Ebbene.
Rieccomi.
In diretta dalla terra di Puglia.
Sono al Salento Finibus Terrae e ho un sacco di cose da raccontarvi...ma poco poco tempo per farlo.
Prometto che mi rifarò presto.
Oggi però voglio approfittare del blog e di 5 minuti liberi per parlare di un tema che mi sta a cuore, per due motivi.
Il tema generale è: l'uso sconsiderato dei social network.
Il tema specifico è: Francesco Facchinetti che fa battute omofobe su George Michael
Ora capite bene che per una che è professionalmente se non nata quantomeno cresciuta con i social come strumento prediletto di comunicazione, vederli usare in maniera barbina, eludendo le più elementari regole di buonsenso che essi impongono è già uno shock.
Poi vabeh, ci tiri in mezzo l'omofobia e George Michael e mi inviti a nozze.
I fatti: Facchinetti lavora su radio Kiss kiss. Molti fan e non solo di George Michael iniziano a segnalare sempre più spesso che ogni volta che il suddetto dj lancia l'ultimo singolo della suddetta popstar partono una serie di battute cariche cariche di...ignoranza? idiozia? stupidità cronica? problemi ancora più gravi?
Giudicate voi...Il tenore è: "ogni volta che vado in un bagno pubblico a Londra metto le mutande di latta per paura di George Michael".
Ora...Mr.Michael è una delle persone più autoironiche che mi sia capitato di incontrare, le battute sono battute...ma quando hai una diretta su una radio nazionale e popolare, in un'epoca storica in cui l'omofobia vivissima e presente è divenuta però strisciante, nascosta e forse per questo ancora più dolorosa, io penso che certe cose tu non te le possa permettere. Sono gravissime e vanno segnalate.
Quindi?
Quindi una valanga di persone cominciano a scrivere sulla pagina facebook di Facchinetti, appunto.
E per nostra sorpresa che accade?
I commenti vengono cancellati ad una velocità che farebbe pensare che il ragazzaccio abbia assunto un addetto-cancella-commenti attivo all day long!
E peggio ancora: gli incauti difensori dei diritti civili vengono addirittura bannati dalla pagina dell'elegantissimo Facchinetti!
Posso stupirmi che nel 2012 esistano persone tanto ignoranti sia per ciò che riguarda la civiltà umana sia per quanto riguarda l'uso dei social network???
Vips, aziende....ASSUMETE dei PROFESSIONISTI!
E datevi una svegliata che male non fa!
L'OMOFOBIA è una cosa grave, se la si prende va curata al più presto! Se vi accorgete che vi serpeggia intorno...CORRETE A VACCINARVI...e non stanchiamoci MAI di censurare questi comportamenti.
ciao belli,
torno al lavoro!
venerdì 27 luglio 2012
mercoledì 20 giugno 2012
Stefano Ricci and Me!
Vorrei buttare giù qualche riga per provare a tenere strette le emozioni che ho provato ...
Vorrei farlo per me, per non rischiare di dimenticare, per voi, per regalarvene un pezzettino, per le persone che hanno condiviso questa avventura con me, per dire loro grazie, innanzitutto.
In questi giorni ho avuto l'onore e il privilegio di lavorare con Romeo Conte per Stefano Ricci alla sfilata agli Uffizi in onore dei suoi 40 anni di attività.
La mia personale avventura è cominciata dai casting a Milano, è proseguita con i fitting e i lookbook alle in azienda per concludersi, poi, alla sfilata.
Emozione, paura, rabbia, stanchezza...E gioia, soddisfazione, risate, lacrime...Tanto di tutto.
Uomini bellissimi e capricciosi, sarti capaci di fare magie, abiti perfetti che farebbero urlare di invidia il grande Gatsby e la Capri dei nostri sogni, borse che costano come un appartamento, guerrieri masai che danzano...
Cachemire, coccodrillo, diamanti...
E mille luci.
E io vorrei sforzarmi di non essere retorica.
