di metterti a strofinare?
Passa la stagione dei fiori. Ogni anno, e sempre nel momento sbagliato, ti riprometti che te ne occuperai. E poi che darai il bianco, luciderai i marmi dei davanzali, penserai per tempo all'erba.
Ogni anno dici l'anno prossimo, il mese prossimo, poi, chissà. Il futuro è un albero carico di frutti. Che come ne tocchi uno ti cade. Marcio.
Eppure come si fa? Quanto è più forte di te l'istinto alla vita. Che anche se sono giorni che piangi ogni giorno, alla fine sorridi. E ricominci a dire l'anno prossimo, il mese prossimo, prima o poi, dannazione...
Colpisci più forte che puoi.
Il cuore te lo indico io.
Tanto non cado, maledetto.
Io
non
cado.