lunedì 20 maggio 2013

Il Grande Gatsby, bellino senz'anima.




Aspettavo l'uscita del Grande Gatsby con esaltata trepidazione.

I trailer stuzzicavano il palato, il cast era di quelli da cui ti aspetti meraviglie, e le musiche...
E poi Gatsby! L'America! Gli anni '20!
Insomma...
Sapevo che il fim era stato girato e che attendeva paziente di essere svelato al mondo ormai da qualche anno, probabilmente nell'attesa di meno concorrenza, del momento migliore, di più soldi per renderlo leggendario and so on.
E poi finalmente. Cannes, le copertine, il gran circo ha inizio.
La prima ora e mezzo passa e io mi trovo a sperare che ci sia un fine primo tempo...
Arriva.
Io e le mie girls ci guardiamo.
"No...non è un brutto film"
Cominciamo male.
"Diciamo che forse, se non avessimo già visto Romeo+Juliet e Moulin Rouge, ci stupirebbe di più"
"No ma...percarità, la regia delle scene d'insieme è ben fatta"...
Poi il film ricomincia, e va ancora peggiorando. Si aggiunge anche un po' di noia, il didascalismo diventa a tratti insopportabile.
Qual è il problema?

Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann mette in scena tutto il dramma contenuto nella sostanziale differenza fra un'Artista e un artigiano.
L'Artista può fare un film, una trasposizione, un quadro, un balletto o una maglietta. Cambia la forma, ma non la sostanza. La sostanza è la sua visione. Un artista è un uomo di visione che ha urgenza di comunicare. La sua arte punta all'infinito e parla per sempre.
Un artigiano è uno che sa fare il suo mestiere con precisione e professionalità. Con una precisione e professionalità, oserei dire, che un artista a volte nemmeno immagina. Solo che quello che un artigiano fa è esattamente quello che vedi. Non c'è nulla di più. La sua bravura si esaurisce nella bellezza e perfezione dell'oggetto che ha creato.

Questa è la tragedia sottesa al film.
Se gratti, sotto i lustrini, l'oro e l'argento delle sfavilanti scene di festa, se scosti le tende che si muovono danzando nelle location da brivido, se guardi le donne sotto il trucco pesante...non trovi nulla. Nulla.
Non trovi nè il passato, perchè Luhrmann non è regista colto, non infarcisce il suo mondo di altri e tanti mondi, nè il futuro, perchè la sua arte, mancando di solide radici, non si staglia verso l'alto.
Il Film finisce insieme ai titoli di coda.

Insomma...
Che cacchio hai fatto Baz?
Hai preso un capolavoro e ne hai fatto un teatrino per palati da supereroi.
Avevi milioni di soldi (105, pare), un attore eccezionale (solo Leo, gli altri mestierano e la Mulligan si salva solo perchè quello è esattamente il suo personaggio), una storia praticamente perfetta...
E cosa ci hai restituito?
Un colorato varietà inscenato da un teatro d'ombre.

Percarità, DiCaprio meriterebbe un Oscar...è superiore al film ogni minuto e lo regge sulle spalle correndo sull'abisso.
E poi ci sono gli abiti di Prada.
E la colonna sonora è puro genio.

Detto questo...
Odio guardare un film e pensare costantemente: se solo lo avesse fatto un altro.

A parte tutto, Baz. Sai cosa non ti perdono? Hai mancato di visione e questo è il peggior tradimento che potessi fare a Jay Gatsby.



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