Ma non ho trattenuto le lacrime la prima volta che ho visto le prove...Era una domenica mattina con 30 gradi, fra le colline di Fiesole, e i dipendenti della Stefano Ricci che simulavano lo show, insieme ai guerrieri masai, veri...e tutte le sarte ad applaudire
E ancora...
Quando sogni la moda da che hai ricordi e poi ti trovi a Firenze, di notte, a fare le prove di sfilata su una passerella lunga 80 metri nel corridoio degli Uffizi, e poi catapultata fra stendini, stiratrici, parrucchieri, make up artists...e tu. Che corri con il tuo foglio di regia in mano 16 ore al giorno da giorni...tu, che non solo sei parte della giostra, ma aiuti a farla girare...
L'altra sera, mentre tutto scemava, dopo aver fatto l'ultima corsa per accompagnare qualche personaggio importante a prendere un aereo ed essersi assicurati che tutti i modelli prendessero il loro pullman, e qualcun altro trovasse il suo taxi, mentre vedevo i vestiti pronti a tornare a casa, salutavo per l'ultima volta i masai e baciavo finalmente, Thyago Alves io apprendevo la più importante delle lezioni...
Ripensavo a quello che aveva detto Romeo Conte, il regista, il nostro prof, qualche mese fa...
"Quando finisce lo show, non ti interessa partecipare alla festa, ti basta sapere di aver fatto un buon lavoro".
Ho voltato le spalle agli Uffizi, alle luci e al vociare della cena, mi sono avviata sul lungarno verso casa e mi sono sentita una persona felice.
Aggiungo una manciata di Grazie...
Grazie a Romeo Conte, il gran direttore d'orchestra, folle guitto armato di grandi visioni,
la famiglia Ricci, che ci ha accolto e Filippo in particolare, un uomo straordinariamnete gentile.
Grazie a Sandra, Carlo, Giulia, pazienti e costanti.
Grazie a Sao, il grande sarto...un onore anche solo poterlo guardare.
Grazie a Massimo, Gaspare, Salvatore, Andrea, della Stefano Ricci.
A Roger, Roman, Peter, Pedro, Lucas, Nick, Giancosimo, Joseph. Daniele, Jivago, Thyago...veri professionisti.
Grazie alle mie compagne di avventura... Ilenia, Lara, Silvia e Miriam ,Carla, Eirini, Jleen, Ilaria: per questo e tutto il resto.
.
Vorrei farlo per me, per non rischiare di dimenticare, per voi, per regalarvene un pezzettino, per le persone che hanno condiviso questa avventura con me, per dire loro grazie, innanzitutto.
In questi giorni ho avuto l'onore e il privilegio di lavorare con Romeo Conte per Stefano Ricci alla sfilata agli Uffizi in onore dei suoi 40 anni di attività.
La mia personale avventura è cominciata dai casting a Milano, è proseguita con i fitting e i lookbook alle in azienda per concludersi, poi, alla sfilata.
Emozione, paura, rabbia, stanchezza...E gioia, soddisfazione, risate, lacrime...Tanto di tutto.
Uomini bellissimi e capricciosi, sarti capaci di fare magie, abiti perfetti che farebbero urlare di invidia il grande Gatsby e la Capri dei nostri sogni, borse che costano come un appartamento, guerrieri masai che danzano...
Cachemire, coccodrillo, diamanti...
E mille luci.
E io vorrei sforzarmi di non essere retorica.
Ma non ho trattenuto le lacrime la prima volta che ho visto le prove...Era una domenica mattina con 30 gradi, fra le colline di Fiesole, e i dipendenti della Stefano Ricci che simulavano lo show, insieme ai guerrieri masai, veri...e tutte le sarte ad applaudire
E ancora...
Quando sogni la moda da che hai ricordi e poi ti trovi a Firenze, di notte, a fare le prove di sfilata su una passerella lunga 80 metri nel corridoio degli Uffizi, e poi catapultata fra stendini, stiratrici, parrucchieri, make up artists...e tu. Che corri con il tuo foglio di regia in mano 16 ore al giorno da giorni...tu, che non solo sei parte della giostra, ma aiuti a farla girare...
