lunedì 21 gennaio 2013

Paris Haute Couture, parte 1, Un post razionale.

Ho un elenco di almeno un po' di post da scrivere.
Solo che questo spazza tutte le mie priorità.
E' l'haute couture de Paris, signori....
Cominciamo dall'inizio.
Vi avverto subito. Ne faccio una questione personale.
Parlare di alta moda e parlare di Christian Dior per me è proprio una questione di pelle e pancia e cuore.
Per questo spezzo il mio post in due.
Il primo è più oggettivo, dice delle cose che per me sono importanti.
Il secondo è il rigurgito del cuore.

Lo avrò raccontato mille volte...ero una bambina, la moda era la mia più grande passione, organizzavo sfilate con i compagni nei cortili della scuola...Non avevo dieci anni, quasi nessuna cognizione di storia del costume. Eppure ricordo che per me fare un vestito significava usare metri e metri di stoffa, avvolgerli intorno al corpo bianco delle mie compagnucce, e lasciare strascichi, e luccichii, e ruches, e teatro, teatro, teatro...
Sono passati gli anni.
Ho scoperto la moda francese, anzi, ho scoperto Christian Dior, anzi, ho scoperto John Galliano e ho capito che quello che sognavo, che fingevo e giocavo, da qualche parte, in quel paese delle meraviglie chiamato Parigi, era realtà.
Ora, il problema non è la mia retorica.
Il problema è ciò che definiamo "bello" e ciò che irrimediabilmente è invece "brutto".
Io sono grassa, sono barocca, sono una donna che ride. Per me la moda, l'alta moda, deve avere per forza a che fare con la meraviglia, l'abbondanza, la gioia di vivere. 
E' l'ancella della Bellezza.
Un compito che da tempo non spetta più all'arte figurativa, a cui lasciamo la denuncia, lo specchio dei tempi, il pugno allo stomaco.
Ma, perfavore, solleviamo la moda dal compito di parlarci di noi. Di quanto siamo meschini, di quanta paura abbiamo, di questo sonno della ragione in cui siamo piombati, del nostro medioevo quotidiano.
Ridiamole il regno di cui deve essere sovrana: Sogno e Bellezza.
Perchè a forza di grattare via con precisione quell'illusione in cui ci culliamo, che siamo tutte bellissime, che saremo principesse, che esistono le zucche che diventano carrozze, tutto il sistema è destinato ad implodere.
Parlate alla testa e non al cuore couturier...E la testa non tarderà a renderci perfettamente consapevoli che uno smalto di Kiko da euro 2.90 batte 1000 a zero uno di Chanel che costa 10 volte tanto...
Il marchio è sogno, avant toute chose. E state lavorando sodo per popolare le nostre notti di incubi.

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