E' che potrei parlare di abiti.
Potrei dire perché tutto ha avuto perfettamente senso.
Aggiungere la mia opinione a quella
di chiunque si occupi in qualsiasi modo di moda. Vi potrei spiegare perché la
sfilata di John Galliano per Maison Margiela non avrebbe potuto essere né più
Margiela né più Galliano di così. Oppure raccontarvi di quanta importanza
politica abbia avuto e avrà la decisone folle di quel folle di Renzo Rosso di
riportare un folle come Galliano nel suo habitat naturale, laddove stoffa e
forbici e fili regnano incontrastati…
Ma di tutte queste cose vi stanno
già parlando tutti.
Ed era da tanto tanto tempo che non
leggevo articoli così belli.
Io preferisco raccontarvi
qualcos'altro.
Vi racconto di Cenerentola nel
Paese delle Meraviglie.
E siete avvertiti, ci saranno un
po' di puntate…
Cenerentola a cui un giorno il
Principe Gentile con gli occhi più belli del mondo ha detto "Sei invitata
al castello".
Cenerentola che piange perché non
trova un vestito e nemmeno una scarpetta.
Cenerentola che ha paura a raccontare
la sua fiaba perché le cose troppo belle sono così fragili e preziose.
Cenerentola che non aveva il suo
invito bianco e non sapeva come entrare al castello.
Ho messo un abito rosso e nero con
delle maniche che sembravano ali.
I miei tronchetti di pelle preferiti.
Una borsa very fashion che mi ha
regalato un'amica speciale.
Victoria, a Notting Hill ha
raccolto i miei capelli in una romantica corona.
Del trucco mi sono occupata da sola,
nel bagno microscopico dell'hotel.
Ho pensato a quante lacrime ho
pianto…tante di gioia, una gioia così grande che balbettavo quando cercavo di
spiegarla. E quelle di dolore. Perché forse non ero abbastanza bella per andare
al cospetto del mio Re.
"Ho cercato di spiegare alle
persone cosa volesse dire per te essere invitata a questa sfilata…ma non
trovavo nessun paragone valido all'amore che tu hai per John Galliano" mi
ha detto la mia amica del cuore...
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