L'altra sera, mentre tutto scemava, dopo aver fatto l'ultima corsa per accompagnare qualche personaggio importante a prendere un aereo ed essersi assicurati che tutti i modelli prendessero il loro pullman, e qualcun altro trovasse il suo taxi, mentre vedevo i vestiti pronti a tornare a casa, salutavo per l'ultima volta i masai e baciavo finalmente, Thyago Alves io apprendevo la più importante delle lezioni...
Ripensavo a quello che aveva detto Romeo Conte, il regista, il nostro prof, qualche mese fa...
"Quando finisce lo show, non ti interessa partecipare alla festa, ti basta sapere di aver fatto un buon lavoro".
Ho voltato le spalle agli Uffizi, alle luci e al vociare della cena, mi sono avviata sul lungarno verso casa e mi sono sentita una persona felice.
Aggiungo una manciata di Grazie...
Grazie a Romeo Conte, il gran direttore d'orchestra, folle guitto armato di grandi visioni,
la famiglia Ricci, che ci ha accolto e Filippo in particolare, un uomo straordinariamnete gentile.
Grazie a Sandra, Carlo, Giulia, pazienti e costanti.
Grazie a Sao, il grande sarto...un onore anche solo poterlo guardare.
Grazie a Massimo, Gaspare, Salvatore, Andrea, della Stefano Ricci.
A Roger, Roman, Peter, Pedro, Lucas, Nick, Giancosimo, Joseph. Daniele, Jivago, Thyago...veri professionisti.
Grazie alle mie compagne di avventura... Ilenia, Lara, Silvia e Miriam ,Carla, Eirini, Jleen, Ilaria: per questo e tutto il resto.
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domenica 3 giugno 2012
Metamorfosi
Canto le forme dei corpi che presero nuova figura.
Numi, poiché voi mutaste anche quelle, ispiratemi il canto,
e dall'origine prima del mondo remoto ai miei tempi
del mio poema continuo voi intessete la trama.
Ovidio, Metamorfosi
Facendo zapping alla ricerca di un canale che ritenesse degno trasmettere quella sciarada di civiltà che è il meraviglioso Giubileo della mia Regina mi sono imbattuta in un breve racconto per immagini sulla carriera di Marc Jacobs.
Ogni volta che mi capita di rimirare l'evoluzione e il cambiamento radicale del suo corpo rimango attonita e ammirata.
La metamorfosi è un topos delle mie passioni.
Forse per questo amo i tatuaggi.
Agire su se stessi, non solo sulla propria mente, ma riflettere un cambiamento sul proprio corpo è una cosa che ha per me a che fare con il Divino ben più della procreazione, della quale non mi interesso molto, devo dire.
Sono andata a ripescare qualche immagine che amo...
E non aggiungo riflessioni ulteriori.
Marc Jacobs
Francois Sagat
Karl Lagerfeld
Prometto che un giorno ci sarà anche la mia di foto qui in mezzo........
;-)
martedì 8 maggio 2012
And the winner is....................Le belle del ballo...
Se ne sono viste anche delle belle al MET, don't worry...
Un terzo posto pari merito a...
Un terzo posto pari merito a...

Claire Danes in J.Mendel
e
Gwyneth Paltrow in Prada
Due attrici che raramente sbagliano outfit perchè dentro i vestiti mettono innanzitutto personalità e classe. E nel caso specifico è davvero quasi più una menzione al modo di interpretarlo l'abito che all'abito stesso.
Si dividono il secondo posto
Christina Ricci in Thakoon
Sfata il mito negativo delle sue omonime, Thakoon mi piace sempre di più e lei può permettersi tutto quello che vuole.
e
Jessica Stam in Dior (by John Galliano)
Presente seppur assente l'indicibilmente grande John...questo vestito è perfetto in tutto, colore, strascico, corpetto. Lei ha una pettinatura oscena e questo è da dire. Subisce un po' l'abito ma la colpa è tutta sua.
