...E liberami dalle sterili
lacrime,
dalle urla agghiaccianti,
dal sole,
dal vento,
dall'amore,
dalle facili e rozze
passioni,
dagli aridi istinti che ci
rendono simili a bestie,
dal sangue che mi ha
sempre fatto schifo,
dal sonno,
dall'inutile accanirsi,
dal subitaneo
contraddirsi...
liberami dal tuono,
dallo stupore infantile,
dalla meraviglia dello
scoprire,
dall'immensità del
silenzio,
dalla grandine,
dalla sabbia nei sandali,
dalla grandeur del sogno,
dalle notti senza fine...
liberami dalle morti che
non ti spiega neanche Dio,
da questo Dio che non si
tocca e non si vede,
dal terrore dell'errore,
dalla neve così troppo
fredda,
dal sale fino,
dal "parlarsi con
estrema sincerità",
dagli inganni malcelati...
liberami dal suono dei
violini che mi ricorda te,
dal gracchiare delle rane
nello stagno quando non te le aspetti,
dalle tende chiuse,
dalle identità coperte da
uno schermo,
dal mare troppo immenso,
dai laghi troppo piccoli,
dallo sfinirsi nel
cercare,
dall'orrore del trovare
quello che non ci si voleva aspettare,
dal pane non croccante,
dalle feste comandate...
liberami dai regali di
Natale che non mi piacciono,
dalla brutta abitudine di
sorridere poco,
dalle creme antirughe e
antietà,
dalla musica che si
ascolta senza parlare guardandosi negli occhi,
dalle piante finte,
dalle donne che odiano le
rose,
dagli uomini che odiano i
fiori,
dalle guerre,
dai tappetini antiscivolo
che tanto poi scivolano loro direttamente,
dalle manifestazioni di
piazza...
liberami dal sale dentro
al mare,
dalla dolcezza del fiume,
dallo zafferano nel riso
così innaturalmente giallo,
dagli amanti occasionali,
dai fazzoletti di carta
superigienici,
da tutte le metafore che
non trovo efficaci...
liberami dalla nebbia
della mia pianura,
dalla rugiada delicata,
dal domani al quale non
voglio pensare,
da chi pensa ad un domani
che non avrà,
dalle analisi del sangue
che mi fanno paura,
dalle donne che non ho
avuto e mia nonna ancora non sa il perché,
dalla teoria
dell'evoluzione che tanto non ci crederò mai,
dal calcio durante la
settimana...
liberami dai pacifisti,
dalla rabbia,
dalla cattiveria
infeconda,
dalla bontà forzata,
Liberami dai mostri di
cartapesta a Carnevale,
dalle pubblicità
progresso,
da tutto quello che
dimentico e ricordo troppo tardi,
dal ridere incessante,
dai commessi antipatici,
dalla tappezzeria,
dalla lingua mal parlata
dalla lingua in salsa,
dalla salsa di pomodoro,
dai miei occhiali neri che
uso per nascondere il dolore,
Liberami dall’inquietudine
dei ricordi,
dal mal di denti,
dall’incertezza
dell’eclissi,
dall’intellettualità
dell’ozio,
dai colpi inaspettati
della noia,
dal fondotinta che uso
troppo,
dall’olio nauseabondo del
tonno,
dal pensiero dell’assoluto
che mi spacca la testa,
dall’anelito all’infinito,
dalla pioggia,
dai colori troppo accesi…
e infine,
se puoi,
ti prego,
Amore,
liberami…
dal male.
Amen.
[da Che la Notte Ti Sia Lieve, Darkene F. DiCembre, Ed. Croce, 2008]
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