E poi capita di mangiare dell'arsenico e di morire fra atroci sofferenze...
E capita che la morte e le sue conseguenze siano descritte in una manciata di pagine che ti fa venire freddo e poi ti fa piangere e arrabbiare...
Capita che dall'alto delle tue sudate lauree in lettere torni un bambino al quale raacontano una storia...che fai il tifo per i personaggi, digrigni i denti e giuri di odiarli e amarli e che tu avresti fatto in tanti altri modi...
Capita quando ti ritrovi fra le mani uno di quei classici-classici-classici, un romanzo su cui sono stati versati oceani di inchiostro e sul quale pensavi di sapere tutto, salvo non averlo letto davvero.
E' una delle tante malattie contemporanee. la critica che si mangia i romanzi.
E così lo ammetto. All'alba dei miei più di 20+ anni mi son ritrovata in mano Madame Bovary, Gustave Flaubert.
In qualche modo il mio primo libro: il mio primo e-libro.
Non ho grandi commenti da fare al riguardo. Un'opera straordianria resta tale sulla carta quanto su uno schermo.
Mi è successa una cosa che non mi accadeva da tempo...che appoggi il libro, prendi un respiro e preghi il dio di quel piccolo mondo che hai fra le mani...Flaubert, per il rispetto che ti porto...salvala.
C'è qualcosa di così commovente in un romanzo perfetto.
E' come se ti fosse dato di vedere davanti agli occhi la costruzione di una rosa. Il disvelarsi della magia.
E stai lì e ti chiedi...ma perchè dovrei dedicare il mio tempo a qualcosa di meno che questo?
Perchè la gente ancora scrive? Perchè aumentare il parterre dell'inutile quando abbiamo ancora così tanti arretrati che cambiano la vita da leggere?
Dovrebbero aprire delle librerie dove trovano spazio solo i capolavori.
Sarebbe una mossa etica e un dovere civile.
Tornando a Flaubert e alla Madame, che dire. Non accetti zucchero da me il prossimo che mi dirà "Madame Bovary c'est moi", foss'anche Monsieur Flaubert.
domenica 18 marzo 2012
mercoledì 7 marzo 2012
"E l'amore, l'amore, che bella scusa per sentirsi vivo è stato questo amore"...LAUREA e assenze...
Al solito, una lunga pausa.
Nel frattempo ho fatto che laurearmi e chiudere così per un po' i miei rapporti con l'università degli studi di Torino. Questi 7 anni sono stati un naufragar dolceamaro, un "diventare grandi senza diventare adulti", un cocktail di amicizie, epifanie, tragedie...
Mi lascio dietro la certezza assoluta che non sarò mai più felice come in uno qualsiasi di quei giorni in cui si ordinavano diavola e acqua frizzante da Tredatre, sotto un sole piccolo e lamentando le più truci disgrazie occorse cercando di inseguire quel sogno di carta di pergamena che è questa Dio-sia-lodato laurea.
Lungi dall'essere una considerazione amara. So bene, ho sempre saputo molto bene, che al di sotto degli scalini di Palazzo, insieme ai venditori di desideri multicolore (a proposito...non ho comprato il braccialetto il giorno della laurea...accadrà qualcosa di nefasto?) ci sarebbe stata ad attendere la Vita. Un'altra vita. Quella che offre poche vie di uscita, parafrasando un cantante di cui nn ricorderò mai il nome...
E me ne vado con un grande orgoglio: io, Tom (Ford) e Christopher (Isherwood) abbiamo portato a casa l'intera mano, 110, lode e dignità di stampa conditi con risate, lacrime e tanti saluti a casa.
Tutto perfetto, esclusi gli assenti. Ma è un'attitudine beffarda e malsana quella di intristirsi più per chi manca che gioire per chi è presente..."Ci sarà un'altro posto nel mondo", o almeno spero (Karaoke stasera)...
E poi c'è stata una piccola festa felice, tanta musica, il mio meraviglioso MagoPadrino, un tocco (il cappello!) da vera fashionista...