La regina indiscussa della serata?
Ladies and Gentlemen...
Rhianna in Tom Ford
Voi pensate che io nn ci provi vero ad essere obiettiva?
Sbagliato.
Ci provo e straprovo. E dopo averci provato un po' di volte, ci provo ancora.
Ma cosa si può dire di questo abito di coccodrillo superiperattillato che quasi un travestimento appare...talmente oltre che non ha bisogno nemmeno di gioielli? E le incredibili Louboutin? Così semplici e nere. Perfetto. Nulla di più, nulla di meno.
La quintessenza di tutto ciò che è sexy senza un tocco di volgarità. E la signorina non ha un grammo della ma stima, ma è sempre bella bella in un modo assurdo e sa come si porta un vestito, non ci piove.
Ve ne regalo un'altra va...
STUNNING
Ovviamente, poi, un premio speciale va a lei...
Anne Wintour in Prada
Nostra signora osa il bianco con un mantellino di pelliccia da urloe con un abito di Prada che è un omaggio a Schiaparelli, per chiudere il cerchio.
Altro che impossibili conversazioni, mi sembra che l'intesa sia eccellente.
MET Ball.........L'Ipposchifo d'Oro quest'anno va a .........
E rieccoci qua...
I giorni si accumulano e con loro i pensieri, le parole...
Avrei un milione di robe da scrivere.
Facciamo che oggi si parla un po' di vestiti.
Maggio, tempo di MET Ball. Il supermegastracool evento al quale ogni anno la mia adorata Anne Wintour invita tutti i nomi che contano del fashion system tanto per sfoggiare qualche abituccio che dia senso a tutto il carrozzone mediatico e, by the way, inaugurare una mostra "di moda" al Metropolitan.
"Schiaparelli and Prada: impossible conversations", quest'anno.
No, certo che non è un caso. E vabeh, Mr.Tod's la sa ben più lunga di noi. In ogni caso Schiap merita tutto il meglio e pure un po' di più...e infatti le auguro John Galliano ma di questo riparleremo di sicuro.
Adesso invece parliam di come si sono vestite le cosiddette dive per il red carpet più glamour dell'anno....
Malissimo, nel complesso. Molto male in molti casi.
Ho deciso di assegnare il premio Ipposchifo d'oro al peggio del peggio.
Che io continuo a chiedermi: ma se ti si rompe lo specchio di casa la sera di un evento così importante...Non ce l'hai un amico da cui andare a specchiarti prima di uscire?
Per esempio tu...
I giorni si accumulano e con loro i pensieri, le parole...
Avrei un milione di robe da scrivere.
Facciamo che oggi si parla un po' di vestiti.
Maggio, tempo di MET Ball. Il supermegastracool evento al quale ogni anno la mia adorata Anne Wintour invita tutti i nomi che contano del fashion system tanto per sfoggiare qualche abituccio che dia senso a tutto il carrozzone mediatico e, by the way, inaugurare una mostra "di moda" al Metropolitan.
"Schiaparelli and Prada: impossible conversations", quest'anno.
No, certo che non è un caso. E vabeh, Mr.Tod's la sa ben più lunga di noi. In ogni caso Schiap merita tutto il meglio e pure un po' di più...e infatti le auguro John Galliano ma di questo riparleremo di sicuro.
Adesso invece parliam di come si sono vestite le cosiddette dive per il red carpet più glamour dell'anno....
Malissimo, nel complesso. Molto male in molti casi.
Ho deciso di assegnare il premio Ipposchifo d'oro al peggio del peggio.
Che io continuo a chiedermi: ma se ti si rompe lo specchio di casa la sera di un evento così importante...Non ce l'hai un amico da cui andare a specchiarti prima di uscire?
Per esempio tu...
