mercoledì 25 novembre 2015

Lo stronzo di turno

...Che poi semplicemente hai continuato a girare ossessivamente il caffè, che di solito lui finisce nel tempo in cui tu a malapena hai aperto una bustina di zucchero, perché il caffè si beve nero e bollente dice lui, mentre tu perdi tempo a leccare la schiuma dal cucchiaino come una bimba al Luna Park.
Sei andata avanti a guardarlo, a coprirti la bocca quando esplodi in una risata eccessiva.
A scegliere abiti che possano piacergli, più classici, più costosi. 
Hai iniziato a truccarti di meno e ricominciato a mettere le perle che odi.
Come per anni hanno fatto le tue amiche con lo stronzo di turno: immaginare i suoi desideri e assecondarli ancor prima che vengano espressi, così che lui nemmeno si accorga del bisogno, non rischi di essere turbato dal pensiero che in quei pomeriggi al sole, in quelle serate che speri non finiscano mai, tu davanti ad un’insalata e lui che divora un pasto luculliano, in quelle notti che tu lo guardi mentre lui semplicemente dorme, tu gli stai donando tutto quello che sei, e non stai tenendo per te nulla.
Inizia così il massacro.
Inizia così quella violenza silenziosa che ti mangia un pezzetto al giorno.
Perché no.
Non sarai mai abbastanza per lo stronzo di turno.
E le amiche te lo dicono che devi fartene una ragione.
Che il problema non sei mai tu, dicono.
Ma loro che ne sanno?
Ognuna ha il suo personale stronzo.
Ma per il tuo, ne sei certa, vale la pena saltare la cena, cambiare opinioni, stare in silenzio, perfino, se necessario.
Ce lo abbiamo scritto nel DNA.
Perché noi rispondiamo con i sorrisi, perché noi sappiamo che si saluta sempre, che si divide la merenda con i compagni.
Ci fregano così, da bambine. Perché fanno così le brave bambine.
E nemmeno la più ambiziosa, la più guerriera, la più indipendente di noi è salva.
Perché se anche lo stronzo non lo fosse poi così tanto, non cambierebbe molto. E' quel tuo moto assoluto e sempre a senso unico verso di lui la tragedia.
Che poi a volte sfocia in una tragedia vera...di quelle con il sangue, con i lividi.
Ma è violenza anche molto prima.
E' violenza ogni volta che tu cedi un po' del tuo terreno e lui lo distrugge.
Ogni tenerezza non ricambiata.
Ogni risata non condivisa.






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