Da domani si torna aparlare di cose serie.
Promesso.
Nel frattempo ho fatto che laurearmi e chiudere così per un po' i miei rapporti con l'università degli studi di Torino. Questi 7 anni sono stati un naufragar dolceamaro, un "diventare grandi senza diventare adulti", un cocktail di amicizie, epifanie, tragedie...
Mi lascio dietro la certezza assoluta che non sarò mai più felice come in uno qualsiasi di quei giorni in cui si ordinavano diavola e acqua frizzante da Tredatre, sotto un sole piccolo e lamentando le più truci disgrazie occorse cercando di inseguire quel sogno di carta di pergamena che è questa Dio-sia-lodato laurea.
Lungi dall'essere una considerazione amara. So bene, ho sempre saputo molto bene, che al di sotto degli scalini di Palazzo, insieme ai venditori di desideri multicolore (a proposito...non ho comprato il braccialetto il giorno della laurea...accadrà qualcosa di nefasto?) ci sarebbe stata ad attendere la Vita. Un'altra vita. Quella che offre poche vie di uscita, parafrasando un cantante di cui nn ricorderò mai il nome...
E me ne vado con un grande orgoglio: io, Tom (Ford) e Christopher (Isherwood) abbiamo portato a casa l'intera mano, 110, lode e dignità di stampa conditi con risate, lacrime e tanti saluti a casa.
Tutto perfetto, esclusi gli assenti. Ma è un'attitudine beffarda e malsana quella di intristirsi più per chi manca che gioire per chi è presente..."Ci sarà un'altro posto nel mondo", o almeno spero (Karaoke stasera)...
E poi c'è stata una piccola festa felice, tanta musica, il mio meraviglioso MagoPadrino, un tocco (il cappello!) da vera fashionista...
Da domani si torna aparlare di cose serie.
Promesso.
venerdì 3 febbraio 2012
Nel mio mondo ideal...
Per una personale scelta politica di solito non parlo di politica su questo blog.
Faccio un'eccezione solo per lei professore. Perchè ho voglia di dirle una cosa.
Sono una persona iper-entusiasta di natura. Quando inizio qualcosa lo faccio con un'esaltazione ed una dedizione assolute, meravigliose, trascinanti. Tutti mi mi amano all'inizio di un progetto.
Solo che...
Esattamente dopo un mese questa follia si ineterrompe.
Posso protrarre comunque, senza che nessuno se ne accorga, i benefici effetti della sbornia da inizio fino a tre mesi.
Poi.
Inesorabilmente.
Sono un'incostante di natura.
Sa perchè glielo dico Presidente Monti? Vorrei che lei capisse che condivido perfettamente le sue parole.
Io non potrei immaginare nulla di più tragico per me di un posto fisso.
Morirei il primo giorno al solo pensiero di avere un contratto a tempo...indeterminato. Aiuto.
La sola parola mi fa rabbrividire.
Però...
C'è un però mio stimato presidente.
Nel mio mondo ideal non esiste il postofisso.
Esiste la possibilità di cambiare un'infinità di posti, uno ogni due anni al massimo...Per crescere, migliorare, conoscere, viaggiare.
Solo che nel mio mondo ideal si trovano posti di lavoro come se piovesse.
Non fai in tempo a consegnare la lettera di dimissioni che hai già altre decine di proposte.
Non hai paura a sposarti o a fare un figlio pur senza "il contratto" perchè sei sicuro che se anche non sai chi sei certo che qualcuno uno stipendio te lo darà sempre.
Senza stage non retribuiti. Senza racomandazioni, se non quella del proprio talento. Senza discriminazioni.
Senza paure, soprattutto.
Siete stati voi, quelli come voi, quelli prima di voi, i geni della politica, dell'economia, a ridurci a sognare un posto fisso.