Jessica Paré in L'Wren Scott
Che già la stilista non ti aiuta, che già noi fan di Mad Man probabilmente un po' di dente avvelenato con te ce l'abbiamo...Fai qualcosa per te stessa! Per esempio se ti propongono di vestirti da cioccolatino del discount o se ti dicono che la cottura al cartoccio in forno ti farà sciogliere i grassi, tu fa sì con la testa e cambia aria!
Ma si va peggiorando...
Una certa
Kirsten Dunst in Rodarte
Che già sei un'altra di quelle che proprio non brilla di luce propria...datti una mano! Tesoro, MET non sta per Maestrine e Timorate e tantomeno è un raduno di nostalgici crucchi, quindi, no Kir, il fatto che il tangerine tango sia il colore dell'anno non basta a giustificare l'oscenità che ti sei messa addosso.
Ma passiamo ad una vera fuoriclasse...
Kristen Stewart in Balenciaga
Dunque non lo so, forse è il nome che vi porta sfiga...
L'unico commento possibile su questo abito lo fa la signora in secondo piano sulla destra, che rischia di cadere dalle scale dal ridere...
Questo outfit va premiato comunque: non ci si riesce a rendere conto di cosa sia più terribile fra il corpetto animalier, la panciera di rubik, la gonna di pellami bluelettrico, quelle due ginocchia ossute o le scarpe bianche con suola nera...da notare anche la solita accuratezza della pettinatura della nostra vampira. Sai cosa apprezzo davvero Kri? La consapevolezza di te che traspare dalla tua faccia perennemente schifata.
L'Ipposchifo d'oro però, non ho dubbi, va alla splendente...
(i deboli di cuore saltino al prossima immagine)
Anja Rubik in Anthony Vaccarello
Una foto così non mi fa nemmeno ridere.
Forse sarebbe decisamente ora di ridefinire una volta per tutte il nostro concetto di bellezza. E che lo dicessimo a voce alta. Se qualcuno trova sexy questo povero residuo d'umanità, probabilmente ha una qualche forma di malattia mentale.
P.S.
Don Draper...fatti due domande...
La sempre splendida January Jones in Versace
domenica 1 aprile 2012
Finger poetry
Il tempo ci era diventato improvvisamente tiranno. Non ci vedevamo più negli eleganti bar del centro che un tempo sceglievamo con cura eleggendoli dimora del nostro filosofeggiare per ore.
Ci fermavamo adesso piuttosto in locali asettici, comodi per i nostri impegni, dove prendevamo rapidi caffè macchiati. Preferibilmente in piedi.
Mi era rimasto così familiare il tuo parlare.
Per almeno metà del tuo discorso non ti avevo ascoltato.
Me ne ero reso conto all'improvviso perchè tu sorridevi aspettandoti che lo facessi anche io. Solo che io non sapevo perchè avrei dovuto farlo. La mia mente vagava per sentieri lontanissimi, laddove eravamo noi un tempo.
E io cercavo di capire cosa fosse cambiato. Cercavo di farmi una ragione del perchè ti avessi amato. Mi guardavo intorno e c'eri solo tu, parlavi credo, ma il suono della tua voce mi arrivava solo come rumore di fondo...
Ci fermavamo adesso piuttosto in locali asettici, comodi per i nostri impegni, dove prendevamo rapidi caffè macchiati. Preferibilmente in piedi.
Mi era rimasto così familiare il tuo parlare.
Per almeno metà del tuo discorso non ti avevo ascoltato.
Me ne ero reso conto all'improvviso perchè tu sorridevi aspettandoti che lo facessi anche io. Solo che io non sapevo perchè avrei dovuto farlo. La mia mente vagava per sentieri lontanissimi, laddove eravamo noi un tempo.
E io cercavo di capire cosa fosse cambiato. Cercavo di farmi una ragione del perchè ti avessi amato. Mi guardavo intorno e c'eri solo tu, parlavi credo, ma il suono della tua voce mi arrivava solo come rumore di fondo...
domenica 18 marzo 2012
Madame Bovary is not moi...but....Elogio di un capolavoro.
E poi capita di mangiare dell'arsenico e di morire fra atroci sofferenze...
