“Volevi qualcosa?”
“Solo sentirti”
“Ok”
“E anche dirti che stasera
magari vengo da te”
“Scusa, c'è il postino, devo
andare”
“Ti amo”
“Sì”
Capita così che finisca un
amore.
Che ovviamente non c'è nessun
postino alla porta. Che improvvisamente le due parole “Ti” e “amo” sembrano due
sacchetti pieni di farina con un buco piccolissimo sul fondo, non si sa chi
l'abbia fatto e come non ci sia mai accorti della sua esistenza, poi un giorno
li guardi e sono vuoti e la farina è a terra, è ovunque. Ce n'è sul televisore dentro
al quale sono passati i film che guardavate con i piedi sul tavolino e la
coperta sulle ginocchia ridendo della vostra aria da bellissimi pensionati. Ce
n'è, e tanta, nelle pentole dalla cucina, dove passavate le domeniche che ti
erano concesse a sfidarvi, tu, indiscussa primadonna della pasta fatta in casa,
lui, eroe dei dolci senza macchia e senza paura. E c’è uno strato sottile di
farina sui suoi vestiti elegantissimi nell'armadio, i suoi profumi in bagno, i tuoi
gioielli che sa scegliere come se ti leggesse nel pensiero...
Farina ormai sporca, da buttare.
(Darkene F. DiCembre, Due pezzetti di mondo)
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