Noi siamo quelli che comprano i mobili all'ikea perchè non ce ne frega di quanto dureranno, noi siamo quelli fedeli a malapena e solo per qualche anno al nostro smartphone, quelli che cambiamo social network come si cambia un cappotto...
Noi studiamo su google, vestiamo fast fashion, mangiamo fast food...
Ma cosa vuole che ce ne freghi di un posto fisso?
Noi di fisso vorremmo solo uno stipendio. Proporzionato a quanto lavoriamo, a quanto abbiamo studiato, alla nostra dignità.
E' solo un mondo ideal professore?
Faccio un'eccezione solo per lei professore. Perchè ho voglia di dirle una cosa.
Sono una persona iper-entusiasta di natura. Quando inizio qualcosa lo faccio con un'esaltazione ed una dedizione assolute, meravigliose, trascinanti. Tutti mi mi amano all'inizio di un progetto.
Solo che...
Esattamente dopo un mese questa follia si ineterrompe.
Posso protrarre comunque, senza che nessuno se ne accorga, i benefici effetti della sbornia da inizio fino a tre mesi.
Poi.
Inesorabilmente.
Sono un'incostante di natura.
Sa perchè glielo dico Presidente Monti? Vorrei che lei capisse che condivido perfettamente le sue parole.
Io non potrei immaginare nulla di più tragico per me di un posto fisso.
Morirei il primo giorno al solo pensiero di avere un contratto a tempo...indeterminato. Aiuto.
La sola parola mi fa rabbrividire.
Però...
C'è un però mio stimato presidente.
Nel mio mondo ideal non esiste il postofisso.
Esiste la possibilità di cambiare un'infinità di posti, uno ogni due anni al massimo...Per crescere, migliorare, conoscere, viaggiare.
Solo che nel mio mondo ideal si trovano posti di lavoro come se piovesse.
Non fai in tempo a consegnare la lettera di dimissioni che hai già altre decine di proposte.
Non hai paura a sposarti o a fare un figlio pur senza "il contratto" perchè sei sicuro che se anche non sai chi sei certo che qualcuno uno stipendio te lo darà sempre.
Senza stage non retribuiti. Senza racomandazioni, se non quella del proprio talento. Senza discriminazioni.
Senza paure, soprattutto.
Siete stati voi, quelli come voi, quelli prima di voi, i geni della politica, dell'economia, a ridurci a sognare un posto fisso.
Noi siamo quelli che comprano i mobili all'ikea perchè non ce ne frega di quanto dureranno, noi siamo quelli fedeli a malapena e solo per qualche anno al nostro smartphone, quelli che cambiamo social network come si cambia un cappotto...
Noi studiamo su google, vestiamo fast fashion, mangiamo fast food...
Ma cosa vuole che ce ne freghi di un posto fisso?
Noi di fisso vorremmo solo uno stipendio. Proporzionato a quanto lavoriamo, a quanto abbiamo studiato, alla nostra dignità.
E' solo un mondo ideal professore?
martedì 31 gennaio 2012
World Wide What???
Leggo sul Corriere della Sera una notizia che mi agghiaccia:
In Italia il 39% della popolazione fra i 14 e i 74 anni non si è MAI collegata al web. Che tradotto significa: 39% di totali analfabeti in circolazione. Detto che il dato nn ci rassicura sul fatto che il restante 61% oltre a collegarsi lo utilizzi uìiun qualche modo. Vabeh.
Giuro che se mi avessero fatto una domanda sull'argomento avrei fallito in pieno... A parte qualche irriducibile clochard che vive a Torino Porta Susa, tre signore impellicciate con maggiordomo e...non lo so, se consideriamo nella popolazione anche cani e gatti e prendiamo qualche povero animaletto chiuso in un canile...a dire tanto...perchè i miei gatti sono degli addicted, come ben sa chiunque abbia mai fatto passare un animale davanti ad un monitor...pura ipnosi.
No sul serio.
