martedì 11 maggio 2010

Ciao Lee!


E così sono passati tre mesi da quando Lee McQueen ha deciso di volare via.

Forse troppo poco tempo per capire quanto mi manca. Dopo Parigi, dopo quelle splendide amazzoni bizantine vestite d’oro, sembrava che nulla fosse cambiato…continuavo ad aspettare che il genio ribelle saltasse fuori da dietro una qualche quinta, saltellando mentre raccoglie gli applausi.
E invece nulla. Una sfilata a porte chiuse, come un requiem a bassa voce.
Tre mesi sono pochi. Tutto intorno squillano ancora le trombe dei corvi: venghino venghino signori, a vedere, a comprare, l’ultima collezione di underwear, l’ultima collezione di occhiali, di abiti maschili…
E poi quando uno si suicida il gioco dei segni per la strada è fin troppo irresistibile.
Come se potesse fare una qualche differenza sapere su quale sito stava navigando o quali sostanze avesse assunto quel maledetto 11 febbraio.
Io so che un artista è morto.
Ma anche che nessun funerale seppellisce un artista.
Grazie di tutto, Lee.



(Alexander McQueen, F/W 2010)

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