lunedì 13 ottobre 2014

"Ma perchè ami così tanto John Galliano?"


"Ma perchè ami così tanto John Galliano?", mi ha chiesto qualcuno di appena incontrato
davanti a qualche calice di vino bianco...
Penso di aver strabuzzato gli occhi.
"Ti rispondo io", ha detto una vecchia amica e compagna di avventure, "John è semplicemente tutto quello che Fabiana ama della moda".
Una cosa vera, ma solo in parte. John è tutto quello che io amo della Vita.
Sono due occhi che bramano l'Arte come non esistesse al mondo altro cibo capace di saziare l'anima, occhi che scandagliano il mondo con pupille di fuoco, per cercare di restituire una Visione che è l'ideaplatonica di Bellezza.
E' passione, Amore...qualcosa che va così oltre un abito e una passerella, capace di toccare tutto quel groviglio di cose che abbiamo nella pancia e avvicinarci per un attimo a Dio.
E' qualcosa che succede nella vita, raramente, e in quei momenti sai davvero quanto vale, quella Vita.
E' l'Arte nella sua accezione più pura, e le parole sono davvero poca cosa per spiegarsi.
Quindi perdonatemi, andate su youtube, digitate "John Galliano Dior" e innamoratevi di quanto queste mie povere parole non sanno dire.

Ma poi...poi la vita è folle e, come diceva Virgina Woolf, "L'artista deve morire".
E lo schianto dell'Artista John Galliano non poteva che essere forte e pieno di pathos come tutta la sua Arte è sempre stata.
E qui la storia diventa ancora più grande.
Prima John Galliano era semplicemente "il più grande artista che potessi immaginare", poi è diventato anche il più grande Uomo.
Essere un Uomo per un Artista è la cosa più difficile.
Perché significa esserlo come egli è qualsiasi cosa sia: totalmente.
Artisti si nasce. E' qualcosa che ti trasuda dalla pelle, che non puoi fare a meno di essere mai, nemmeno se non arrivassi mai ad esprimere Arte.
Uomini, invece, si diventa. Con una fatica indicibile.
Imparare a vivere come uomini, a parlare la lingua degli uomini, a fare le cose che per gli uomini sono il quotidiano...ricordate l'Albatro di Baudelaire?
In questi quasi quattro anni John Galliano è stato,se possibile, ancora più vicino al mio cuore...
Ne potevo sentire così forte il Dolore, e la sfida che gli si stagliava davanti: essere ancora se stesso, nonostante tutto, seppur spoglio di quei travestimenti si usano per la paura fottuta di restare nudi, perchè l'Arte ti spoglia, ti spolpa...e poi ti manda in mezzo all'arena con la carne e il sangue che si vedono...
E poi, ben sapete, questi-quasi-quattro-anni, per motivi personali nemmeno ancora del tutto a me chiari, sono coincisi anche con il mio di silenzio creativo.
Ho spiato John in questi anni quasi come se fosse il mio karma.
Ho sorriso di ogni suo sorriso, pianto ogni sua lacrima, "perchè la gioia come il dolore si deve conservare, si deve trasformare", dice il poeta.

Scrivo queste parole che conservo da tempo nel cuore ora che una nuova avventura per l'Albatro di Gibilterra ha inizio.
Ora che è ufficiale: John Galliano è il direttore creativo della Maison Martin Margiela, forse già a Gennaio potremo toccare la sua Arte di nuovo.
Ho le mani che tremano mentre lo scrivo.
Forse fra qualche giorno, con più lucidità, riuscirò perfino a scrivere qualche riga su quanto per la Moda questa cosa sia importante, su quanto lo sia per la società, su cosa vorrà dire per uno come Galliano prendere in mano le redini di una Maison come Margiela.
Forse.
Fra qualche giorno.
Ora è ancora troppo forte la gioia del bambino che ha visto la neve...e non riesce ad infilare gli stivaletti da quanto freme...












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