domenica 1 aprile 2012

Finger poetry

Il tempo ci era diventato improvvisamente tiranno. Non ci vedevamo più negli eleganti bar del centro che un tempo sceglievamo con cura eleggendoli dimora del nostro filosofeggiare per ore.
Ci fermavamo adesso piuttosto in locali asettici, comodi per i nostri impegni, dove prendevamo rapidi caffè macchiati. Preferibilmente in piedi.
Mi era rimasto così familiare il tuo parlare.
Per almeno metà del tuo discorso non ti avevo ascoltato.
Me ne ero reso conto all'improvviso perchè tu sorridevi aspettandoti che lo facessi anche io. Solo che io non sapevo perchè avrei dovuto farlo. La mia mente vagava per sentieri lontanissimi, laddove eravamo noi un tempo.
E io cercavo di capire cosa fosse cambiato. Cercavo di farmi una ragione del perchè ti avessi amato. Mi guardavo intorno e c'eri solo tu, parlavi credo, ma il suono della tua voce mi arrivava solo come rumore di fondo...

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