Il 39% della popolazione..vuole dire qualcosa come più di 20.000.000 di persone? Non ci voglio credere.
ma che senso possono avere parole come Democrazia, Libertà, Civiltà in un paese dove il 39 % della popolazione non si è mai collegato ad internet?????
Lo ripeto come un mantra...come se dicendo migliaia di volte la percentuale questa potesse sparire dalla mia mente...il 39% della popolazione! E sono già esclusi nonni e bambini...
Ora sembra veramente necessario ripensare a tanti discorsi fatti, pensati, a proposito dei poteri mediatici in Italia.
Folle.
Io non credo di conoscere nessuno in quella fascia di età che nn abbia mai visto internet.
Vi prego.
Portatemene uno.
Avrà occhi, bocca, orecchie?
Ok, possiamo scherzare. Ma a me tremano i polsi.
Io non me lo ricordo un mondo senza internet. La mia fame folle di conoscenza, il mio istinto cacciatore di infinite suggestioni, la mia necessità di scrivere, di leggere, di vederevederevedere...che ne sarebbe di tutto ciò, oggi, senza internet?
No. Vi prego. Non accetto una sola frase che cominci con un "ma allora ai tempi...". Quei tempi sono morti e sepolti. E non ne conservo ricordo.
Eravamo, prima di internet? E le generazioni precedenti, i millenni di storia...Fuck off.
Rispondo prima che qualcuno ci provi. Eravamo e siamo. Internet non ci rende persone migliori. E non ci rende nemmeno persone se è solo per questo...Quello lo siamo per diritto di nascita, per somiglianza con i piani alti, fate voi.
Eppure esso è al contempo uno strumento così incredibile e grandioso.
Ha spazzato via i concetti di spazio e tempo.
Probabilmente solo il cervello dell'uomo è più potente.
Viva internet, siempre.
P.S.
La domanda vera a cui non riesco a rispondere però è...
Che cosa c***o fanno 20.000.000 di italiani tutto il giorno?
In Italia il 39% della popolazione fra i 14 e i 74 anni non si è MAI collegata al web. Che tradotto significa: 39% di totali analfabeti in circolazione. Detto che il dato nn ci rassicura sul fatto che il restante 61% oltre a collegarsi lo utilizzi uìiun qualche modo. Vabeh.
Giuro che se mi avessero fatto una domanda sull'argomento avrei fallito in pieno... A parte qualche irriducibile clochard che vive a Torino Porta Susa, tre signore impellicciate con maggiordomo e...non lo so, se consideriamo nella popolazione anche cani e gatti e prendiamo qualche povero animaletto chiuso in un canile...a dire tanto...perchè i miei gatti sono degli addicted, come ben sa chiunque abbia mai fatto passare un animale davanti ad un monitor...pura ipnosi.
No sul serio.
Il 39% della popolazione..vuole dire qualcosa come più di 20.000.000 di persone? Non ci voglio credere.
ma che senso possono avere parole come Democrazia, Libertà, Civiltà in un paese dove il 39 % della popolazione non si è mai collegato ad internet?????
Lo ripeto come un mantra...come se dicendo migliaia di volte la percentuale questa potesse sparire dalla mia mente...il 39% della popolazione! E sono già esclusi nonni e bambini...
Ora sembra veramente necessario ripensare a tanti discorsi fatti, pensati, a proposito dei poteri mediatici in Italia.
Folle.
Io non credo di conoscere nessuno in quella fascia di età che nn abbia mai visto internet.
Vi prego.
Portatemene uno.
Avrà occhi, bocca, orecchie?
Ok, possiamo scherzare. Ma a me tremano i polsi.
Io non me lo ricordo un mondo senza internet. La mia fame folle di conoscenza, il mio istinto cacciatore di infinite suggestioni, la mia necessità di scrivere, di leggere, di vederevederevedere...che ne sarebbe di tutto ciò, oggi, senza internet?
No. Vi prego. Non accetto una sola frase che cominci con un "ma allora ai tempi...". Quei tempi sono morti e sepolti. E non ne conservo ricordo.
