Ho letto una cosa bella.
E vorrei parlarvene...
L'autore è Luca Meloni e io lo amo perché è un essere umano di un'intelligenza straordinaria...
Ed è un Poeta. Vero vero.
La sua raccolta "Come un'onda nel tempo" è una specie di pugno allo stomaco, ma di quelli che fanno bene.
Perché se tempo che passa è uno spettro logorante che
costringe a fare i calcoli con la propria storia, è possibile mettere un punto e andare a capo
nella speranza che quello che siamo stati ci offra una qualche forma di
insegnamento per un futuro che, per natura, auspichiamo migliore?
Segno
massimo della fine è il principio.
Luca Meloni non cerca e non offre risposte
consolatorie. Ma prova, con forza, a mettere quel punto. E lo fa attraverso
un’arte eterna: la poesia.
Una poesia che si fa racconto, in un
susseguirsi di frammenti e microstorie che creano un corpus dolente che deve essere letto nel suo divenire e nella sua
interezza per cogliere, appieno, quello che l’autore sottende: per diventare
terra straniera il passato deve essere rivissuto, masticato, stanato in ogni
luogo abbia cercato di nascondersi, in una caccia precisa perché ora è il risultato esatto di tutti i prima, e
per andare avanti è necessario chiudere tutti i conti, nessuno escluso, e poco
importa quanto male possa fare.
Come un’onda
nel tempo è una storia di terra e di
carne, un racconto vivo e sanguinante, un dialogo per una voce narrante che è un
impasto di lingue e luoghi con un Tu muto e assente, che si staglia, lontano e
gelido, ma vivo in ogni sillaba.
Una voce narrante che erra, tra Gaspara
Stampa e James Joyce, il cinema e la cultura pop, in mille luoghi che non sono
mai “casa”, vibranti di un sentimento di (non) appartenenza che caratterizza e
fa da sfondo al fluire delle immagini, mentre Berlino è un’ombra e Bratislava un faro che si spegne.
Quello che resta addosso è la forza di un dolore
che deve essere metabolizzato e trasformato, ritratto attraverso una lingua
raffinata e immagini potenti, per non rischiare le lusinghe di una igienica
paralisi dei sentimenti. Perché non è
forse il nulla una forma di perfezione?
P.S.
Come un’onda nel tempo lo trovate qui, sul sito dell'editore, Eretica Edizioni.
N.d.A
I corsivi sono tratti dal Come un’onda nel tempo.
Troppo buona ;) Grazie
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