giovedì 13 febbraio 2014

Grazie per la sua voce di Miele...

Sabato scorso era circa l'8 febbraio.
L'8 febbraio è da sempre per me una data magica...la mia laurea, un concerto di Niccolò Fabi e Sami minuscolo nella pancia di mia sorella, che nessuno lo sapeva ma a lui già batteva il cuore.
Un altro piccolo miracolo è accaduto questo 8 febbraio.
Torino sullo sfondo...una città che comincio a capire solo adesso.
Prima abbiamo visto un film semplicemente bello, Dallas Buyers Club, profumo di Oscar e della pelle chiara di Jared Leto che è sempre più bravo...un piccolo film civile che suona grande come Hollywood e brucia gli occhi di lacrime e sorrisi.
Poi una passeggiata al freddo e un caffè caldo con un pasticcino al cioccolato.
E, finalmente, il Folk Club.
I nostri posti sono così appiccicati al palco che per stendere le gambe mi ci posso appoggiare.
Patrizia Laquidara è di una bellezza a tratti imbarazzante...labbra e abito rosso, piedi nudi...bella da bruciare nella gola.
La sua voce tesse trame invisibili che ti penetrano la pelle di racconti eterni, popolati di amori tatuati, donne magnetiche, sabbie e magie del Sud, bossa a profusione...
L'anima si riempie del profumo di mare, di balli sfrenati, notti piene di sole...
E' viaggio, è sogno, è voce e musica..."Bellezza e crudeltà"...
Febbraio e Torino sembrano così altrove.
E noi dondoliamo sulle nostre sedie, e le mani applaudono senza sosta.
Dio, grazie per la musica.
E grazie per gli angeli come Patrizia Laquidara.
Grazie per la sua voce di Miele, la sua bellezza di Luna, il suo essere così forte donna e artista.

E grazie per il cinema, ovviamente.
Che roba pazzesca può essere la vita, qualche volta.


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