Eravamo, prima di internet? E le generazioni precedenti, i millenni di storia...Fuck off.
Rispondo prima che qualcuno ci provi. Eravamo e siamo. Internet non ci rende persone migliori. E non ci rende nemmeno persone se è solo per questo...Quello lo siamo per diritto di nascita, per somiglianza con i piani alti, fate voi.
Eppure esso è al contempo uno strumento così incredibile e grandioso.
Ha spazzato via i concetti di spazio e tempo.
Probabilmente solo il cervello dell'uomo è più potente.
Viva internet, siempre.
P.S.
La domanda vera a cui non riesco a rispondere però è...
Che cosa c***o fanno 20.000.000 di italiani tutto il giorno?
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sabato 28 gennaio 2012
Volevo dirtelo, per il tuo compleanno.
Volevo solo farti gli auguri. Ricordare ai gatti di farti gli auguri. Cucinarti la solita crostata.Regalarti una camicia di pile. Ridere di una delle tue cose sciocche. Fotografarti mentre spegni le candeline.
E invece sono qua. A centinaia di chilometri di distanza. A casa c'è la neve. E tu chissà cosa fai e a quale livello di Supersayanitudine sarai già arrivato.
Auguri papà.
"Forse se una pecora bianca mette una maglia nera diventa una pecora nera?
E se davanti al sole passa una nuvola diventa notte?
Così è la vita."
E io mi fido di te.
Volevo dirtelo, per il tuo compleanno.
E invece sono qua. A centinaia di chilometri di distanza. A casa c'è la neve. E tu chissà cosa fai e a quale livello di Supersayanitudine sarai già arrivato.
Auguri papà.
"Forse se una pecora bianca mette una maglia nera diventa una pecora nera?
E se davanti al sole passa una nuvola diventa notte?
Così è la vita."
E io mi fido di te.
Volevo dirtelo, per il tuo compleanno.
martedì 13 dicembre 2011
I colori del buio
E così prof...lo hai fatto di nuovo.
Un'altra magia.
Sarà stata la storia del cane Paco che ti ha guardato quell'ultima volta con gli occhi di un uomo, che mi commuovo anche ora che scrivo.
Sarà che se canti Celia de la Cerna chitarra e voce, che puoi pretendere?
Sarà che quando parli della scuola dici "gli insegnanti lavorano 24 ore al giorno, perchè devono prepararsi e pensare ai ragazzi" e ti brillano così tanto gli occhi.
Sarà che sei sempre più magro nella tua divisa jeans-tshirt-giacca, e sei il primo che io ho visto vestire così, e poi mi ricordo che sei più vecchio di mio papà, e allora penso a lui quando vedo te.
Anche per via di quella canzone...che hai scritto con un tempismo perfetto. Che hai dato voce a lui con la tua poesia. E quando te lo dico mi sorridi e mi dici "c'è anche tanta speranza lì dentro. Loro sono sempre qui" e con l'indice indichi i dintorni. E io ti faccio un occhiolino papà.
Sarà che quando ti chiedo della tesi sorridi forte. "Sì. Mi è piaciuta" e io lo so che stai dicendo al verità.
Saranno quelle parole su Dio, così dolci e terribili, che non fa poi tanta differenza che Lui ci sia o non ci sia...quel che conta è quanto il Suo pensiero conta, nella vita...no?
E ci sono sempre decine di ragazzi ad ascoltarti. Con le facce più improbabili. Che se ti chiedono come te lo spieghi rispondi "credo sia una questione di cuore".
E le signore a cui fai colare il trucco...
E tutto il Sogno e l'Amore che sono parte di te e ormai di noi, grazie a te.
E poi mi dici che il mio cappello è molto bello, "che bello stare davanti a lei Prof", e mi accarezzi il viso piano.
E mille Grazie e mille ancora...
Come fai a riuscirci a illuminarli proprio tutti, i colori del buio?
Un'altra magia.
