Che dannato inizio d'anno...
Non sono mai stata d'accordo con questa balzana idea che il buongiorno debba vedersi al mattino...ecchecavolo! Ci mancherebbe! Così se uno (diciamo uno a caso...) un bel giorno si alza dal letto e inciampa in un gatto zac! sfiga per tutto il giorno!
No no no...
Questo 2011 sarà meraviglioso, lo ha detto Paolo Fox, lo ha confermato Capitani! Sono in una botte di ferro.
Fra una settimana finisce Gennaio che chiaramente è stato solo un proseguimento nefasto di Dicembre, era necessario, questioni di equilibrio sfighico, e welcome Febbraio!
Prometto che ricomincerò ad uscire di casa, che non mi ammalerò un gorno sì e uno sì, che non urlerò continuamente, sarò più disposta ad ascoltare, lavorerò tantissimo alla tesi e...mi rimetto a scrivere.
Prometto prometto prometto.
Prometto.
Ciau!
lunedì 24 gennaio 2011
lunedì 22 novembre 2010
Ecco l'Imperatore...
Sveliamo il gioco!
Chi è lo splendido giovinetto al bagno della foto precedente?
Me ne avete dette di tutti i colori...Yul Brinner, Lorenzo Martone, Marc Jacobs, un sirenetto...
eppure qualcuno di voi ha indovinato...Arman, un mio giovane nuovo amico, che è ovviamente un modello, quindi queste cose le sa bene...
Ovviamente dovrò scusarmi con Miss D, che si stava già preparando per una serata caliente con lui, ma è in ritardo di una cinquantina d'anni...
Ladies and Gentlemen....
Tamburi...
Chi è lo splendido giovinetto al bagno della foto precedente?
Me ne avete dette di tutti i colori...Yul Brinner, Lorenzo Martone, Marc Jacobs, un sirenetto...
eppure qualcuno di voi ha indovinato...Arman, un mio giovane nuovo amico, che è ovviamente un modello, quindi queste cose le sa bene...
Ovviamente dovrò scusarmi con Miss D, che si stava già preparando per una serata caliente con lui, ma è in ritardo di una cinquantina d'anni...
Ladies and Gentlemen....
Tamburi...
domenica 21 novembre 2010
Questo giovinetto diventerà imperatore?
Sono sempre andata pazza per il giochino che si trova a volte su qualche giornaletto: "Chi è questo bambino/ragazzo?".
E' un po' come la storia della pubblicità della Kinder "Pincopallo diventerà un famoso becchino?"...e io sto sempre lì a pensare..."diteci il seguito! diteci il seguito! ce l'ha fatta?"...Non lo sappiamo ma gli diamo le brioscine. E grazie al cavolo.
Quello che mi diverte è, sì, il fascino della scoperta, ma più di tutto quel gusto lombrosiano della ricerca dell'indizio...Silvione nostro aveva la faccia da ladro anche a 5 anni? E Brad era anche il bambino più bello del mondo? Quelli che hanno avuto la fortuna di prendere in braccio Tom Ford pensavano "Ma che sexy questo neonato"?
Detto ciò...
Giochiamo!!!
Ho inaugurato il quiz su facebook, grazie ad un'amica che mi ha spacciato questa foto...(ora nn posso dire chi è se no sarebbe un indizio!)
Avanti..............
E' un po' come la storia della pubblicità della Kinder "Pincopallo diventerà un famoso becchino?"...e io sto sempre lì a pensare..."diteci il seguito! diteci il seguito! ce l'ha fatta?"...Non lo sappiamo ma gli diamo le brioscine. E grazie al cavolo.
Quello che mi diverte è, sì, il fascino della scoperta, ma più di tutto quel gusto lombrosiano della ricerca dell'indizio...Silvione nostro aveva la faccia da ladro anche a 5 anni? E Brad era anche il bambino più bello del mondo? Quelli che hanno avuto la fortuna di prendere in braccio Tom Ford pensavano "Ma che sexy questo neonato"?
Detto ciò...
Giochiamo!!!
Ho inaugurato il quiz su facebook, grazie ad un'amica che mi ha spacciato questa foto...(ora nn posso dire chi è se no sarebbe un indizio!)
Avanti..............
lunedì 15 novembre 2010
It finally happens...Tom Ford.
Ho cercato per un sacco di ore delle cose da dire...alla fine la conclusione è questa: sarei un pessimo giornalista di moda.
Anzi.
Sarei un pessimo giornalista e basta.
Sono completamente priva di senso critico e obiettività.
Quando succedono cose che mi emozionano, mi emoziono e basta.
Questa manciata di foto, per esempio, mi emoziona.
Perchè amo la moda, amo i vestiti, gli uomini belli e il genio.
