venerdì 29 maggio 2015

Rolling...

E' che mi mancano un sacco di cose.
Mi manca quasi qualsiasi cosa sia passata...
la radio perennemente accesa di mio padre, la pizza del sabato sera, quelle risate che facevamo tutti insieme, quando sapevi che il domani sarebbe stato un tempo lunghissimo.
E' che quando non capisci il presente e non hai grande interesse nel futuro il tuo collo si salda girato all'indietro...e resti così.
Abbiamo avuto anni così poco generosi.
Che stai seduto in mezzo al nulla, e oggi c'è perfino il vento, e sgrani tutte le ore in ordine sparso e la domanda che ti martella il cervello è sempre: quando ho cominciato a perdere i pezzi?
E ora dove sono finiti?
Quando il mio sorriso è diventato un ghigno? Quando è che la faccia ha iniziato a creparsi, i denti a serrarsi, le pupille a perdere colore?
Ad un certo punto non è più arrivata l'estate.
Hanno accusato i soliti noti, gli spray, lo smog...Ma tu lo sapevi che tanto era un problema solo tuo.
Che con altri occhi avresti visto il sole, con un'altra pelle avresti sentito caldo, se avessi avuto voglia di cercarle da qualche parte avresti scovato le ciliege.
Continuiamo a fare l'unica cosa che sappiamo fare: mettere le ore in fila una all'altra, perché nessuno sa gioire come noi di cose inutili, minuscole e fragilissime ed è così inabile a costruire.

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