venerdì 28 maggio 2010

A single Man photos...

E per deliziarvi...
Direttamente dalla mia tesina di storia culturale...



( Tom Ford e Colin  Firth, A Single Man set, by Eduard Grau)



(Tom e Julianne Moore, A Single Man set)

foto

Dolcerrimi...
Schiele si allontana, il mio tempo scarseggia...
Ma per farmi perdonare oggi tante foto...
Questa è la prima, che esprime la mia felicità per l'arrivo della meravigliosa stagione:




(still life with Haring and Red Fruits)

giovedì 27 maggio 2010

;-)

Amici miei quanto mi è odioso stare al computer quando fuori splende il sole…


Eppure sono rimasta terribilmente indietro con i miei racconti di vita. Abbiamo una mostra su Schiele in sospeso, no? Sì, vabeh. Ma non illudetevi che stia perdendo ore di abbronzatura per voi! E che devo consegnare una dannata tesina di storia culturale… quindi dovrò pur finire di scriverla?

Intanto il mio unico dente del jiujitsu se n’è andato per sempre, oggi Il Dottore (nome con cui viene confidenzialmente chiamato il mio dentista) ha dato un taglio ai punti e via… Ho la tremenda impressione che questa cosa finirà con l’influire in qualche modo sulla mia vita… Non li chiameranno “del giudizio” a caso, no? Mi chiedo solo come farò a vivere in modo ancor meno giudizioso di come ho fatto finora…

lunedì 24 maggio 2010

Michael Stipe per YouTube

Oh...mi stavo dimenticando che volevo dire un'altra cosa.
Dunque, chi mi conosce sa che ho un universo costellato di miti ed eroi...non sono moltissimi ma sono loro incredibilmente devota.
Uno di questi è Mr. Michael Stipe.
Ecco. Volevo dire che sono incredibilmente orgogliosda di essere sua fan.
E che quando uno è un genio lo è sempre e comunque.
E io amo i geni.
Tutto questo patagnac per introdurre 5 video...Sono il regalo di Michael Stipe a YouTube...
Praticamente la quintessenza del video idiota di youtube per fargli gli auguri...
Io li posto (no..posto il primo, gli altri guardateveli da lì!!!) ed è il mio modo per dire a Mr. Stipe che sono pazza di lui e a YouTube, un po' in ritardo: Buon V Compleanno YouTube!!!


YouTube, Stipe 1

Viva Il Pop, Roy Lichtenstein a Milano





(Still Life with Goldfish, 1972, Oil and Magna on canvas , Private Collection © Estate of Roy Lichtenstein)

Venerdì si parte, non troppo presto, il sonno è sacro.


Abbiamo deciso come morire: le due mostre di punta della stagione milanese, Roy Lichtenstein alla Triennale + Egon Schiele a Palazzo Reale in un solo giorno.

Come dire: sul K2 e ritorno senza passare dal via. Perché quello che ci aspettiamo è la stessa vertigine, lo stesso fiato corto in gola..come diceva il nostro eroe Arthur? “Ho preso la bellezza sulle ginocchia, e l’ho trovata amara, e l’ho ingiuriata”.

Borsa elegante in spalla, e via.

La spedizione è composta dalle solite intrepide, Io e le altre 3 Sorelles, che nonostante alcuni terremoti e incendi della vita continuano belle dritte sulla loro strada. Non centra niente, ma ci tenevo a dirlo.

Decidiamo di stravolgere ogni logica temporale e trotterellando in mezzo a Parco Sempione raggiungiamo la Triennale di Milano. Accidenti quanti bei ricordi. Un incontro struggente e dolcissimo con Keith Haring, momenti strazianti e perfetti con Basquiat, le lacrime per Armani..

La Triennale è un posto magico. Sarà che per arrivarci devi sbarcare alla stazione Cadorna, con quel monumento perfetto a Milano e all’Italia che è l’enorme ago col filo colorato. Mi fermo 5 minuti a guardarlo ogni volta. Poi costeggi il castello Sforzesco, entri nel Parco..ed eccola lì. Con quell’architettura pessima che solo nel nostro Bel Paese potremmo riservare ad un edificio del genere..Però poi entri..

E dentro fa schifo lo stesso. Soprattutto se pensi ai musei del mondo. Però, però. Io mi ci sento a casa, faccio il mio biglietto, posteggio la borsa al guardaroba. E poi le stanze sono sempre uguali..e fa l’effetto di quando cambi i mobili a casa, che per un attimo ti sembra di vedere quelli vecchi, ma poi passa subito e ti sembra che quello che hai ora sia sempre stato lì.

Roy Lichtenstein, Meditations on Art, è una mostra curata da Gianni Mercurio. Quindi anche qui cado sul morbido visto che le mostre più belle a cui ho assistito negli ultimi anni sono tutte opera sua (a proposito..posso ringraziarlo qui pubblicamente?).