Quindi amo Tom Ford.
E allora la chiudo qui.
"My goal is to be like Armani and Chanel"
Direi che hai piazzato un bel rigore, Mr.Ford.
Anzi.
Sarei un pessimo giornalista e basta.
Sono completamente priva di senso critico e obiettività.
Quando succedono cose che mi emozionano, mi emoziono e basta.
Questa manciata di foto, per esempio, mi emoziona.
Perchè amo la moda, amo i vestiti, gli uomini belli e il genio.
Quindi amo Tom Ford.
E allora la chiudo qui.
"My goal is to be like Armani and Chanel"
Direi che hai piazzato un bel rigore, Mr.Ford.
venerdì 5 novembre 2010
Il prof.Vecchioni a Sanremo...
E bravo Professore.
Applaudo.
La tua scelta di partecipare al prossimo Festival di Sanremo è una delle cose più sensate che abbia visto fare da un bel po' di tempo a questa parte.
E sì prof. Tu e tuoi saggi colleghi...ci avete lasciato per anni divorare dai cattivi maestri, avete permesso che si facesse rimare "Amore" con "cuore" un milione di volte di seguito, fino a instupidirci, fino a farci credere che le cose potessero stare davvero così...Affogati in questa valle di lacrime dove l'unica speranza rimasta sembrava essere quella di mettersi a far l'amore col boccaglio...in tutti i luoghi, in tutti i laghi...
E chissenefrega se le classifiche le scalava gente che intitola gli album plagiando clamorosamente bambini di quattro anni, e te lo dò io il mondo in un secondo, e pure le stelle se mi capiti fra le mani.
Ma che ve ne importava?
La massa decerebrata non ci merita, e che se vogliono farsi furbi vadano al museo, che magari ci trovano un disco di De Andrè.
Non so quanti mesi fa fossero...c'era uno di quei premi cretini da seconda serata...Io avevo letto da qualche parte che saresti stato ospite. E allora me li sono sorbiti tutti, tutti professore.
Sembrava il carnevale della corte dei miracoli...imbellettai, impomatati, ingellati...un po' alla moda ma non troppo, per fare figo, sì, ma anche per conservare quell'alone di veracità che ci piace tanto a noi italiani...Giovanotti dai nomi improbabili e ragazzine scarmigliate, perchè sulla femmina l'effetto "le cattive ragazze vanno dappertutto" ci piace ancor di più...Ho provato ad ascoltare quello che dicevano, e nella migliore delle ipotesi non dicevano niente, ma quel niente che fa male, perché è talmente vuoto che nemmeno più il diavolo si prende la briga di farsene carico...Poi sei arrivato tu. E le tue rose blu. E io ci scommetto che le stesse mani che ti applaudivano un minuto prima avevano applaudito qualche Amico. E allora vedi che si può, mi sono detta?
Ma sì, professore. Certo che io sono una snob. Lo sono sempre stata e in gran parte è pure colpa tua. Però ci provo sempre a capire le ragioni degli altri. E amo questa mia derelitta generazione.
Perché i bambini non accompagnati non vanno da nessuna parte. Al limite possono schiacciare qualche pulsante di una televisione impazzita.
E hai visto mai che cambiando canale in una sera di febbraio, tra le cosce di una starlette e il sederino di un'escort di lusso, tra le querule urla di un pollaio delle banalità e un vecchio cantante, che ora è un giovane presentatore, che si impapinerà leggendo i 1000 numeri del televoto delle meraviglie vedranno apparire te. Il professore. Che con quell'aria seria solo a metà, gli ampi gesti delle braccia sempre così pronte a spiccare il volo, ripeterai per l'ennesima volta in un modo ancora nuovo per gli alunni distratti o quelli assenti la tua splendida lezione: gli uomini son come il mare, l'azzurro capovolto che riflette il cielo.
Ci vediamo a Sanremo professore...
Applaudo.
La tua scelta di partecipare al prossimo Festival di Sanremo è una delle cose più sensate che abbia visto fare da un bel po' di tempo a questa parte.
E sì prof. Tu e tuoi saggi colleghi...ci avete lasciato per anni divorare dai cattivi maestri, avete permesso che si facesse rimare "Amore" con "cuore" un milione di volte di seguito, fino a instupidirci, fino a farci credere che le cose potessero stare davvero così...Affogati in questa valle di lacrime dove l'unica speranza rimasta sembrava essere quella di mettersi a far l'amore col boccaglio...in tutti i luoghi, in tutti i laghi...
E chissenefrega se le classifiche le scalava gente che intitola gli album plagiando clamorosamente bambini di quattro anni, e te lo dò io il mondo in un secondo, e pure le stelle se mi capiti fra le mani.
Ma che ve ne importava?