Sarà stata la storia del cane Paco che ti ha guardato quell'ultima volta con gli occhi di un uomo, che mi commuovo anche ora che scrivo.
Sarà che se canti Celia de la Cerna chitarra e voce, che puoi pretendere?
Sarà che quando parli della scuola dici "gli insegnanti lavorano 24 ore al giorno, perchè devono prepararsi e pensare ai ragazzi" e ti brillano così tanto gli occhi.
Sarà che sei sempre più magro nella tua divisa jeans-tshirt-giacca, e sei il primo che io ho visto vestire così, e poi mi ricordo che sei più vecchio di mio papà, e allora penso a lui quando vedo te.
Anche per via di quella canzone...che hai scritto con un tempismo perfetto. Che hai dato voce a lui con la tua poesia. E quando te lo dico mi sorridi e mi dici "c'è anche tanta speranza lì dentro. Loro sono sempre qui" e con l'indice indichi i dintorni. E io ti faccio un occhiolino papà.
Sarà che quando ti chiedo della tesi sorridi forte. "Sì. Mi è piaciuta" e io lo so che stai dicendo al verità.
Saranno quelle parole su Dio, così dolci e terribili, che non fa poi tanta differenza che Lui ci sia o non ci sia...quel che conta è quanto il Suo pensiero conta, nella vita...no?
E ci sono sempre decine di ragazzi ad ascoltarti. Con le facce più improbabili. Che se ti chiedono come te lo spieghi rispondi "credo sia una questione di cuore".
E le signore a cui fai colare il trucco...
E tutto il Sogno e l'Amore che sono parte di te e ormai di noi, grazie a te.
E poi mi dici che il mio cappello è molto bello, "che bello stare davanti a lei Prof", e mi accarezzi il viso piano.
E mille Grazie e mille ancora...
Come fai a riuscirci a illuminarli proprio tutti, i colori del buio?
lunedì 5 dicembre 2011
Da bambina mi chiamavano Grimilde...
Odio i nuovi mercati, dove chi compra lo fa solo per il gusto di far vedere quanto peso ha il suo denaro.
Odio l'economia, che pretende di rendere le nostre moltitudini schiave di virgole e percentuali.
Odio Apple...che ha creato una tribù di schermodipendenti che continuano a credersi alternativi perfino a loro stessi...
Penso che un blogger improvvisato non potrà mai paragonarsi ad un giornalista.
E che i giovani debbano stare in silenzio, e adornare con la loro Bellezza, piuttosto che esprimere opinioni superflue. O creare arte che pesa come palloncini.
Non credo che la Chiesa debba pagare nessuna tassa...anzi, credo che dovremmo pagare noi per entrare nelle Chiese.
Le coppie sono noiose. La necessità di normalità aberrante. Fare figli non dà senso alla vita.
Vorrei che la cultura, l'Arte e la Bellezza fossero i cardini di qualsiasi presente.
Il passato è dimenticato. Il futuro non esiste.
Perciò non offendetevi se quando me lo chiedete non mi esprimo un'opinione.
Odio l'economia, che pretende di rendere le nostre moltitudini schiave di virgole e percentuali.
Odio Apple...che ha creato una tribù di schermodipendenti che continuano a credersi alternativi perfino a loro stessi...
Penso che un blogger improvvisato non potrà mai paragonarsi ad un giornalista.
E che i giovani debbano stare in silenzio, e adornare con la loro Bellezza, piuttosto che esprimere opinioni superflue. O creare arte che pesa come palloncini.
Non credo che la Chiesa debba pagare nessuna tassa...anzi, credo che dovremmo pagare noi per entrare nelle Chiese.
Le coppie sono noiose. La necessità di normalità aberrante. Fare figli non dà senso alla vita.
Vorrei che la cultura, l'Arte e la Bellezza fossero i cardini di qualsiasi presente.
Il passato è dimenticato. Il futuro non esiste.
Perciò non offendetevi se quando me lo chiedete non mi esprimo un'opinione.
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