Gli spazi della Triennale peccano forse di scarsa follia estetica ma sono assolutamente giusti per una mostra, stanze larghe, bianche..
Il percorso si snoda in modo non diacronico ma raggruppando insieme le opere (tente, che bello!) debitrici della stessa ispirazione..Ecco la cosa più intrigante. Pensando a Lichtenstein ti vengono subito in mente il pop e i fumetti, che percarità, sarebbero già bastati a renderlo grande. Ma la parte del lavoro su cui questa mostra mette l’accento sono i capolavori di reinterpretazione della storia dell’arte. Opere ispirate all’arte cubista, espressionista, futurista, modernista, rivisitazioni della pittura di genere con nature morte e paesaggi.

Insomma, a colpi di stencil e magna ( a proposito: qualcuno sa cos’è? Una meraviglia!) Lichtenstein ci porta a lezione di storia dell’arte. E per la prima volta mi trovo a comprendere Picasso. Questa è la cosa davvero più strana e affascinante. Attraverso la decostruzione e ricomposizione di stili e opere improvvisamente ti appropri di decenni di pagine di manuali. Lichtenstein diceva qualcosa come: voglio riprodurre il significante, non mi interessa quale sarà il significato. E cacchio quanto è vero. In un colpo solo ti insegna il senso dell’art pour l’art costruendo quadri belli e basta e ti fa capire il valore di uno stile, il significato di una scuola. Insomma, è come crepare dal ridere guardando Blue Harvest dei Griffin quando non hai mai apprezzato Star Wars!

Mammamia quanto l’ho fatta lunga…
Di Schiele vi parlo domani.

Per ora concludo al grido di: Viva il Pop!.. perché è colorato, perché non pretende di strappare l’anima ma si accontenta di una risata, perchè è bello e basta, perché i quadri pop li puoi tener in cucina…
E poi diciamolo. Solo noi figli degli anni ’80 riusciamo ad apprezzare come si deve il poliuretano, la gomma e un bel pezzo di plexiglass!

Un po' di spazzatura...

Rieccomi. Dopo un po’ d’assenza.

Ho avuto le stelle contro per qualche settimana. E la cosa mi ha infastidita non poco.
Aggiungiamo che il decoder è di nuovo saltato in aria e non posso vedere Beautiful…
Vabeh.
Però secondo il mio spacciatore di oroscopi le cose stanno per mettersi a posto…e l’estate mi porterà fuochi d’artificio a go-go…Mi fido.
Torniamo a noi…
Oggi parliamo di Mostre Meravigliose e Vecchi Amici.
;-)
                                   (foto esplicativa del giorno: un po' di spazzatura)

martedì 18 maggio 2010

Adieu Incantatore di Basilischi... per EdoardoSanguineti.

(Edoardo Sanguineti, fotografato da Paolo Dondero, Genova, anni'60)


c’ero una volta io, disperato e vivo:

                                                       e ho piegato per sempre la mia testa sopra il tuo grembo.

chissà se prima di andare hai avuto quel breve momento di consapevolezza che ti auguravi.
Chissà che faccia farai quando vedrai che Dio esiste davvero… se strabuzzerai gli occhi da rana, arriccerai l’enorme naso, sarai serio o felice.

il fatto è fatto, e ho amato ciò che ho amato:
scritto è lo scritto.

mi permetto, sai, di darti del tu. E di parlarti come farei ad un amico, perché forse fra pagliacci di parole è sempre come se ci si conoscesse da sempre.
e poi tu sei uno di quelli che ho sempre detto:
                                                                      un giorno gli stringerò la mano.

la mia virtù fu la spudoratezza […] la mia sola virtù fu il pudore.

non c’è un addio che si spieghi. Ma quando partono i poeti è come se si strappassero le radici di un fiore a mani nude. “Dovrebbero volare come gli angeli” mi ha detto la metà della mia Anima poco fa.
e io credo sia dannatamente vero.

ma adesso che ti ho visto, vita mia, spegnimi gli occhi con due dita, e basta:

E poi oggi mi è pure scappata la Musa.
                                                    e dire che io e te non ci siamo nemmeno mai così capiti. e credo
                                                                            non amassi la retorica, almeno quanto io la amo.
quindi vedi, che pessima accoppiata…



e poi è vero, certo: qui tutto
                                     [è niente:
                                                  (e questo niente è tutto):

ti saluto Poeta.
è un po’ più misero da oggi questo mikrokosmos.

vi lascio cinque parole, e addio:
                                                   non ho creduto in niente:



il corsivo e di Edoardo Sanguineti, tratto dalla raccolta Mikrokosmos