sabato 6 agosto 2016

#blastfromthepast


“Volevi qualcosa?”
“Solo sentirti”
 “Ok”
“E anche dirti che stasera magari vengo da te”
“Scusa, c'è il postino, devo andare”
“Ti amo”
 “Sì”
Capita così che finisca un amore.
Che ovviamente non c'è nessun postino alla porta. Che improvvisamente le due parole “Ti” e “amo” sembrano due sacchetti pieni di farina con un buco piccolissimo sul fondo, non si sa chi l'abbia fatto e come non ci sia mai accorti della sua esistenza, poi un giorno li guardi e sono vuoti e la farina è a terra, è ovunque. Ce n'è sul televisore dentro al quale sono passati i film che guardavate con i piedi sul tavolino e la coperta sulle ginocchia ridendo della vostra aria da bellissimi pensionati. Ce n'è, e tanta, nelle pentole dalla cucina, dove passavate le domeniche che ti erano concesse a sfidarvi, tu, indiscussa primadonna della pasta fatta in casa, lui, eroe dei dolci senza macchia e senza paura. E c’è uno strato sottile di farina sui suoi vestiti elegantissimi nell'armadio, i suoi profumi in bagno, i tuoi gioielli che sa scegliere come se ti leggesse nel pensiero...

Farina ormai sporca, da buttare. 

(Darkene F. DiCembre, Due pezzetti di mondo)

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