E capita che la morte e le sue conseguenze siano descritte in una manciata di pagine che ti fa venire freddo e poi ti fa piangere e arrabbiare...
Capita che dall'alto delle tue sudate lauree in lettere torni un bambino al quale raacontano una storia...che fai il tifo per i personaggi, digrigni i denti e giuri di odiarli e amarli e che tu avresti fatto in tanti altri modi...
Capita quando ti ritrovi fra le mani uno di quei classici-classici-classici, un romanzo su cui sono stati versati oceani di inchiostro e sul quale pensavi di sapere tutto, salvo non averlo letto davvero.
E' una delle tante malattie contemporanee. la critica che si mangia i romanzi.
E così lo ammetto. All'alba dei miei più di 20+ anni mi son ritrovata in mano Madame Bovary, Gustave Flaubert.
In qualche modo il mio primo libro: il mio primo e-libro.
Non ho grandi commenti da fare al riguardo. Un'opera straordianria resta tale sulla carta quanto su uno schermo.
Mi è successa una cosa che non mi accadeva da tempo...che appoggi il libro, prendi un respiro e preghi il dio di quel piccolo mondo che hai fra le mani...Flaubert, per il rispetto che ti porto...salvala.
C'è qualcosa di così commovente in un romanzo perfetto.
E' come se ti fosse dato di vedere davanti agli occhi la costruzione di una rosa. Il disvelarsi della magia.
E stai lì e ti chiedi...ma perchè dovrei dedicare il mio tempo a qualcosa di meno che questo?
Perchè la gente ancora scrive? Perchè aumentare il parterre dell'inutile quando abbiamo ancora così tanti arretrati che cambiano la vita da leggere?
Dovrebbero aprire delle librerie dove trovano spazio solo i capolavori.
Sarebbe una mossa etica e un dovere civile.
Tornando a Flaubert e alla Madame, che dire. Non accetti zucchero da me il prossimo che mi dirà "Madame Bovary c'est moi", foss'anche Monsieur Flaubert.
E capita che la morte e le sue conseguenze siano descritte in una manciata di pagine che ti fa venire freddo e poi ti fa piangere e arrabbiare...
Capita che dall'alto delle tue sudate lauree in lettere torni un bambino al quale raacontano una storia...che fai il tifo per i personaggi, digrigni i denti e giuri di odiarli e amarli e che tu avresti fatto in tanti altri modi...
Capita quando ti ritrovi fra le mani uno di quei classici-classici-classici, un romanzo su cui sono stati versati oceani di inchiostro e sul quale pensavi di sapere tutto, salvo non averlo letto davvero.
E' una delle tante malattie contemporanee. la critica che si mangia i romanzi.
E così lo ammetto. All'alba dei miei più di 20+ anni mi son ritrovata in mano Madame Bovary, Gustave Flaubert.
In qualche modo il mio primo libro: il mio primo e-libro.
Non ho grandi commenti da fare al riguardo. Un'opera straordianria resta tale sulla carta quanto su uno schermo.
Mi è successa una cosa che non mi accadeva da tempo...che appoggi il libro, prendi un respiro e preghi il dio di quel piccolo mondo che hai fra le mani...Flaubert, per il rispetto che ti porto...salvala.
C'è qualcosa di così commovente in un romanzo perfetto.
E' come se ti fosse dato di vedere davanti agli occhi la costruzione di una rosa. Il disvelarsi della magia.
E stai lì e ti chiedi...ma perchè dovrei dedicare il mio tempo a qualcosa di meno che questo?
Perchè la gente ancora scrive? Perchè aumentare il parterre dell'inutile quando abbiamo ancora così tanti arretrati che cambiano la vita da leggere?
Dovrebbero aprire delle librerie dove trovano spazio solo i capolavori.
Sarebbe una mossa etica e un dovere civile.
Tornando a Flaubert e alla Madame, che dire. Non accetti zucchero da me il prossimo che mi dirà "Madame Bovary c'est moi", foss'anche Monsieur Flaubert.
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