La massa decerebrata non ci merita, e che se vogliono farsi furbi vadano al museo, che magari ci trovano un disco di De Andrè.
Non so quanti mesi fa fossero...c'era uno di quei premi cretini da seconda serata...Io avevo letto da qualche parte che saresti stato ospite. E allora me li sono sorbiti tutti, tutti professore.
Sembrava il carnevale della corte dei miracoli...imbellettai, impomatati, ingellati...un po' alla moda ma non troppo, per fare figo, sì, ma anche per conservare quell'alone di veracità che ci piace tanto a noi italiani...Giovanotti dai nomi improbabili e ragazzine scarmigliate, perchè sulla femmina l'effetto "le cattive ragazze vanno dappertutto" ci piace ancor di più...Ho provato ad ascoltare quello che dicevano, e nella migliore delle ipotesi non dicevano niente, ma quel niente che fa male, perché è talmente vuoto che nemmeno più il diavolo si prende la briga di farsene carico...Poi sei arrivato tu. E le tue rose blu. E io ci scommetto che le stesse mani che ti applaudivano un minuto prima avevano applaudito qualche Amico. E allora vedi che si può, mi sono detta?
Ma sì, professore. Certo che io sono una snob. Lo sono sempre stata e in gran parte è pure colpa tua. Però ci provo sempre a capire le ragioni degli altri. E amo questa mia derelitta generazione.
Perché i bambini non accompagnati non vanno da nessuna parte. Al limite possono schiacciare qualche pulsante di una televisione impazzita.
E hai visto mai che cambiando canale in una sera di febbraio, tra le cosce di una starlette e il sederino di un'escort di lusso, tra le querule urla di un pollaio delle banalità e un vecchio cantante, che ora è un giovane presentatore, che si impapinerà leggendo i 1000 numeri del televoto delle meraviglie vedranno apparire te. Il professore. Che con quell'aria seria solo a metà, gli ampi gesti delle braccia sempre così pronte a spiccare il volo, ripeterai per l'ennesima volta in un modo ancora nuovo per gli alunni distratti o quelli assenti la tua splendida lezione: gli uomini son come il mare, l'azzurro capovolto che riflette il cielo.
Ci vediamo a Sanremo professore...
lunedì 13 settembre 2010
Welcome home Tom!
Ok.
Non abbiamo ancora uno straccio di foto.
La mia strada per stare fra i 100 giornalisti + pugno di celebrities invitati ufficialmente allo show è ancora lunga.
Però...
Voglio ugualmente esprimere la mia spropositata gioia per il ritorno ufficiale, dopo sei anni, di Tom Ford al womenswear, e per la prima volta con il suo nome.
Ieri sera a NY, nel suo mozzafiatante negozio di Madison Avenue, alla presenza di un solo fotografo ufficiale e di pochissimi eletti (che pare abbiano firmato promesse di segretezza!), Tom Ford ha presentato una manciata di abiti della collezione donna che vedremo a gennaio...
Tra i pochi dettagli che trapelano: la presenza di molto nero, seta, tulle, corsetti e motivi leopardati...
Che a me suona come: ti invito a nozze, baby!
Perfetto. Fashionistas del mondo unitevi al coro!
Bentornato a casa Tom!
Sapresti rendere elegante qualsiasi uomo, i tuoi occhiali sono magnifici, i tuoi profumi i migliori e A Single Man uno dei film più perfetti che abbiano mai attraversato lo schermo...però...però...però...
Tu sei uno stilista, dannazione!
E gli stilisti disegnano gli abiti per le donne!
Ecco tutto.
Mica per altro, figurati.
Non abbiamo ancora uno straccio di foto.
La mia strada per stare fra i 100 giornalisti + pugno di celebrities invitati ufficialmente allo show è ancora lunga.
Però...
Voglio ugualmente esprimere la mia spropositata gioia per il ritorno ufficiale, dopo sei anni, di Tom Ford al womenswear, e per la prima volta con il suo nome.
Ieri sera a NY, nel suo mozzafiatante negozio di Madison Avenue, alla presenza di un solo fotografo ufficiale e di pochissimi eletti (che pare abbiano firmato promesse di segretezza!), Tom Ford ha presentato una manciata di abiti della collezione donna che vedremo a gennaio...
Tra i pochi dettagli che trapelano: la presenza di molto nero, seta, tulle, corsetti e motivi leopardati...
Che a me suona come: ti invito a nozze, baby!
Perfetto. Fashionistas del mondo unitevi al coro!
Bentornato a casa Tom!
Sapresti rendere elegante qualsiasi uomo, i tuoi occhiali sono magnifici, i tuoi profumi i migliori e A Single Man uno dei film più perfetti che abbiano mai attraversato lo schermo...però...però...però...
