lunedì 19 gennaio 2015

Darkene and the King, prima parte

E' che potrei parlare di abiti. Potrei dire perché tutto ha avuto perfettamente senso.
Aggiungere la mia opinione a quella di chiunque si occupi in qualsiasi modo di moda. Vi potrei spiegare perché la sfilata di John Galliano per Maison Margiela non avrebbe potuto essere né più Margiela né più Galliano di così. Oppure raccontarvi di quanta importanza politica abbia avuto e avrà la decisone folle di quel folle di Renzo Rosso di riportare un folle come Galliano nel suo habitat naturale, laddove stoffa e forbici e fili regnano incontrastati…
Ma di tutte queste cose vi stanno già parlando tutti.
Ed era da tanto tanto tempo che non leggevo articoli così belli.

Io preferisco raccontarvi qualcos'altro.

Vi racconto di Cenerentola nel Paese delle Meraviglie.
E siete avvertiti, ci saranno un po' di puntate…

Cenerentola a cui un giorno il Principe Gentile con gli occhi più belli del mondo ha detto "Sei invitata al castello".
Cenerentola che piange perché non trova un vestito e nemmeno una scarpetta.
Cenerentola che ha paura a raccontare la sua fiaba perché le cose troppo belle sono così fragili e preziose.
Cenerentola che non aveva il suo invito bianco e non sapeva come entrare al castello.
Ho messo un abito rosso e nero con delle maniche che sembravano ali.
I miei tronchetti di pelle preferiti.
Una borsa very fashion che mi ha regalato un'amica speciale.
Victoria, a Notting Hill ha raccolto i miei capelli in una romantica corona.
Del trucco mi sono occupata da sola, nel bagno microscopico dell'hotel.
Ho pensato a quante lacrime ho pianto…tante di gioia, una gioia così grande che balbettavo quando cercavo di spiegarla. E quelle di dolore. Perché forse non ero abbastanza bella per andare al cospetto del mio Re.
"Ho cercato di spiegare alle persone cosa volesse dire per te essere invitata a questa sfilata…ma non trovavo nessun paragone valido all'amore che tu hai per John Galliano" mi ha detto la mia amica del cuore...



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