martedì 6 maggio 2014

Guarda questo Splendore...


La prendo da lontano.
Da quella festa così difficile che è diventata ormai il Natale. Ogni anno di più se possibile.
Questo Natale tutto se ne stava già rotolando via quando una Fata Madrina ha portato nella casa della mia Sorella Sventurata un rlibro che accarezzavo da tempo fra gli scaffali.
Quello "Splendore" di Margaret Mazzantini di cui sapevo soltanto essere un romanzo gay. Cosa di per sé più che sufficiente per me.
E così mi ero ripromessa di chiederlo in prestito, prima o poi, questo regalo così curioso...non in sè, quanto per la persona da cui proveniva e quella a cui veniva regalato.
Ho iniziato a leggere Splendore aspettando la metropolitana in una Milano mezzacalda in cui la domenica non è un giorno diverso da un altro.
L'infanzia e la giovinezza sono trascorse così...prima in metro e poi sul treno che mi riportava alla mia campagna adorata.
Da tanto tempo non mi succedeva più di avere quel cane randagio in fondo al cuore che urla per essere sfamato di parole...
Di ingoiare riga dopo riga con quella voglia pazza di vedere come andava a finire per i due eroi di cui ero dalle primissime pagine già perdutamente innamorata e allo stesso tempo la stupida speranza che non finisse mai, per non perderli mai quei due uomini dai miei dintorni...
E altro ancora.
La mia voglia di scrivere.
Di riprendere in mano i miei di poveri eroi, Sebastian, Jude...quel miracolo di romanzo che giace in un coma indotto dalla mia stanchezza da 5 anni...
Ma intanto c'è questo splendore. C'è questa pianura padana che va veloce dal finestrino del treno mentre io come nelle favole migliori me ne sto alle calcagna del protagonista sgualcito, piango, trattengo il respiro con lui...Ed è incredibile come un grande romanzo, nonostante tu per anni non abbia fatto altro che studiare grandi romanzi, ti riporti sempre nella condizione del bambino sotto le coperte con un papà seduto al fianco che racconta una storia...
Perché ci sono davvero poche cose nella vita che valgono quanto una bella storia. Che valgono questo Splendore.
E allora grazie Signora Mazzantini.
Grazie per questa manciata di ore di puro amore e puro Splendore.
Grazie per questa storia così necessaria soprattutto perché viene da una penna "insospettabile", una che leggono anche le fate madrine, che scrive per amore e non per lotta...
Grazie per questa galleria di personaggi che mi si sono appiccicati addosso, così vivi, così carichi di morte, così meschini e veri, come sono gli uomini.
Grazie per avermi ricordato che questo è tutto quello che voglio dalla vita: leggere e scrivere storie.
Grazie perché delle cose belle non si ringrazia mai abbastanza.
Grazie per le lacrime, non me ne scendevano di così vere da tanto, e per quella voglia che mi è rimasta addosso di ripensare ai momenti in cui la mia vita è stata Splendore.

Guardo film, leggo libri, a volte anche molto belli...ma raramente sento il bisogno così urgente di condividere forte...

Ah.
E poi c'è una cosa che ho bisogno di dire.
Che Splendore è un romanzo gay.
Racconta di due uomini che si amano per tutta la vita. Nonostante la vita.
E che se non fosse stato un romanzo gay non sarebbe stata la stessa cosa nemmeno per una riga.
Perché non siamo tutti uguali. Siamo tutti diversi, sempre. Chiunque da chiunque altro.
Solo che alcune diversità per qualcuno sono intollerabili e malate. e allora di diversità si può anche morire.


P.S.
Ad un certo punto del libro spunta una piccola citazione della Libreria Croce. E se non è un segno questo...



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