Tu sei uno stilista, dannazione!
E gli stilisti disegnano gli abiti per le donne!
Ecco tutto.
Mica per altro, figurati.
venerdì 3 settembre 2010
CORNUCOPIA...l'abbondanza della Bellezza secondo SuperHirst
Una mostra di Damien Hirst al Museo Oceanografico di Montecarlo.
3 piccioni con una fava…vedere per la prima volta dal vivo le opere di uno degli dei del mio Olimpo, in un acquario (che è il non-luogo che più adoro al mondo) nel Principato di Monaco, pane prelibato per i miei denti fashionisti.
Imperdibile.
Fuori dal Museo, appena prima di entrare, il succulento antipasto offerto da Hirst è uno splendido unicorno mezzo bianco e mezzo senza pelle, con i muscoli al vento…eccitazione per signorine, è solo una scultura di bronzo. Quello che attende in cima alle scale è la prima rivelazione: After the Flood. Una colomba bianca che tiene nel becco un ramoscello di ulivo è incastonata in volo nella formaldeide azzurra. Giriamo intorno a quest’immacolata visione per un tempo lunghissimo…come bambini ci divertiamo a salutarci da una parte all’altra della vasca per vedere che effetto fa vedersi immersi nella gelatina azzurra.
Poi, finalmente, entriamo nella prima sala. Il centro è completamente occupato da lui: The Immortal. Un enorme squalo con la bocca spalancata bloccato per l’eternità nella vasca formalinica.
Quello che mi ha sempre affascinato delle opere di Hirst è il loro titolo. La cosa in sé può piacerti oppure meno. Ma quando scopri come si chiama tutto acquista un senso nuovo. Non racchiude del resto il nome quello che siamo? Non è forse la prima cosa che ci viene data, quella che non ci abbandonerà mai?
Forse una rosa se non si chiamasse rosa profumerebbe ugualmente…ma uno squalo che ti guarda, perfettamente intatto e magnifico, fermato in un blocco di 5 metri, è veramente la cosa più vicina all’immortalità terrena che si possa immaginare. Quindi se non si chiamasse The Immortal non sarebbe lo stesso squalo. E Hirst lo stesso genio.
La visita prosegue…Ci sono i rosoni di farfalle di migliaia di colori, emozionante e crudele inno alla perfezione del creato. E le pietre preziose artificiali allineate su scaffali dorati, gelide, ma così luccicanti. Di qua l’uomo, di là la natura. In mezzo “Anatomy of an Angel”, un angelo scolpito nel marmo bianco di carrara, mezzo magnifico, mezzo scarnificato.
ietro di lui una delle opere più recenti, The Forgiveness, oltre 3500 insetti messi in fila in una teca, splendido monumento al consumismo, sottile presagio del futuro?
«In ogni cosa bella io vedo la corruzione della morte» dice Tom Ford, altro artistar e gran geniaccio. Sembrerebbe valere perfettamente per Hirst. Che ha però l’ardire di aggiungere: «Sono ossessionato dalla morte, però credo sia una celebrazione della vita e non qualcosa di macabro. La morte non esiste senza la vita. Credo che la sola cosa che esista sia l’ossessione della morte, è un modo per celebrare la vita. Cerchi qualcosa che non trovi». Ogni altro commento è superfluo. E in questo tempio del mare e della morte che è il Museo Oceanografico di Montecarlo, un immenso laboratorio di scienze naturali dove tutto è un resto di ciò che era e dove regna un innaturale silenzio, la lezione di Hirst ci appare ancora più vera.
Anzi. A ben vedere di lezione Hirst ce ne dà pure un’altra. In mezzo a migliaia di animali in formaldeide stipati nelle bacheche del museo e a 60 opere del più quotato artista contemporaneo ci sembra finalmente di afferrare cosa sia l’Arte.
Perché quello che passa tra un calamaro sotto vetro e The Immortal è tutto il suo senso.
E il gesto dell’artista. E il nome che gli attribuisce.
Lascio il Museo Oceanografico con una certezza.
Damien Hirst è il più grande.
Tanti, forse quasi tutti, passeranno e con loro le quotazioni delle loro opere. Non lui. Che in questa commistione perfetta di bellezza e morte, di orrore e magnificenza ha ritratto con esattezza lo strano senso di nulla del nostro presente.
P.S.
Mentre ci perdiamo per le strade strette del Principato mi sovviene un ricordo.
Era il 25 Agosto di un paio di anni fa.
Io e Damien Hirst ci siamo incrociati. Lui aveva una lattina di coca cola nella tasca della giacca elegante. Io un vestitino a pois. Credo che questo dica molto di entrambi.
Abbiamo sorriso.
Conservo quell'attimo nello scrigno delle cose preziose.
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